L’inchiesta è denominata Mezzaluna proprio per la forma della via Ustica guardata dall’alto. I poliziotti questa mattina hanno preso d’assedio una delle roccaforti della droga di Catania, nel quartiere Trappeto Nord. Sono 34 le misure scattate questa mattina: 30 in carcere, 3 ai domiciliari e un obbligo di dimora. Tre sono le donne destinatarie dell’ordinanza firmata dal gip etneo che ha accolto le richieste della Dda di Catania.
L’inchiesta
La Squadra Mobile ha sgominato una gang di spaccio che vendeva marijuana, skunk e cocaina. Le indagini si sono sviluppate tra ottobre 2019 e agosto 2020. Nonostante la ‘fortificazione di cemento’ e la ‘conformazione urbanistica’ gli investigatori della Narcotici sono riusciti a piazzare delle telecamere che hanno immortalato gli affari illeciti. La ‘piazza’ era organizzata alla ‘solita maniera’: pusher, vedette, gestori. A ‘capo della piazza’ gli inquirenti mettono Carmelo Ventaloro, Vito Claudio Ganci ‘nino povero ammore’ e Renato Concetto Consoli detto ‘ciccio a niura’. Lo smercio avveniva su cinque turni, suddivisi sia per luogo che per orario. Si vendeva sia per strada che all’interno di alcune abitazioni.
Poliziotti sotto copertura
Al civico 22 di via Ustica ad esempio c’era un vero e proprio take away della droga. Logisticamente non si potevano piazzare telecamere, quindi i poliziotti sotto copertura per mesi si sono finti clienti e hanno acquistato cocaina immortalando le cessioni e i volti dei pusher.
Panettoni ai clienti a Natale
Nessuna improvvisazione. Tutto era gestito anche secondo le più moderne tecniche di marketing: per fidelizzare i clienti addirittura la vigilia di Natale stato allestito un banchetto di panettoni da regalare a chi avesse acquistato la dose la sera del 24 dicembre. Il giro d’affari è stato stimato in circa 10 mila euro al giorno.
Fornitori calabresi
L’inchiesta ha permesso anche di documentare i canali di approvvigionamento della droga. Perlopiù con fornitori calabresi. I poliziotti hanno anche sequestrato un carico di cinque chili di cocaina al porto di Messina nel 2020. Gli agenti hanno bloccato il corriere Salvatore Giuffrida dopo che è sbarcato dal traghetto proveniente da Villa San Giovanni, in Calabria.
I nomi
Vanno in carcere Mirko Sebastiano Altavilla, Maria Barbato, Nino Mario Barbato, Claudio Caudullo, Concetto Caudullo, Alfio Cavallaro, Enrico Marco Cocola, Maurizio Michelangelo Cocola, Concetto Renato Consoli, Silvio Consoli, Vito Andrea Curia, Vito Claudio Ganci, Salvatore Giuffrida, Sebastiano Guerrera, Antonio Michael Ierna, Stefano Lanzafame, Alfredo Mantia, Giuseppe Razza, Angelo Massimo Ruggeri, Angelo Santoro, Antonino Sciuto, Sergio Sentina, Fabio Vaccalluzzo, Maurizio Vaccalluzzo, Carmelo Ventaloro, Giuseppe Ventaloro, Mirko Ventaloro, Alessandro Carmelo Zappalà. Ai domiciliari: Nicola Di Pasquale, Filippa Crisafulli, Salvatore Lauria. Obbligo di dimora per Graziella Terranova.