Ramacca, 'razzie' nelle aree rurali: due denunciati, sequestri - Live Sicilia

Ramacca, ‘razzie’ nelle aree rurali: due denunciati, sequestri

Le operazioni contro i furti di agrumi
I CONTROLLI
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CATANIA – I Carabinieri della Compagnia di Palagonia continuano la propria azione contro il fenomeno dei furti di agrumi ed attrezzatura agricola, fonte di disagio per gli addetti al settore. Un impegno svolto in base alle direttive strategiche tracciate dalla Prefettura di Catania, che vede coinvolta ogni forza disponile dedicata al costante monitoraggio delle aree maggiormente interessate dal fenomeno e all’identificazione di tutti quei soggetti che dessero adito a sospetti di sorta con il conseguente avvio di ogni iniziativa al riguardo.

I sequestri

I servizi avviati dall’inizio dell’anno lungo le assi viarie di raggiungimento delle aree rurali, mediante serrati controlli e sequestri di mezzi, specie per violazioni al codice della strada, hanno in molti casi anticipato le mosse dei malintenzionati, alcuni dei quali sono finiti in manette dopo essere stati colti con “le mani nel sacco”. Risale a pochi giorni fa l’arresto eseguito dai Carabinieri della Stazione di Mineo a carico di tre soggetti che si erano impossessati di ben 400 chili di arance.

La ricettazione

Un ulteriore risultato è stato raggiunto nella notte del 27 marzo scorso quando i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Palagonia, penetrando nelle isolate strade di bonifica interpoderali in agro di Ramacca, hanno rinvenuto un autocarro, risultato oggetto di furto in provincia di Agrigento, ben occultato all’interno di un agrumeto e a sua volta sovraccarico di materiale ferroso e strumenti per l’agricoltura in ferro, pronti ad essere riciclati.

I successivi accertamenti svolti dai militari hanno consentito non solo di risalire, in breve tempo, alla provenienza di quanto rinvenuto con immediata restituzione ai legittimi proprietari depredati degli strumenti del mestiere, ma anche di deferire in stato di libertà due soggetti, già gravati da specifici precedenti, che venivano segnalati alla compente autorità giudiziaria con l’accusa di ricettazione per avere sorvegliato la refurtiva il cui valore complessivo è stimato in circa diecimila euro.


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