Un pranzo di mafia per dettare le strategie della nuova Cosa nostra. Boss di Palermo e provincia si sono confrontati alla trattoria don Ciccio di Bagheria. Ad un tavolo, in mezzo agli altri clienti, il 12 marzo 2011, c’era colui il quale, un anno dopo, sarebbe diventato un latitante di mafia. Quell’Antonio Messicati Vitale, indicato come il nuovo capo della cosca di Villabate, che il 17 aprile scorso non si è fatto trovare dai carabinieri che gli dovevano notificare un ordine di custodia cautelare in carcere. E’ scappato. Probabilmente in Sud Africa dove vivono dei suoi parenti e dove era già stato in passato, appena finita di scontare una lunga condanna per mafia.
Il summit è il retroscena inedito del blitz di Misilmeri. Oltre a Messicati Vitale al tavolo della trattoria erano seduti pure Nicola Milano e Tommaso Di Giovanni, nuovi reggenti del mandamento di Porta Nuova, e Giuseppe Migliore, indagato a piede libero perché considerato un picciotto a disposizione del clan. Hanno discusso di spartizione del territorio, di pizzo da incassare nella zona di Pagliarelli e soprattutto di affari. Di terreni e soldi in contanti per costruirvi sopra i palazzi. Tutti i segreti del pranzo di mafia, in esclusiva, nel nuovo numero di S, in edicola.