“La cultura? Sarà l’asset strategico della mia amministrazione, la vera risorsa da cui partire per risollevare Palermo. Ma anche il fine verso cui orientare energie e progetti”. Lo ha detto il candidato sindaco Massimo Costa durante una conferenza stampa dedicata ai temi della cultura a Palermo; occasione, tra l’altro, in cui è stato presentato ufficialmente alla stampa l’assessore alla cultura designato, l’ingegnere Sergio Alessandro, ex direttore del Museo Riso, dirigente della Regione nel settore dei Beni Culturali e paesaggistici.
“Il mio obiettivo”, continua Costa, “è trasformare Palermo in un modello per l’Italia, farne un esempio virtuoso di gestione, tutela e sviluppo dei beni artistici e culturali locali, ma anche dei talenti e delle professionalità eccellenti che la città può vantare di fronte al mondo, ma che non vengono supportati adeguatamente. Penso ad Emma Dante per il teatro, o a Roberta Torre per il cinema, per fare solo due esempi di personalità riconosciute all’estero e qui poco considerate”. Perché questa, aggiunge, “è una città storicamente ingrata con i propri artisti, incapace di comprendere e valorizzare il proprio capitale umano ed intellettuale. Il problema vero, qui, è l’irrilevanza che la cultura ha avuto e continua ad avere”.
Da questa consapevolezza Costa annuncia di voler ripartire, per riprogettare la città. Come? Prima di tutto, rispondendo all’emergenza con una misura speciale. “Alla mia giunta, nella sua interezza, chiederò di lavorare per la cultura, che non è un singolo settore della vita di una comunità, ma ne è la struttura, una delle industrie strategiche, sul cui sviluppo investire. Un Cda Cultura verrà istituito entro i primi cento giorni e vedrà attivi, al suo interno, tutti gli assessori, chiamati a coordinarsi con il Sindaco per affrontare attraverso tutte le deleghe e le competenze assessoriali il progetto culturale di Palermo. Ogni assessore, per le sue responsabilità, contribuirà con idee, servizi e risorse. La giunta di Palermo si assumerà un impegno responsabile e collettivo per dare corpo a questa sfida. Sarà la premessa per produrre un piano strategico dello sviluppo della città di Palermo, fondato non più su interventi episodici, effimeri e disorganici, ma su una visione unica, una regia, un progetto unitario e condiviso”.
Il piano globale della cultura, cui il Sindaco dedicherà energie straordinarie, dovrà poi alimentarsi grazie a una serie di misure e strategie, via via messe a punto. “Fondamentale sarà lavorare in sinergia con con gli altri enti pubblici, in primis con la Regione, ma anche con il mondo dell’impresa: operare in concertazione significa muoversi per intercettare nuove risorse economiche. Ma quello che non dovrà mancare” conclude Massimo Costa, “è il dialogo con i protagonisti della vita culturale cittadina: è con loro, artisti e operatori del settore, che mi relazionerò fin da subito, attraverso opportuni tavoli di confronto, per orientare al meglio questo mio ambizioso progetto. L’identità di Palermo, che poggia su un patrimonio storico-artistico antichissimo e prezioso, non può che continuare a nutrirsi di bellezza, di talento, di ricerca, di cultura. Guardando al futuro”.