Big della politica nazionale e regionale, l’alta burocrazia della Regione e del Ministero dell’Economia, sono tra i testi del nuovo processo scaturito dall’operazione dei carabinieri denominata “Mare Monstrum”. Di fatto quella di stamane è stata la prima udienza del processo scaturito dal troncone principale dell’indagine, la cosiddetta “tangentopoli del mare” che, con gli arresti del maggio 2017, vide coinvolti gli armatori della Ustica Lines, poi Liberty Lines, Vittorio ed Ettore Morace. Dinanzi al Tribunale di Trapani tra i principali imputati ci sono infatti l’ex dirigente del Dipartimento regionale per la Mobilità e i Trasporti, Salvatrice Severino e l’ex sottosegretario , la senatrice palermitana Simona Vicari. L’indagine coordinata dalla Procura di Palermo e condotta dai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Trapani, riguardò direttamente la Severino dopo che le sue presunte malefatte a proposito dei controlli sull’erogazione dei contributi regionali per i collegamenti navali veloci e della stesura dei bandi di gara, tutto a favore degli armatori Morace.
Le indagini
Lo sviluppo delle indagini portò alle ipotesi di corruzione nei confronti dell’ex deputato regionale Girolamo Fazio (il processo è in corso oramai da qualche tempo dinanzi al Tribunale di Trapani) e anche lo stesso reato è stato contestato alla senatrice Vicari che con la Severino è imputata nel nuovo processo, al via da oggi dopo le questioni preliminari affrontate nelle precedenti udienze delle scorse settimane e affidato al collegio presieduto dal giudice Daniela Troja. Tutto questo mentre gli armatori Morace sono usciti dai dibattimenti, Vittorio, ex patron del Trapani Calcio, è stato riconosciuto impossibilitato a partecipare al processo per ragioni di salute, non luogo a procedere per riconosciuta irreversibile incapacità a partecipare al processo. Ettore, suo figlio, ha patteggiato in tutte e due i tronconi processuali. Nell’udienza di oggi il Tribunale ha dato incarico al prof. Genovese, di trascrivere le intercettazioni. Nel fascicolo processuale faranno comunque ingresso alcune delle intercettazioni già trascritte e depositate nel processo dove è imputato l’ex deputato Fazio.Si tratta delle intercettazioni che riguardano un altro imputato dell’odierno dibattimento, Giuseppe Montalto, ex segretario particolare del senatore Pistorio quando quest’ultimo guidava l’assessorato regionale per le Infrastrutture e per la Mobilità durante il governo del governatore Rosario Crocetta. Quest’ultimo è stato anche lui indagato, ma il suo procedimento è rimasto alla competenza del Tribunale di Palermo.
La prossima udienza
La prossima udienza del processo trapanese si terrà il prossimo 6 ottobre. Primo teste citato dai pm Belvisi e Sardoni, sarà l’attuale dirigente della Mobilità regionale Dorotea Piazza, che prese il posto della Severino, e le cui dichiarazioni diedero il via alla indagine sulla corruzione all’interno dell’assessorato regionale, organizzata dagli armatori Morace. Tra i 40 testi da sentire, citati da pm, difese e parte civile, oltre a investigatori dei Carabinieri e della Finanza, ci sono big della politica nazionale e regionale come l’ex ministro Graziano Del Rio, l’ex sottosegretario Pier Paolo Baretta, l’ex assessore regionale Giovanni Pistorio. Da sentire ancora la figlia della Severino Maria Grazia Naccari, che era dipendente della società Ustica Lines mentre la madre se ne occupava quale dirigente regionale, i vertici della società, Marco Montalbano, ex amministratore giudiziario, Nunzio Formica e Alessandro Fiorino, Ettore Morace, il direttore regionale dell’assessorato alle Infrastrutture e alla Mobilità Fulvio Bellomo, il dirigente regionale Mario La Rocca, i deputati regionali Marianna Caronia, Giampiero Trizzino e Sergio Tancredi, i parlamentari nazionali Alessandro Pagano, Eugenia Roccella, Umberto Dal Basso De Caro, Vincenzo Garofalo, Anna Carloni, Barnara Saltamartini, Enrico Morando, il giornalista Pietro Messina. Una indagine inizialmente coordinata dalla Procura di Palermo, ma poi finita per competenza alla Procura di Trapani, e che nel 2017 vide finire in manette tra gli altri Ettore Morace e l’allora deputato regionale ed ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio.
Le altre posizioni
Ettore Morace ha patteggiato per le accuse di corruzione in concorso con l’onorevole Fazio, condanna a 18 mesi, e ha nuovamente patteggiato per le accuse di corruzione delle quali rispondeva assieme alla senatrice Simona Vicari, a Montalto e alla dirigente della Regione Salvatrice Severino. Morace jr dovrà risarcire inoltre le parti civili, tra questi c’è l’ex dirigente Siremar Giuseppe Prestigiacomo: inviso a Ettore Morace, Prestigiacomo si vide bloccare la nomina a consulente della commissione parlamentare regionale che si occupava dei trasporti, ed in una intercettazione traspare la preoccupazione di Morace jr esternata a Giuseppe Montalto, e da questi condivisa, legata al fatto che quella nomina avrebbe potuto far saltare gli accordi illeciti intessuti all’interno dell’assessorato regionale ai Trasporti e alla Mobilità. Ettore Morace ha patteggiato queste accuse con un anno e nove mesi (pena sospesa). L’ex sottosegretario Simona Vicari è a processo per avere avuto in regalo un Rolex da Ettore Morace per avere fatto approvare un emendamento nell’ambito della legge finanziaria nazionale del 2017, che favorì la società armatoriale.