Volevano impedire che due uomini, associati ai clan mafiosi di Niscemi, si pentissero. Così avevano pensato persino di uccidere due bambini, di 7 e 11 anni e un ragazzo maggiorenne, figli e parenti dei due.
In manette sono finiti Rosario Lombardo, 48 anni, già agli arresti domiciliari, Giuseppe Lodato, di 54, Alessandro Ficicchia, 42 anni, tutti di Niscemi e Alessandro Aparo, 27 anni, di Vittoria. Per tutti l’accusa è di associazione mafiosa.
Le indagini sono scattate grazie alla denuncia della madre di uno dei “pentiti”. La donna, qualche giorno fa, aveva ricevuto una visita intimidatoria nelle propria abitazione. Solo l’ultimo degli avvertimenti, seguito all’incendio di due auto e ad alcune telefonate minatorie.
Gli arrestati disponevano di molte armi e uomini pronti ad agire. Le intercettazioni ambientali avevano già evidenziato una ‘saldatura’ dei nuovi uomini dei clan di Niscemi e Vittoria, come avvenuto all’inizio degli anni Novanta, con l’intento di potenziare Cosa nostra anche a Gela. I magistrati titolari dell’inchiesta chiederanno domani la convalida dei tre fermi eseguiti dalla polizia al Gip del Tribunale di Caltagirone.
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