Fabrizio Ferrandelli vuole un confronto e si dichiara pronto in qualunque momento a farlo. Il candidato sindaco che andrà al ballottaggio con Leoluca Orlando lancia un monito: “Oggi più che mai Palermo ha bisogno di progetti e programmi. Capisco che chi ha poco da dire ha paura di un confronto, ma non posso mica obbligare un candidato ad un faccia a faccia”.
E non tardano ad arrivare le note pungenti: “Voglio sperare, però, che Orlando non intenda negare ai palermitani il diritto di scegliere con consapevolezza. D’altronde chi pensa di essere capace di governare una città come Palermo non avrà certo paura di confrontarsi con un trentenne”, ha aggiunto.
Un confronto per parlare di programmi, di cose da fare, lasciando fuori le inutili polemiche da salotto. E sulle dichiarazioni di Antonio Di Pietro e Anna Finocchiaro dice: ” Si schierano con chi da trent’anni fa il politico di professione. Appare evidente che c’è una parte della politica che resta ancorata ai soliti schemi e non ha il coraggio del cambiamento, così come appare evidente che io sono il candidato veramente libero e svincolato da ogni accordo di Palazzo”.
Un ballottaggio che Ferrandelli propone come un referendum tra il nuovo e il vecchio: “I partiti facciano quello che vogliono, io vado avanti per la mia strada: il ballottaggio sarà un referendum fra un vecchio modo di fare politica e un nuovo modo di vivere il bene comune”.
Ferrandelli conclude: ” Io ero e resto la voce dei palermitani, vivo in mezzo a questa città da dieci anni. Chi vuole sposare il nostro progetto sarà il benvenuto – conclude Ferrandelli – chi non ci sta è libero di prendere altre strade”.
Poi, in serata, al grido di “fuori dal corteo il Pd che appoggia Lombardo” Ferrandelli è stato contestato alla manifestazione che si svolge a Cinisi in memoria di Peppino Impastato, il militante di Dp ucciso dalla mafia 34 anni fa.