PALERMO – “Musumeci finalmente ha tolto il disturbo”, sghignazza off record un noto malpancista del centrodestra, commentando il passo di lato del presidente. Il dado è tratto ma la strada non è in discesa per gli alleati che adesso devono trovare la quadra su un candidato alternativo in grado di tenere unita la coalizione.
I nodi e i malumori
Tutto è rinviato al giorno successivo ai ballottaggi. La decisione però non dovrà tardare ad arrivare, soprattutto adesso che il Pd ha schierato sullo scacchiere delle regionali l’eurodeputata Caterina Chinnici. La tensione all’interno del centrodestra è alle stelle. Molti non hanno gradito le parole utilizzate dal presidente per congedarsi, né l’annuncio di una nuova conferenza stampa finalizzata a togliersi qualche sassolino dalla scarpa e (sembrerebbe di capire) sparare a zero sugli avversari. Lo dimostra l’uscita della senatrice azzurra Urania Papatheu, legatissima al coordinatore Miccichè, che commenta a caldo le parole di Musumeci. “Da Nello Musumeci arrival’ennesima prova di pochezza, arroganza e cecità. Chi semina vento raccoglie tempesta. Al governatore siciliano uscente consiglio un bel bagno di umiltà”, dice Papatheu. “Musumeci non ha lavorato bene, ha fallito, e a testimoniarlo è la sconfitta che ha racimolato perfino nel suo Comune di nascita, Militello in Val di Catania, dove alle recenti elezioni Amministrative ha vinto il candidato del Partito democratico. L’appartenenza dell’ultima ora a Fratelli d’Italia, poi, è la ulteriore conferma di un uomo solo, a fine corsa”, attacca. Parole come pietre. Significativo anche il commento del leader di Prima L’Italia Matteo Salvini. “Della Sicilia decideranno i siciliani. Tanti si aspettano qualcosa di nuovo, di concreto e che comprenda tutti. L’importante è che ci sia il centrodestra unito”, dice Salvini.
De Luca: “Deciderò io il candidato del centrodestra”
E nel marasma generale l’ex sindaco Cateno De Luca va ben oltre le classiche previsioni e svela un gustoso retroscena. “Il candidato del centrodestra dipende da me, sono tirato dalla giacca da tanti papabili del centrodestra che mi dicono che hanno chance soltanto se sarò con loro”, dichiara De Luca a Live Sicilia confermando i rumors delle ultime ore. Si vocifera infatti che nel centrodestra sia partita la corsa per recuperare l’ex sindaco di Messina, un gallone sulle giacche dei colonnelli siciliani da rivendersi a Roma e come “merce di scambio” per farsi incoronare successore di Musumeci.
I papabili
Resta da capire che cosa vorrà fare Giorgia Meloni e quanto farà pesare il passo di lato di Musumeci. La leader potrebbe avanzare la candidatura di un “patriota” di peso (resta in piedi l’ipotesi Adolfo Urso che però rimane una figura più tarata per il palcoscenico nazionale). E se gli alleati avanzassero l’ipotesi Stancanelli? L’ingresso di Musumeci dentro il partito rende l’operazione più complicata, tuttavia l’eurodeputato (che ufficialmente ha sempre smentito di essere interessato alla presidenza) ha dalla sua l’ottimo rapporto con gli alleati (e con Cateno De Luca). Resta sul campo la candidatura del segretario regionale di Prima l’Italia, Nino Minardo. Ma la quadra sul partito che dovrà esprimere il nome del futuro governatore ancora non c’è. Un nome di richiamo potrebbe essere quello di Gaetano Miccichè ma gli azzurri che hanno già ottenuto il governatore della Calabria difficilmente potranno spuntarla anche nell’isola (senza contare il fatto che Gianfranco Miccichè è intenzionato a bissare la presidenza dell’assemblea e questa ipotesi farebbe tramontare i suoi piani). E allora si prova a guardare altrove: una donna (vecchio sogno di Totò Cuffaro). impegnata nel mondo dell’imprenditoria o della pubblica amministrazione. Ipotesi su ipotesi che dovranno presto diventare qualcosa di concreto anche per smentire Musumeci e il non detto della conferenza stampa di ieri: “il candidato alternativo i miei avversari non lo hanno e non riusciranno a trovarlo”. Chi vivrà vedrà.