"Lo sterminio di una classe dirigente", nel Pd è tutti contro tutti

“Lo sterminio di una classe dirigente”, Pd: tutti contro tutti

Le accuse dei militanti. Le lotte fratricide. Si avvicina la tempesta perfetta?

“Nel Pd hanno massacrato una classe dirigente alle Politiche. Lo dico chiaro e forte. Il segretario regionale, Anthony Barbagallo, ha attivato meccanismi di sterminio politico nei confronti di quella classe dirigente del Pd siciliano, in particolare modo quella che proviene dalla sinistra. Perché lo ha fatto? Per trasformarlo in un partito personale, sul modello dell’Mpa dal quale lui proviene…”.

Antonio Rubino (foto d’archivio) è un ‘vecchio compagno’, componente della direzione regionale, che conosce a memoria i vizi, i peccati e le virtù di un partito che aveva un altro nome, quando già lo frequentava, a Palermo, nel celebre Palazzaccio di corso Calatafimi. E ha sempre avuto una schiettezza urticante, ma, forse, necessaria. Nel senso che uno dice come la pensa e poi gli altri, a loro volta, valutano se abbia torto o ragione. Ora, parlando con LiveSicilia.it del casus belli delle liste per le elezioni politiche, con le accuse di candidati ‘paracadutati’, definiti lontani dal territorio, il compagno Rubino amplia le sue riflessioni già affidate a Facebook.

Aveva, infatti, scritto: “C’è un gioco subdolo, pericoloso e denso di cattiveria che da anni prova a distruggere ogni forma di pensiero di sinistra dentro il Pd. Ormai ci siamo quasi, ma credo che chi viene da quella storia abbia il dovere morale di non mollare, di combattere e di ripensare ad un campo progressista vero ed alternativo al gioco perverso che c’è in atto”. Fibrillazioni che, dalle Politiche, discenderanno verso le Regionali, con una direzione, fissata per venerdì 19, nel pomeriggio. Un appuntamento già carico di polemiche preventive.

E’ che nel Pd si rincorra, da sempre, il ‘tutti contro tutti’, ancora una volta è un dato di fatto. Qualcuno spiega la sua versione, nell’anonimato: “Molti sanno che in Sicilia ci sarà una catastrofe e stanno preparando una fuga a Roma. Il vero sconfitto? Alla fine è Enrico Letta. Il suo campo largo gli si è sbriciolato tra le mani, l’alleanza con Calenda è fallita. Queste liste sono pensate per serrare i ranghi in vista dei contraccolpi futuri che, sicuramente, ci saranno dopo la sconfitta elettorale”.

No, non sono ore semplici per il Pd siciliano, con la prospettiva temutissima di due sconfitte, nella tempesta perfetta. Con Renato Schifani a Palazzo d’Orleans e Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Qualcun altro usa un’immagine molto forte: “E’ come scappare da Pompei”. Cioè, cercare di mettersi in salvo, mentre, intorno, tutto crolla. Un’immagine fortissima e paradossale, appunto. Che rende perfettamente l’idea. (Roberto Puglisi)


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