PALERMO – “Il 20 settembre si è svolta la conferenza stampa di presentazione della 63esima stagione concertistica della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, per l’anno 2022/2023. Una stagione, come sottolineato dalla direttrice artistica Gianna Fratta, con nomi altisonati, programmi di rilievo e uno spazio dedicato all’universo femminile. Il commissario straordinario, Nicola Tarantino, ha preannunciato collaborazioni con pop-star di rilievo nazionale. Ma a fronte di tutto ciò, che apprezziamo, ci chiediamo: con quale orchestra? La pianta organica della Sinfonica Siciliana è ormai ridotta al lumicino. Un processo di depauperamento che si è accentuano nell’ultimo anno in virtù dei numerosi pensionamenti”. Così in una nota le segreterie aziendali della SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL, in merito alla situazione in cui versa l’Orchestra Sinfonica Siciliana. Attualmente, infatti, il personale stabile è composto da 64 persone. Ne servirebbero altre 40 circa – per completare la pianta organica orchestrale – tra queste 40 quasi tutte le prime parti.
“Nonostante avessimo segnalato già ad inizio 2022 – proseguono – che entro l’anno ci saremmo ritrovati senza prime parti stabili, nulla è accaduto. Le audizioni, che si stanno svolgendo non ci mettono al riparo dalla soluzione del problema. Ci saremmo aspettati un’azione forte e decisa nei confronti della politica per dare soluzione ad un problema di fondamentale importanza per la vita della Fondazione. Le organizzazioni sindacali – sottolineano – si dichiarano immediatamente disponibili ad avviare un percorso di dialogo per individuare gli strumenti necessari al fine di raggiungere il completamento e la stabilizzazione della pianta organica orchestrale, unico mezzo per poter garantire la qualità musicale e il futuro di una istituzione prestigiosa al servizio della società. In mancanza di riscontro, loro malgrado, le scriventi organizzazioni sindacali, si riservano di intraprendere iniziative al fine di dare rilievo e attenzione alla problematica sottolineata”, concludono i sindacati.