Onorevoli colleghi, prima di dare inizio alle mie dichiarazioni programmatiche, sento il dovere di rivolgere un deferente saluto al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, estremo garante della nostra unità nazionale e delle regole inviolabili della nostra Costituzione.
Un pensiero ed un ricordo indelebile intendo poi manifestare nei confronti di tutte le vittime della mafia, di cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino costituiscono esempio luminare. Il mio governo combatterà col massimo rigore ogni tentativo di infiltrazione della mafia nel sistema regionale della spesa pubblica, adottando criteri e comportamenti rigorosi che valgano anche da deterrente. La mafia non è di destra o di sinistra, persegue i propri interessi tentando di infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni per condizionarne a proprio uso i procedimenti che regolano la spesa ed i canali di finanziamento.
Altro pensiero va a tutti i nostri corregionali caduti all’estero nelle missioni internazionali di pace. Eroi che si battevano per un ideale supremo, lontani dalla loro terra, ma convinti che la pace tra i popoli non è un valore locale ma universale.
Nella giornata del 13 Agosto mi è stato chiesto dai leader nazionali e regionali del centro destra di candidarmi alla guida della nostra regione, in prosecuzione di quella che era stata l’esperienza del governo Musumeci; una esperienza segnata dal dover affrontare gravi emergenze sanitarie con grande determinazione e responsabilità.
Dopo il mio iniziale stupore, in quanto mi sentivo proiettato a dare un mio contributo al Senato della Repubblica, e nella convinzione che sulla mia persona il presidente Musumeci non avrebbe manifestato alcun dissenso, ho accettato la candidatura nella consapevolezza che la sfida alla quale ero chiamato avrebbe messo alla prova il mio grande amore per questa nostra terra.