Nelle tante cose dette dal presidente della Regione, Renato Schifani, in una lunga chiacchierata con il nostro giornale, ce n’è una che riguarda la sua ‘spina nel fianco’: Gianfranco Miccichè. In effetti, sono più di una. Eccole: “Prima o poi questa cosa dovrà essere sistemata. Andare a Roma era stata una sua scelta. Io non ho chiesto alcun paracadute, nel candidarmi. Sposo in pieno la mia Sicilia”.
E ancora: “Il sei novembre io e Gianfranco ci siamo incontrati a casa mia. Un caffè, una bella chiacchierata, garbata e cordiale. E siamo riusciti a trovare una sintesi. Lui avrebbe scelto il Senato, mantenendo il rapporto con la Sicilia con una presenza politica qualificata. Stretta di mano. Lui contento, Berlusconi pure, io contentissimo perché abbiamo sempre intrattenuto un rapporto umano”.
“Trentasei ore dopo, ecco le parole di Miccichè su un quotidiano: ‘con Schifani nessuna intesa possibile’. Ho preso atto. Del resto, gli ultimi sviluppi confermano un dato: Forza Italia non si riconosce più in Gianfranco Miccichè”.
Sono toni e concetti che sottolineano una svolta belligerante da parte dell’inquilino di Palazzo d’Orleans. Siamo arrivati al dunque. Il ‘caso’ conosce sempre nuove puntate. E anche le ultime esternazioni dell’ex presidente dell’Ars sono leggibili nel senso di una guerriglia politica che non conoscerà soste.
Ma l’attuale governatore non è disposto a subire quello che toccò al predecessore, al presidente Nello Musumeci. Una abbondanza di polemiche, culminata nel conflitto aspro della mancata ricandidatura. Schifani non intende accettare il logoramento. E si può immaginare che pure Silvio Berlusconi ne abbia abbastanza. Ecco perché quel “prima o poi questa cosa dovrà essere sistemata” suona come il preannuncio di una controffensiva, a breve termine.
“Non sono qui per riposare o per farmi tirare la giacchetta. – dice Schifani -. E’ vero: ho ricoperto la seconda carica dello Stato, ma è, casomai, un vantaggio. Ho già raggiunto il massimo, non sono condizionabile da sentimenti di interesse legittimo. E’ una forza che voglio spendere per i siciliani”. Liberamente tradotto: non ho problemi ad andare allo scontro totale, nemmeno con Miccichè. (Roberto Puglisi)