CALTAGIRONE. “Salviamo la Sanità nel Calatino e non ci fermeremo qui” è stato lo slogan della manifestazione pubblica di protesta dei sindaci che, su iniziativa di tutti i Comuni del comprensorio calatino, si è tenuta stamane nello spazio antistante l’Ospedale “Gravina” di Caltagirone.
I sindaci presenti, nel segno dell’unità di intenti, hanno invocato interventi risolutivi che pongano fine alla drammatica situazione del nosocomio calatino, alle prese con sempre più insostenibili carenze nell’organico dei medici che attentano alla sopravvivenza di molti reparti, primi fra tutti quelli dell’emergenza.
La parola ai sindaci
“La carenza di personale all’ospedale Gravina – ha ribadito il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo – sta mettendo a rischio il diritto alla salute delle nostre comunità. Non possiamo permettere che questo continui! Non possiamo tollerare questa situazione. Invito tutti – ha detto a gran voce Roccuzzo, al megafono – a unirsi ai sindaci del territorio per protestare e far sentire in modo determinato la nostra voce. Non ci interessano le soluzioni intermedie o estemporanee che finora ci hanno proposto.
Dalla Regione Siciliana vogliamo risposte chiare, certe e che tutelino realmente il diritto alla salute. Dunque, – ha detto il sindaco Roccuzzo – uniamoci per sostenere questa protesta che è di tutti e per tutti”.
Il primo cittadino di San Cono, Nuccio Barbera, rivolgendosi ai colleghi sindaci e ai partecipanti all’iniziativa pro-ospedale, fra le altre cose ha affermato: “Oggi vogliamo lanciare un preoccupante grido d’allarme a tutela della salute dei cittadini. Bisogna affrontare la problematica soprattutto nelle sedi idonee, per risolvere questa situazione. Non possiamo più stare a guardare”.
Per Santo Randone, sindaco di Licodia Eubea “tutti i Comuni e tutti i cittadini dell’entroterra hanno diritto alla salute. Il Comune di Licodia Eubea ha tutto l’interesse di salvaguardare l’ospedale di Caltagirone, perché per la nostra comunità è di vitale importanza”.
Pure il primo cittadino di Mirabella Imbaccari, Giovanni Ferro, ha sottolineato con forza che “oggi i sindaci e le comunità del Calatino sono qui all’ospedale Gravina per manifestare il grande disagio che si è venuto a creare negli anni. Noi non ci fermeremo – ha detto Ferro – perché le soluzioni ci sono. E se la politica regionale e nazionale ha intenzione di salvaguardare la salute dei cittadini di queste aree interne, le soluzioni le può trovare. Se hanno bisogno di consigli o di proposte, come sindaci del Calatino siamo pronti a collaborare”.
Il sindaco di San Michele di Ganzaria, Danilo Parasole: “Noi siamo il penultimo Comune della provincia di Catania e l’unica struttura che può servire questo territorio è l’ospedale di Caltagirone, ma non possiamo accettare più queste condizioni. Vogliamo che i nostri cittadini vengano trattati da cittadini di serie A e non più da cittadini serie B. Raggiungere Catania per ricevere le cure adeguate è impossibile: novanta minuti di tragitto in auto o in ambulanza sono impossibili per garantire il diritto alla salute a un territorio come il nostro, così vasto”.
Secondo il primo cittadino di Mazzarrone, Giovanni Spata, “è un problema che ci trasciniamo ormai da troppo tempo, se non da qualche anno. E’ un problema che va risolto quanto prima, perché purtroppo la salute non può attendere. I problemi ci sono. Il personale viene a mancare ogni giorno di più. Oggi qui ci sono i sindaci del Calatino per protestare, ma la politica regionale deve fare la sua parte, perché la soluzione può arrivare attraverso la politica e i provvedimenti che essa può fare”.
Il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta sostiene che “non bisogna fermarsi più sulla questione dell’ospedale di Caltagirone. Ad oggi abbiamo ottenuto un primo risultato con una nota dell’assessore regionale alla Sanità che dice di voler creare i dipartimenti interaziendali, per distribuire in maniera equa il poco personale che abbiamo. Però qui, nel Calatino, noi abbiamo bisogno di un’attenzione diversa. Abbiamo bisogno che si facciano dei concorsi mirati su Caltagirone, perché qui siamo veramente alla canna del gas. Noi ci aspettiamo delle risposte nell’immediato”.
Pippo Greco, sindaco di Grammichele: “Abbiamo chiamato i cittadini ad esprimere la protesta e il disagio che c’è in questo territorio per quanto riguarda i livelli di sanità che sono diventati molto bassi. La mobilitazione di oggi è stata necessaria perché su questo delicato argomento non possiamo demordere ed abbassare la guardia. Dobbiamo andare avanti perché l’ospedale di Caltagirone come ospedale del Calatino deve tornare ad essere quell’ospedale efficiente che è stato nel passato”.
L’onorevole Giovanni Burtone, in qualità di sindaco di Militello in Val di Catania: “Siamo veramente all’emergenza. Oggi, qui, i sindaci hanno avuto bisogno di rinnovare una protesta che ha l’obiettivo di costruire e non ha ragioni velleitarie, ma pone la questione di intervenire nel presente e non pensiamo al futuro, perchè la situazione è già drammatica adesso. Obiettivo è quello di avere subito il personale e poi indire dei concorsi. Perché altrimenti si mette in crisi il diritto costituzionale alla salute, l’articolo 32 della Costituzione”.
Anche il primo cittadino di Scordia, Francesco Barchitta,è intervenuto: “Siamo qui per la sanità del territorio e quella di Scordia. Chiediamo che non ci sia nessuna interruzione né di servizi e né di reparti, perché l’ospedale di Caltagirone rappresenta per noi un salvavita. Non è più possibile sopportare una situazione così molto, ma molto inaccettabile”.
Il sindaco di Ramacca, Nunzio Vitale: “Oggi si auspicava un confronto con chi doveva essere qui assieme a noi, a dare le risposte ai cittadini, ma non è stato presente e questa è una vergogna. La nostra battaglia deve essere quella di tutto il territorio. E’ impossibile che ci sono Comuni in cui non ci sono PTE, per cui chiediamo una rivisitazione di tutta la sanità nel nostro Calatino. Su questo non ci fermeremo, perché noi sindaci siamo i primi responsabili della salute dei cittadini”.
Il sindaco di Vizzini, Salvatore Ferraro: “Negli anni la politica ha fatto tutto quello che ha voluto. Noi non saremo più ostaggio della politica e di nessun colore politico. Noi saremo uniti e diretti verso un unico obiettivo, cioè quello di garantire al nostro territorio il diritto alla salute”.
Infine, il primo cittadino di Palagonia, Salvatore Astuti, ha evidenziato che “il diritto alla salute invece di aumentare in questi è diminuito e tutto questo è inaccettabile. Faremo anche protesta verso le istituzioni più alte affinchè venga ripristinato quel regime sanitario che noi meritiamo”.