TRAPANI – Cento furti in meno di tre mesi. Velocemente riusciva ad aprire le auto, meglio se quelle di lusso e di buona marca, e rubava tutto quello che poteva trovare all’interno. Quasi sempre il suo intuito delinquenziale era premiato, trovando oggetti di valore, oltre che denaro anche orologi, abbigliamento, occhiali, o anche abbigliamento e attrezzature per lo sport. Il ripetersi di queste rapine ai danni di auto lasciate in sosta nelle zone centrali di Trapani aveva suscitato parecchio allarme, il numero di cento furti del genere, dicono dalla questura, è certamente in difetto rispetto alla realtà, molti infatti si sospetta non hanno nemmeno presentato denuncia dopo l’amara sorpresa di ritrovarsi l’auto violata.
A casa un bazar di merce rubata
I poliziotti della squadra mobile hanno adesso risolto il caso, trovato il responsabile e soprattutto quasi l’intera refurtiva. L’arrestato è Giuseppe Di Bella, 35 anni, con piccoli precedenti di polizia, nella sua abitazione è stato trovato in possesso di un’impressionante quantità di roba, un vero e proprio gran bazar di mercanzia rubata: a parte documenti, patenti, tessere sanitarie, carte d’identità, bancomat, carte di credito, occhiali e orologi, anche diversi zaini, racchette da tennis, anche una borsa di quelle che solitamente usano i medici e infatti ad un camice bianco apparteneva, all’interno strumenti diagnostici e ricettari. C’erano anche scarpe di marca, le migliori le portava ai piedi quando i poliziotti sono andati ad arrestarlo.
Decisive le telecamere di sorveglianza
Sono riusciti a scoprirlo grazie alle immagini catturate da alcune telecamere di video sorveglianza, lui agiva in qualsiasi momento della giornata, adocchiava l’automobile, di quelle che magari tradiscono l’agiatezza di chi la possiede, e in un lampo riusciva a forzare l’apertura, veloce poi faceva razzia di tutto quello che trovava. Lo hanno identificato, nonostante agisse sistematicamente con il volto travisato. Di Bella è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Procura, si trova in carcere e dovrà rispondere delle accuse di furto e ricettazione.