CATANIA. Sembra aprirsi uno spiraglio, sul fronte sanità per la Regione siciliana, alle prese con la protesta dei laboratori analisi privati convenzionati, giunta oggi al suo secondo giorno con uno stop programmato fino a venerdì prossimo.
A dare l’annuncio è il deputato nazionale, Francesco Ciancitto, componente della commissione parlamentare alla Sanità che evidenzia: “Nella legge di conversione del milleproroghe è stata approvata una importante misura con l’obiettivo di favorire lo smaltimento delle liste di attesa per l’assistenza ambulatoriale che coinvolge le strutture private accreditate. Questa misura ha l’obiettivo di recuperare migliaia di prestazioni non erogate che troppo spesso determinano un mancato accesso al Sistema sanitario e alla necessaria tempestività dei cittadini di poter ottenere una diagnosi e le necessarie cure. Per queste regioni il Governo nazionale ha voluto agevolare le Regioni nell’adottare tutti gli atti necessari per ampliare l’offerta della specialistica ambulatoriale privata, derogante anche ai regimi tariffari ordinari”.
I riferimenti normativi
In pratica con il milleproroghe approvato al Senato e che domani approderà per il voto definitivo alla Camera, è stato inserito un paragrafo che testualmente recita “Ai sensi del successivo comma 277, Regioni e Province autonome – e anche le regioni interessate dai piani di rientro dal disavanzo sanitario – possono avvalersi anche delle strutture private accreditate, anche in deroga a quanto previsto all’articolo 15, comma 14, del D.L. 95/2012 (cd spending review) che disciplina la progressiva riduzione annua dell’importo e dei corrispondenti volumi di acquisto delle prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati per l’assistenza specialistica ambulatoriale e per l’assistenza ospedaliera”.
Si guarda in particolare ai commi 9-septies e 9-octies. Il 9 septies testualmente recita: “In considerazione delle ulteriori spese sanitarie rappresentate dalle regioni e dalle province autonome di Treno e di Bolzano sostenute nel 2022, le medesime regioni e province autonome possono rendere disponibili, per l’equilibrio finanziario 2022, le risorse correnti di cui all’articolo 1, comma 278, della legge 30 dicembre 2021, n.234, non utilizzate al 31 dicembre 2022 (…….)”
Qualora la Regione siciliana non avesse residui per il 2022 ai quali poter attingere in soccorso arriva il comma 9 octies che recita: “Per garantire la completa attuazione del Piano operativo per il recupero delle liste d’attesa, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono avvalersi, fino al 31 dicembre 2023, delle misure previste dalle disposizioni di cui all’articolo 26, commi 1 e 2, del decreto legge 25 maggio 2021, n.73 (……) Per l’attuazione delle finalità di cui al presente comma le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono utilizzare una quota non superiore allo 0,3 per cento del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l’anno 2023.” In Sicilia questo vorrebbe dire che per l’anno 2023 ci sono risorse aggiuntive dello Stato per far fronte alle esigenze del piano operativo per il recupero delle liste d’attesa.
“Non si può più perdere tempo”
“In pratica – conclude Ciancitto – per lo smaltimento delle liste d’attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e per l’assistenza ospedaliera, è consentito alle regioni e province autonome, l’utilizzo di risorse correnti non fruite entro il 31 Dicembre 2022 allo scopo di avvalersi di strutture private accreditate, e la possibilità, fino al 31 Dicembre 2023, di derogare ai regimi tariffari ordinari. Non si può perdere più tempo, la Regione siciliana deve accertare celermente l’entità delle somme messe a disposizione o residue e procedere ad adottare atti di indirizzo per coinvolgere le strutture accreditate”.