Antonino Buzzitta torna in carcere. Mafioso con sentenze definitive alle spalle e nuove condanne in primo grado, a Buzzitta erano stati concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute. Aveva il permesso per farsi accompagnare da un parente a Palermo per le cicliche cure.
Ed invece, fra dicembre 2021 e lo scorso aprile, avrebbe violato le disposizioni in una trentina di occasioni. Macellerie, edicole, supermercati, bar: Buzzitta è stato fotografato dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale e dagli agenti della Direzione investigativa antimafia mentre se ne andava in giro a sbrigare le faccende quotidiane. Si spostava fra Trapani, Erice e Paceco nonostante avesse l’obbligo di frequentare solo i parenti più stretti.
Ci sono, però, due episodi che meritano maggiore attenzione: riguardano due incontri riservati, uno avvenuto nel retrobottega di un bar e l’altro in una abitazione trapanese.
La sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha così deciso l’aggravamento della misura. Lo impone la “gravità eccezionale” delle condotte del “consigliori” della famiglia mafiosa trapanese.
Buzzitta, ultrasettantenne, torna in carcere a poco più di un mese dalla condanna a 21 anni che gli è stata inflitta nel processo nato dal blitz “Scrigno”. Nello stesso processo è stato condannato anche l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, al quale sono stati inflitti 12 anni di reclusione.
Ci sono comunque delle ragioni superiori, legate alle condizioni di salute, che impongono il trasferimento in un carcere che abbia a disposizione le strutture mediche necessarie per l’assistenza.