PALERMO – Il 27 settembre Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl scenderanno in piazza a Palermo, sotto la sede dell’assessorato regionale alla Salute, per rappresentare la condizione di lavoratrici e lavoratori, a cui è applicato il CCNL AIOP RSA, dipendenti delle strutture accreditate dalle Regioni che versano in una situazione di disparità rispetto al personale che opera nel settore della sanità privata.
Le ragioni della protesta
Ad annunciarlo sono Gaetano Agliozzo e Monica Genovese, rispettivamente segretario generale e segretaria con delega alla Sanità della Funzione Pubblica Cgil, Paolo Montera e Marco Corrao, rispettivamente segretario generale Cisl Fp e Totò Sampino, segretario generale Uil Fpl. “Questi lavoratori – raccontano i sindacalisti – svolgono servizi essenziali nella presa in cura dei più fragili, ma da oltre un decennio non ricevono una vera e propria valorizzazione della posizione lavorativa, subendo dumping contrattuale sia per quanto riguarda il salario che i diritti”.
“Arrivare al contratto unico”
Per i sindacati una situazione come questa non può persistere e richiede una ferma presa di posizione da parte della Regione. “Tra le Rsa e Cta siciliane accreditate – spiegano i rappresentati dei lavoratori – sono presenti da anni utenze gravi psichiatriche in reparti intensivi per le quali, seppur non rinnovate da tempo, le rette risultano essere maggiori rispetto alle altre. Serve quindi una ricognizione a livello regionale affinché emerga il dato quantitativo dell’applicazione del CCNL AIOP RSA nelle strutture che si occupano di fragilità e chiediamo che la Regione intervenga per l’applicazione nelle strutture dei contratti sottoscritti con le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”. “È necessario – dichiarano ancora i sindacalisti – che tra i criteri per il riconoscimento dell’accreditamento ci sia il rispetto dell’applicazione dei CCNL sottoscritti con le sigle e che in caso contrario si preveda la revoca dell’accreditamento. Si tratta di rivendicazioni legittime e ed efficaci – concludono – affinché possa essere garantito un contrasto reale al dumping salariale e contrattuale esercitato finora nei confronti delle lavoratrice e dei lavoratori della categoria. Nostro obiettivo è arrivare ad un contratto unico Aris Aiop Rsa e riconoscere a tutte le professionalità coinvolte la giusta dignità in termini di diritti e salari”.