"Idee diverse da Milone| su verde, città e futuro" - Live Sicilia

“Idee diverse da Milone| su verde, città e futuro”

Riceviamo e pubblichiamo la replica dell'assessore al Verde, Giuseppe Barbera, alla nota inviata alla nostra redazione dall'ex assessore Mario Milione sul Foro Italico: "Evidentemente io e Mario Milone abbiamo idee diverse del verde, della città e del futuro".

LA REPLICA DI BARBERA
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L'assessore Giuseppe Barbera

PALERMO – Lascio alla memoria di Mario Milone le vicende tormentate del prato del Foro Italico. Tengo per me solo quella del manifesto realizzato da mio fratello Ferruccio che mostrava una città finalmente collegata al suo mare da un prato verde. Un grande giardino che, al di là dei generali entusiasmi ripetuti nei primi anni, ha però mostrato presto i limiti che derivano dall’adozione di una tipologia di verde non idonea, per caratteri ecologici, necessità agronomiche, ai grandi spazi di una citta’ mediterranea e alla prossimità al mare. Se si chiama “prato all’inglese” una ragione del resto c’è e se questa tipologia è adottata con grande successo, ad esempio, nei paesi del golfo persico o in Egitto, oltre alla omologazione delle culture paesaggistiche che tende a rendere uguali i giardini del Nord e quelli del Sud, è perché ad Abu Dhabi o al Cairo dispongono di petrolio o di acqua (magari nelle falde profonde) in abbondanza.

Tra le tipologie di verde è, infatti, la più esigente in concimi, macchine, cure culturali, diserbanti, impianti di irrigazione, acqua. I paesi ricchi di energia (petrolio) ne fanno grande sfoggio, incuranti dell’ inquinamento che la loro massiccia diffusione comporta. I paesi più attenti dal punto di vista ambientale e con una tradizione giardiniera alle spalle diversa, ne fanno invece un uso oculato. Quando così non è, quando non si può assicurare costante cura, viene fuori la sua fragilità, la non idoneità all’ambiente. Le tormentate vicende del prato del Foro Italico, negli ultimi dieci anni, lo dimostrano. Non basta affidarsi ad una graminacea, la Festuca arundinacea, per magnificare la correttezza ( in effetti, solo parziale) della scelta tecnica, quando la mancanza, in questi anni, di interventi di diserbo, di false semine, ha privilegiato (basta una passeggiata sul prato per accorgersene), le specie infestanti che la hanno praticamente soppiantata, come è evidente anche dal colore bruno della vegetazione che tornerà verde solo a primavera, con molta acqua e concimi chimici.

Gli interventi che si dovranno realizzare in futuro per ridare bellezza al giardino del Foro Italico considereranno certamente ancora i prati verdi, ma li accompagneranno con cespuglieti fioriti e alberi ombrosi (in parte realizzati e ben presto abbandonati) per offrire, stando attenti a non negare la vista del mare, ai cittadini le diverse possibilità di godere di un giardino: sdraiati sull’ erba, all’ombra degli alberi, tra i profumi e i colori degli arbusti da fiore.

Al paesaggio energivoro e inquinante dei prati all’inglese, preferisco il pareggio sostenibile del giardino mediterraneo. Evidentemente io e Mario Milone abbiamo idee diverse del verde, della città e del futuro.

Giuseppe Barbera
Assessore al Verde del comune di Palermo


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