MESSINA – La Corte di Cassazione, durante la sentenza emessa oggi, mercoledì 22 novembre, ha confermato la responsabilità delle infermiere V. M. e S. I. nell’incidente che ha portato alla morte di Matteo Rosana, bambino di 7 anni, operato nel 2008 all’ospedale San Vincenzo di Taormina. La sentenza ratifica la decisione della Corte di Appello di Messina, la quale aveva affermato la colpa del personale ospedaliero ai soli fini civili.
Le infermiere sono state condannate al risarcimento dei danni nei confronti dei genitori del piccolo Matteo, difesi con dagli Avvocati Tommaso Autru Ryolo e Antoniele Imbesi.
Matteo fu ricoverato per un intervento chirurgico a causa di una malformazione cardiaca congenita. Nonostante il vice direttore sanitario dell’epoca avesse dichiarato il contrario, il bambino non aveva mai subito altri interventi in emodinamica fino a quel momento.
L’intervento chirurgico, avvenne il 22 ottobre 2008, ma fu seguito da complicazioni verificatesi nella notte tra il 28 e il 29 ottobre. I genitori di Matteo avrebbero segnalato alle infermiere ripetutamente che il bambino stava peggiorando, manifestando sintomi allarmanti come tachicardia, dispnea e sudorazione. Le richieste disperate di aiuto furono, tuttavia, ignorate, e i genitori furono rassicurati erroneamente sulla normalità della situazione.
La mattina del 29 ottobre i sanitari si resero conto della gravità della situazione e intervennero d’urgenza per drenare un versamento pericardico ignorato dalle infermiere. Purtroppo, l’intervento risultò troppo tardivo e Matteo andò incontro ad un arresto cardiaco lo stesso giorno, con la morte cerebrale confermata il 5 novembre.
Il percorso legale fu lungo e travagliato. Dopo l’assoluzione iniziale del Tribunale di Messina nel 2016, il Giudizio di Appello, sollecitato dalla madre di Matteo, portò a una svolta significativa. La Corte di Appello di Messina, dopo una perizia collegiale, ritenne finalmente responsabili le infermiere, contraddicendo la perizia originale.
La Corte di Cassazione ha ora confermato questa decisione, stabilendo definitivamente che le infermiere sono responsabili per aver omesso di rilevare l’aggravarsi delle condizioni di Matteo durante il turno della notte tra il 28 ed il 29 ottobre 2008.