Dai big agli outsider | Ecco chi rischia e chi spera - Live Sicilia

Dai big agli outsider | Ecco chi rischia e chi spera

Alla Camera il Pd potrebbe portare tra 17 e 19 deputati. Sicuri Capodicasa, Faraone e Genovese. Difficile l'elezione per Lillo Speziale. Al Senato, invece, il Pdl potrebbe fare la voce grossa e conquistare anche il premio di maggioranza e 11 deputati. In quel caso, a Palazzo Madama, oltre a Schifani, Vicari e D'Alì, anche il deputato regionale Scoma.

Verso le politiche
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PALERMO – Al momento, può apparire poco più che un gioco. Molte percentuali si sistemeranno, come sempre accade, negli ultimi giorni, se non nelle ultime ore della campagna elettorale. Ma oggi, a liste depositate, si può già provare a delineare l’identikit della parte di Parlamento nazionale portato in dote dalla Sicilia. A cominciare dalla Camera. La legge elettorale, lo ricordiamo, dispone una distribuzione dei seggi basata su un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Alla Camera il premio è su base nazionale, mentre al Senato su base regionale. Per accedere a Montecitorio bisogna superare la soglia di sbarramento del 4 per cento per le liste non inserite in coalizione. I partiti che invece fanno parte di coalizioni che superano il 10 per cento sono ammessi al riparto se superano il 2 per cento. E’ ammessa alla distribuzione dei seggi anche la lista con più voti fra quelle rimaste sotto la soglia di sbarramento del 2 per cento in seno alle coalizioni. La Sicilia eleggerà 52 deputati. Ecco chi potrebbero essere gli eletti. Partendo dal centrosinistra, dato dai sondaggi nettamente in testa alla Camera. Il Pd potrebbe ottenere tra i 17 e i 19 seggi. Nella prima ipotesi, nove provenienti dalla Sicilia occidentale e otto da quella orientale. Così, ecco che tra i papabili figurano, per il collegio “Sicilia 1” Magda Culotta, Angelo Capodicasa, Luigi Taranto, Marco Causi, Davide Faraone, Daniela Cardinale, Teresa Piccione, Franco Ribaudo e Tonino Moscatt. Più difficile l’approdo in parlamento di Maria Jacono e Lillo Speziale. Dalla Sicilia orientale, buone possibilità di elezione per Flavia Piccoli Nardelli, Giuseppe Berretta, Francantonio Genovese, Giuseppe Lauricella, Fausto Raciti, Giuseppe Zappulla, Maria Gaetana Greco, Luisella Albanella, Maria Tindara Gullo. In corsa anche il parlamentare uscente Giovanni Burtone. La coalizione di centrosinistra, poi, dovrebbe portare in Parlamento un paio di deputati di Sel. La capolista Laura Boldrini, Erasmo Palazzotto e Sofia Martino dovrebbero giocarsi la partita. In corsa anche il Centro democratico, con Carmelo Lo Monte.

Nel centrodestra, invece, pare raggiungibile l’obiettivo di 14 deputati. Undici dovrebbero arrivare dal Pdl. Cinque dalla Sicilia occidentale, da dove dovrebbero giungere in Parlamento Angelino Alfano, Saverio Romano, Dore Misuraca, Gabriella Giammanco, Alessandro Pagano. Sei potrebbero arrivare dal collegio della Sicilia orientale. In questo caso, i nomi sarebbero quelli di di Antonio Martino, Stefania Prestigiacomo, Giuseppe Castiglione, Antonio Minardo, Basilio Catanoso Genovese e Vincenzo Garofalo. Alla coalizione di centrodestra poi potrebbero spettare altri tre seggi, destinati ai partiti che hanno raggiunto il 2% su scala nazionale o si sono piazzati come prima forza sotto quella quota. A conquistare il seggio, così, potrebbero essere Pippo Fallica o Scammacca della Bruca per la lista Grande Sud-Mpa, Gianpiero Cannella o Emanuele Passanisi (Fratelli d’Italia) e Paolo Ruggirello (Mir).

Per il centro, la lista “Scelta Civica” di Mario Monti potrebbe portare in Parlamento sei deputati. I più probabili sono Andrea Vecchio, Roberto Visentin, Gennaro Iorio, Gea Schirò Planeta, Ettore Artioli, Gianni Baratta. Due o tre deputati potrebbero essere eletti tra le fila dell’Udc. Certo il coordinatore regionale Gianpiero D’Alia, a giocarsi un seggio Ferdinando Adornato, Giovanni Pistorio e Salvo Di Salvo.

Dieci possibili deputati potrebbero essere portati in Parlamento dal Movimento cinque stelle. In corsa ecco Giulia Grillo, Tommaso Currò, Maria Marzana, Marialucia Lorefice, Francesco D’Uva Gianluca Rizzo, Riccardo Nuti, Giulia Di Vita, Chiara Di Benedetto, Loredana Lupo, Azzurra Cancelleri, Claudia Mannino e Giuseppe Lo Monaco. Incerta la posizione di “Rivoluzione Civile”. La lista di Ingroia deve infatti conquistare il 4% su scala nazionale per ottenere l’ingresso in parlamento. In quel caso, considerato il fatto che lo stesso Ingroia è ineleggibile in Sicilia, in corsa Franco La Torre e Fabio Giambrone.

Al Senato la Sicilia invierà 25 parlamentari. La soglia di sbarramento per accedere alla ripartizione dei seggi su base regionale è dell’8 per cento per le liste non collegate. Le coalizioni che raggiungono il 20 per cento invece ammettono al riparto tutte le liste loro collegate che superano il 3 per cento. Stando all’ultimo sondaggio diffuso dal Corriere della Sera, che non terrebbe ancora conto dell’adesione al centrodestra di Lombardo, oltre che delle epurazioni eccellenti nel Pd (Crisafulli e Papania), il centrosinistra potrebbe perdere la Sicilia. In quel caso, al centrodestra andrebbero 14 parlamentari. Undici per il Pdl e tre per i partiti in coalizione che abbiano raggiunto almeno il 3%. In questo caso, il Pdl potrebbe eleggere Renato Schifani, Simona Vicari, Giuseppe Marinello, Vincenzo Gibiino, Antonio D’Alì, Giuseppe Ruvolo, Fabio Scavone, Mario Ferrara, Bruno Mancuso, Salvatore Torrisi e Francesco Scoma. Gli altri tre seggi saranno contesi da Raffaele Lombardo (Mpa), Salvatore Iacolino (Grande Sud), Salvino Caputo (Fratelli d’Italia) e Toto Cordaro (Cantiere popolare). Cinque seggi potrebbero andare al Pd. In questo caso, in Parlamento Corradino Mineo, Pamela Orrù, Venerina Padua, Amedeo Bianco e Liliana Modica. Solo in caso di vittoria, si aprirebbero le porte di Palazzo Madama per Giovanni Barbagallo e Alessandra Siragusa. Ma aspira a qualche senatore anche il Megafono di Crocetta: uno o due se il centrosinistra non sarà in grado di assicurarsi il premio di maggioranza (in quel caso ecco Lumia e Presti).

Tre senatori potrebbero toccare alla lista di Monti (Rosario Sidoti, Benedetto Adragna e Mario Baldassarri) e al Movimento cinque stelle (Francesco Campanella, Mario Michele Giarrusso, Vincenzo Santangelo). Per Ingroia, difficilissimo l’accesso al Senato. La sua lista corre da sola. E avrebbe la necessità di raccogliere l’8%. I sondaggi, al momento, lo danno lontanissimo da quella quota. Ma c’è ancora un mese per cambiare un destino che pare già scritto.


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