Partinico, poliziotti e cittadini assolti: i nomi e le accuse

Partinico, “tangenti al commissariato”: cade l’accusa, poliziotti assolti

Non regge l'ipotesi che avessero intascato soldi in cambio di favori

PALERMO – Tutti assolti con le più ampie delle formule. Il fatto non sussiste o gli imputati non lo hanno commesso. Ipotesi minori invece non costituiscono reato. Sotto accusa c’erano poliziotti del commissariato di Partinico, guardie giurate e privati cittadini.

Non regge l’accusa che gli agenti avessero intascato soldi per rilasciare certificazioni e porto d’armi, ma anche fatto la spesa al supermercato servendosi di una volante, nascosto nei cassetti denunce e rubato delle borse griffate oggetto di sequestro.

ll commissariato di Partinico, secondo la Procura, era un covo di malaffare. Alla fine l’unico condannato è stato l’assistente capo Giampiero Tocco che aveva patteggiato 4 anni di reclusione per i reati di corruzione, abuso d’ufficio e peculato.

Nel corso dell’interrogatorio confessò, spiegando che la sua ricerca spasmodica di denaro era dovuta alla ludopatia.

Il Tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia ha assolto l’assistente capo Vincenzo Manzella, l’ispettore capo Antonio Gaspare Di Giorgi e l’agente Giovanni Vitale. Assolti pure Vincenzo Manta, Salvatore Davì, Daniele Di Maggio e Marcello De Luca.

L'avvocato Antonio Terranova

Erano difesi dagli avvocati Antonio Terranova, Enrico Sanseverino, Loredana Alicata, Marianna Carta
Antonino Giallombardo e Giuseppina Liparoto.


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