Sicilia, l'allerta incendi e la siccità: le forze in campo per l'emergenza

Sicilia, l’allerta incendi e la siccità: le forze in campo per l’emergenza

In campo 5.000 forestali. Le difficoltà di una stagione complicata

PALERMO – In Sicilia adesso gli incendi fanno ancora più paura, perché l’emergenza siccità apre le porte al problema della ricerca dell’acqua per Canadair e mezzi speciali. Al dipartimento Ambiente la campagna antincendio è coordinata dal direttore generale Giuseppe Battaglia.

La siccità aggrava la paura per gli incendi

In Sicilia adesso gli incendi fanno paura, non che in passato, tra tragici decessi e interi territori devastati, le fiamme siano state sottovalutate. Quest’anno, però, la siccità aggrava una delle fasi più delicate, quella dello spegnimento.

Canadair ed elicotteri in volo non possono più contare sulla rete degli invasi regionali, dai quali è stata sempre prelevata l’acqua per isolare le fiamme nelle province e nelle aree più interne. Ed è così che pochi giorni fa, due incendi tra Enna e Caltanissetta hanno messo a dura prova la macchina degli interventi.

Le difficoltà per i mezzi aerei

La drammaticità di quest’anno – confermano nel dipartimento Ambiente – sta nella siccità, che provoca enormi problemi di approvvigionamento. Quando i canadair e gli elicotteri, come è accaduto questa settimana, devono andare a prelevare l’acqua in mare, si rischia un’attesa di 30 minuti.

Le previsioni meteo non lasciano sperare nell’arrivo delle piogge, almeno per il mese di luglio.

I forestali hanno in dotazione mezzi di terra che trasportano alcune migliaia di litri d’acqua ciascuno. Anche questo tipo di rifornimento non è semplice, ma al momento gli operai, attraverso pozzi e piccoli serbatoi, sono pienamente operativi.

Le forze in campo

Sono 5 mila i forestali addetti allo spegnimento degli incendi, il costo è di 60 milioni di euro, come confermano a LiveSicilia fonti del dipartimento Ambiente. Ma quest’anno gli addetti che lavoravano per 101 giornate sono stati promossi a “151isti”, in pratica sono operativi per sei mesi, dopo le riforme del governo Schifani.

Sembrano molti, effettivamente, ma in Sicilia lo scorso anno sono stati censiti 12 mila interventi antincendio. Ci sono stati anche decessi e fino a due giorni fa, incidenti: proprio l’altro ieri un operaio dello Sviluppo rurale è stato vittima di un incidente durante alcune operazioni di spegnimento.

Nel dipartimento Ambiente li considerano “eroi”. I sindacati continuano le battaglie storiche, rilanciando le richieste di stabilizzazione “dopo una vita da precari”, come ha sottolineato Maurizio Grosso, il leader nazionale di Sifus Confali.

I dati dell’Arpa

La Sicilia vanta un triste primato, è in Italia la regione con la maggior superficie percorsa da incendi “sia come area totale, con 57.533 ettari – si legge nell’annnuario 2024 dell’Arpa – che come area a copertura esclusivamente forestale, con 11.506 ettari“.

A soffrire di più è la provincia di Palermo, che da sola rappresenta circa un terzo del totale nazionale delle superfici forestali percorse da incendio (3.174 ettari), poi Messina (1.066 ettari) e Siracusa (995 ettari). Seguono Enna (511 ettari), Trapani (461 ha), Catania (400 ha), Caltanissetta (336 ha) e Agrigento (229 ha).

La nuova strategia

Il Corpo forestale ha stretto la collaborazione con i volontari di protezione civile e gli operai dello Sviluppo rurale. Conoscono le zone pervase dal fuoco e, per la prima volta, alcuni Comuni si stanno attivando per sanzionare i proprietari di terreni abbandonati.

La siccità ha fatto lievitare il numero dei fondi privati incolti, con il caldo rischiano di creare inneschi di incendi incontrollabili e, in questo caso, i forestali non hanno alcuna competenza nel campo della prevenzione. I dati Arpa mostrano che proprio la superficie non boscata, nel 2023, è stata quella maggiormente percorsa dal fuoco.

Bisognerà attendere fine luglio per conoscere il numero di Comuni che non hanno aggiornato il catasto dei terreni percorsi dal fuoco. Serve ad evitare speculazioni, nel 2023 quasi un ente su due è stato inadempiente e l’assessore alle Autonomie locali Andrea Messina nominò un plotone di commissari.

Nel frattempo, però, l’allerta in Sicilia è resta alta per gli incendi.


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