Siccità in Sicilia, troppo costoso il rifornimento via nave - Live Sicilia

Siccità in Sicilia: “Troppo costoso il rifornimento via nave della Marina”

La replica: "I costi sono nella norma"
LA CRISI IDRICA
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PALERMO – Fornire acqua a Licata tramite una nave della Marina militare è risultata un’operazione troppo cara: lo dice il capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, coordinatore della cabina di regia per l’emergenza idrica. Cocina ha sospeso la fornitura d’acqua tramite la nave cisterna e ha inviato una nota al dipartimento nazionale della Protezione civile e al Comando operativo di vertice interforze.

Proprio la cabina di regia per l’emergenza idrica ha dato comunicazione di avere diminuito il prelievo d’acqua dal lago di Ancipa, sui monti Nebrodi. La necessità è di salvaguardare le scorte d’acqua, e per questo il prelievo dal primo di agosto sarà di 120 litri al secondo.

La nave cisterna a Licata

Scrive il capo della Protezione civile Salvo Cocina: “Il rifornimento di acqua a Licata per mezzo della nave cisterna della Marina militare è risultato caro rispetto al quantitativo fornito e pertanto abbiamo chiesto una doverosa verifica dei costi ed eventuali soluzioni alternative”.

“La nave – prosegue Cocina – è comunque utile per affrontare l’attuale fase di emergenza. Pertanto, in attesa dei chiarimenti richiesti, il servizio è sospeso per qualche giorno”.

“È stato possibile calcolare i costi – prosegue il dirigente – solo dopo aver effettuato il primo trasporto. In base al tempo impiegato per le operazioni di carico e di scarico e per il tragitto di andata e ritorno, ogni viaggio costa circa 50 mila euro, per una spesa pari a 43 euro a metro cubo”.

“Ringraziamo il dipartimento nazionale della Protezione civile – dice ancora Cocina – il Covi e la Marina militare per la disponibilità offerta e chiediamo di verificare i conteggi e valutare eventuali soluzioni diverse a un costo inferiore. Nel contempo vogliamo rassicurare la comunità dell’agrigentino che la Regione si è già adoperata per individuare fonti di approvvigionamento, di capacità anche superiore”.

Il lago di Ancipa

Dal 1 di agosto il prelievo d’acqua dall’invaso di Ancipa dovrà essere ulteriormente ridotto di 120 litri al secondo. È quanto disposto dall’Osservatorio sugli utilizzi idrici del distretto idrografico della Sicilia dopo la riunione della Cabina di regia per l’emergenza idrica in Sicilia, che si è riunita lo scorso 29 luglio.

“Sulla scorta di quanto emerso nel corso della riunione – si legge nel documento sulla riunione, visionato da fonti di agenzia – accertato il volume utile disponibile nell’invaso, e visti gli scenari di esaurimento della risorsa disponibile, l’Osservatorio ha condiviso e approvato la proposta della cabina di regia di ridurre i prelievi dall’invaso Ancipa”.

La riduzione

La riduzione avverrà, si legge ancora, “al fine di prolungare la vita utile della risorsa presente nell’invaso, in grado di garantire, in assenza di precipitazioni, volumi residui nell’invaso anche a gennaio del 2025 operando le seguenti riduzioni: 120 litri al secondo dal 1 agosto e 120 litri al secondo dal 1 settembre”.

“Siciliacque – continua il documento – i gestori, le Aati e i consorzi interessati provvederanno ad attuare le riduzioni dei prelievi sopra indicate definendo e attuando le conseguenti e coordinate iniziative”. I tagli sulla fornitura d’acqua nei Comuni interessati dal provvedimento non saranno lineari, ma seconda la necessità, a fonte di criticità ed emergenze.

La replica della protezione civile: “Costi nella norma”

Al l direttore della protezione Civile della Regione Siciliana ha replicato il Dipartimento della Protezione civile.

“Non condividiamo la natura e la forma del contenuto. Nel ringraziare la Marina Militare che, come sempre, si è resa immediatamente disponibile, all’interno del Servizio nazionale di Protezione civile, a mettere a disposizione le sue qualificate capacità di personale e mezzi per far fronte all’emergenza, si evidenzia che, nonostante gli eccezionali tempi di attivazione legati allo stato d’emergenza nella regione siciliana, la forza armata ha semplicemente applicato le tabelle di onerosità previste dalla norma”.

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