CATANIA – “Per sopperire a richieste d’acqua tanto importanti senza mettere a rischio le giuste necessità dei cittadini è necessario prendere in considerazione soluzioni alternative, come la desalinizzazione”. La proposta arriva da Fabio Fatuzzo, presidente di Sidra, che stamani ha convocato la stampa in azienda per fare il punto sul fabbisogno idrico territoriale.
La desalinizzazione
Si tratta di una tecnologia dai costi elevati che, secondo i vertici della partecipata che si occupa di acque a Catania, potrebbe rappresentare una soluzione “immediata e attuabile” per tamponare l’emergenza siccità. E per venire incontro alla maggiore richiesta di acqua pura dal polo industriale catanese, necessità dettata del potenziamento degli stabilimenti STMicroelectronics e 3Sun.
Ne sono convinti anche Gaetano Agosta (vicepresidente Sidra) e Raffaele Lanteri (consigliere), che stamani hanno affiancato Fatuzzo.
Canale Arci
L’incontro di stamane ha riguardato, soprattutto, le problematiche legate al Canale Arci, emerse nelle scorse settimane a seguito delle intense piogge che hanno colpito la città di Catania.
Fatuzzo ha infatti spiegato come l’ultima bomba d’acqua, abbattutasi sul territorio etneo, abbia provocato il rapido riempimento del Canale Arci, bypassando lo sbarramento. La barriera era stata imposta da un’ordinanza del Tribunale di Catania, emessa nel giugno 2021, con l’obiettivo di garantire la salubrità delle acque marine durante la stagione balneare, considerato che il Canale Arci convoglia sia acque meteoriche che reflui industriali.
Soltanto successivamente, l’Autorità di Bacino si è espressa nel merito, disponendo uno sbarramento parziale del Canale Arci per garantire l’incolumità idraulica dell’area e prevenire eventuali allagamenti soprattutto della zona industriale. Argine costruito da Sidra Spa nelle modalità richieste dall’ordinanza.
La conduttura
Il presidente ha poi proposto un’alternativa, sottolineando la necessità di realizzare una conduttura che permetta di incanalare le acque a circa 800 metri dalla costa, una soluzione che, a suo avviso, risulterebbe più efficace e che già è adottata in mondo parti del mondo dove gli impianti di depurazione risultano funzionanti.
Tuttavia, Fatuzzo ha chiarito che né la Sidra né il Comune di Catania hanno competenze per intervenire su questo tema. “Le decisioni competono al Demanio Marittimo e all’Autorità di Bacino”, ha sottolineato.