CATANIA – Un terzo degli incidenti sul lavoro in Sicilia avviene nella provincia di Catania. È quanto rileva la UST Cisl di Catania, in una nota in cui chiede che l’introduzione della patente a crediti per le imprese e i lavoratori autonomi, prevista per il primo ottobre, non venga rinviata.
I dati citati dai sindacalisti catanesi sono contenuti in un report nazionale della Cisl sugli infortuni sul posto di lavoro, presentato nella giornata di lunedì 16 settembre dal sindacato.
Incidenti sul lavoro: la nota Cisl
Scrivono in una nota congiunta Maurizio Attanasio e Lucrezia Quadronchi, segretario generale e territoriale della UST Cisl Catania: “Dal primo di gennaio 2024 al 31 luglio 2024 4.306 denunce, il 33,3 percento del totale regionale: Catania si conferma la provincia siciliana con il maggior andamento infortunistico sul lavoro”.
“La deputazione siciliana in parlamento – dicono ancora Attanasio e Quadronchi – si adoperi perché non venga rinviato l’avvio della patente a crediti per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri previsto per l’uno di ottobre”
“La provincia etnea – continuano Attanasio e Quadronchi – conferma l’andamento già evidenziato a inizio anno, quando nel solo mese di gennaio i dati Inail indicavano 499 casi (45 in più rispetto al 2023), il 27 per cento del totale regionale. Oggi il report della Cisl nazionale attesta che quella percentuale supera addirittura il 33 per cento: un terzo del totale regionale”.
Secondo i due dirigenti sindacali della Cisl catanese “gli incidenti sul lavoro cambiano, a volte anche in modo drammatico, il contesto familiare e le capacità lavorative delle persone”.
La patente a crediti
“Riteniamo vergognoso – sottolineano Attanasio e Quadronchi – che ancora in Parlamento sulla spinta di lobby politiche ed economiche si stia perdendo tempo nel confermare l’avvio della patente a crediti che dovrebbe scattare dall’uno ottobre. Ci appelliamo alla deputazione nazionale siciliana, e catanese in primis, perché si adoperi in modo da non rinviare l’applicazione del decreto relativo”.
“Il meccanismo della patente a crediti, assieme all’aumento degli organici ispettivi e della certificazione delle attività degli enti formativi – dicono i due sindacalisti – potrà funzionare da deterrente perché si avvii un reale processo di trasformazione delle politiche sulla salute e sicurezza nel mondo del lavoro”.