TERRASINI – Si sono accampati, con tanto di tenda, davanti a Palazzo La Grua ed hanno iniziato lo sciopero della fame. Sono i cinque operai che, lo scorso mese di dicembre sono stati licenziati dalla “Terrasini Servizi”, la società mista a compartecipazione pubblica di cui l’ente locale detiene il 51% delle azioni. Azienda che, ormai priva di convenzioni, il 31 dicembre scorso ha chiuso la posizione lavorativa degli unici dipendenti che nel 2008 non sono stati assorbiti dalla Società per azioni Servizi Comunali Integrati, ormai in liquidazione, subentrata per legge nei 12 comuni dell’Ato Palermo 1.
Da allora, le unità rimaste escluse, sono state impegnate nella cura del verde pubblico del paese, ma allo scadere della convenzione tra il comune di Terrasini e la società mista, la Giunta Cucinella, per mancanza di fondi, non ha potuto procedere al relativo rinnovo, e con le somme a disposizione, ha concesso solo un’ulteriore proroga di 23 giorni, terminata a fine dicembre.
Ancora in attesa delle spettanze dovute anche per gli ultimi giorni di servizio prestato in seno alla “Terrasini Servizi” e preoccupati per il loro futuro, gli operai hanno cominciato il digiuno e hanno deciso di stazionare davanti il Municipio per sensibilizzare le istituzioni. Il sindaco Massimo Cucinella dice di comprendere bene il calvario di queste persone, ma di avere attualmente le mani legate. Afferma di voler fare il possibile per salvare, sia la Terrasini Servizi che il futuro degli operai licenziati, “ma prima – conclude – bisognerà superare la confusione in atto sul futuro della gestione dei rifiuti ed avere le idee chiare su come procedere”.