PALERMO – Il fatto non sussiste. Il racconto della diciannovenne, che sarebbe stata stuprata da un branco di coetanei al Foro Italico, non regge in un altro processo. Assolto G.P., 50 anni, di cui non facciamo il nome perché è cugino della ragazza e si potrebbe risalire alla sua identità. Non divulghiamo le generalità nonostante la sua scelta di dimostrare il volto nelle interviste televisive e nelle pagine social.
La sentenza è del giudice per l’udienza preliminare Stefania Brambille. Il processo nasceva dalla denuncia della ragazza più volte sentita dai poliziotti. Raccontò che nel giugno 2022, dunque un anno prima dei fatti del Foro Italico, l’imputato l’avrebbe costretta a subire atti sessuali. Il reato era contestato con l’aggravante dell’uso di cocaina e alcol.
L’imputato, difeso dagli avvocati Giovanni Di Trapani e Giovanni Morgante, si era difeso facendo dichiarazioni spontanee. Aveva detto di avere fatto solo del bene alla cugina. La zia, che per un periodo ha ospitato la diciannovenne, gli avrebbe chiesto di aiutarla per allontanarla dalle cattive frequentazioni. Ed è per questo che aveva deciso di farla lavorare nella sua pizzeria in centro storico. Qui sarebbe avvenuta la violenza sessuale.
“Non avrei mai fatto una cosa del genere a mia cugina”, aveva spiegato l’uomo. Al contrario avrebbe rifiutato le proposte della ragazza e si sarebbe limitato ad abbracciarla. Una manifestazione di affetto, nulla di più. Ed invece secondo l’accusa le cose sarebbero andate in maniera decisamente diversa.
L’imputato ha detto di essere rimasto sorpreso quando ha saputo di essere stato denunciato. Non sapeva darsi una spiegazione. Aveva ipotizzato che la cugina potesse essersi inventata tutto per calmare il fidanzato di allora che, accecato dalla gelosia, le contestò di essere rincasata tardi una sera. Tesi smentita dalla vittima.
“Il nostro assistito non ha alcun motivo di mentire”, hanno sempre sostenuto i difensori dell’imputato. Il verdetto di oggi gli ha dato ragione. Si tratta di una vicenda totalmente slegata dal processo sulla violenza nel cantiere abbandonato del Foro Italico giunto alle battute finali. La Procura avanzato le richieste di pena. La parola passa alla difesa, poi la sentenza.