Mafia "nomade": i Caminanti e i traffici di cocaina e armi - Live Sicilia

Adrano, quella “mafia dei nomadi” che traffica cocaina e armi

I retroscena sui "Caminanti", oltre i Santangelo e i Mazzei
INCHIESTA METEORA
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CATANIA – È eccessivo, forse – quantomeno in questa occasione – definirla una “terza mafia”, ma non è la prima volta che nel Catanese viene fuori la scoperta di un gruppo criminale legato ai “Caminanti”. Già due anni fa un gruppo, ritenuto mafioso, era stato indicato come responsabile di una piazza di spaccio in territorio di Adrano.

Stavolta nell’operazione “Meteora”, tra i nomadi, o “caminanti” per l’appunto, non ci sono arresti. Ma indagati, quello si. Perché il Gip Stefano Montoneri non ha riconosciuto la sussistenza delle esigenze cautelari e ha respinto la richiesta di arresto formulata dalla Dda. Altri sono stati invece arrestati dalla polizia.

Gli arresti negati

Per le misure di custodia cautelare in carcere infatti occorre che vi sia un pericolo di reiterazione del reato, di fuga o di inquinamento delle prove. E qui le accuse risalgono al periodo tra il 2020 e il 2021. Ma le ipotesi di reato restano, ricostruzioni accusatorie per cui in tre sono stati iscritti sul registro degli indagati, rimangono.

Nello specifico in tre sono indagati per traffico di cocaina, dal dicembre 2020 al gennaio dell’anno seguente. Le sostanze sarebbero state da loro importate in Italia e smerciate ad Adrano e in altri centri della provincia di Catania. Insomma, un giro in piena regola. Un giro pericoloso, considerato che il gruppo sarebbe stato in possesso anche di armi, di un’arma non individuata e di una pistola.

I caminanti

Di questo, almeno, è convinta la Dda etnea. Va specificato che i “caminanti” sono una comunità nomade ormai stanziale, da sempre, nella città di Adrano. Vivono pacificamente sparsi in diverse zone della cittadina. Ma tra di loro, secondo la Dda di Catania, ci sarebbero anche persone che vivono illegalmente.

I tre indagati, come detto, non sono stati arrestati nell’inchiesta che ha tolto i veli su tutti i gruppi della criminalità organizzata esistenti in città, ovvero il clan Santangelo e poi i cosiddetti “carcagnusi”, il clan dei Mazzei. Sono indagati a piede libero e non risulta, allo stato, che la Dda abbia impugnato il mancato accoglimento della richiesta.

Mafia: l’inchiesta Meteora

L’inchiesta Meteora, si ricorda, ha fatto piena luce sulla scomparsa, avvenuta ad Adrano il 16 giugno 2016, e il successivo omicidio di Nicola Ciaramidaro. Un delitto efferato che sarebbe stato commesso dal clan Santangelo come ritorsione nei confronti dei “carcagnusi”. Poi sono emersi giri di mafia, pizzo e traffico di droga.

I clan operanti ad Adrano, si ricorda, sono tra i più pericolosi e storicamente attivi della galassia di mafia in una provincia dove a comandare sono i Santapaola. Nelle realtà locale, però, altri gruppi vengono ritenuti a “disposizione” dei capimafia.


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