PALERMO – Nuovi strumenti a sostegno dell’informazione locale. A prevederli è il disegno di legge presentato quest’oggi dall’Udc, con primo firmatario il capogruppo Lino Leanza. Ad essere coinvolti sono gli operatori radiotelevisivi, la stampa periodica e le testate online. “L’informazione locale è una risorsa per la nostra terra – sottolinea Leanza – che si trova in difficoltà. Non c’è democrazia se non c’è informazione libera e plurale”. Quelli previsti dal disegno di legge sono interventi che vanno a sostegno del comparto della comunicazione, adoperando anche fondi europei, sia per gli investimenti che per la formazione professionale. La cifra presa in considerazione come punto di partenza ammonta a un milione di euro. “Contiamo intanto – prosegue il capogruppo Udc – di inserirla nel bilancio, anche se nei prossimi giorni avvieremo una serie di incontri per capire quale cifra è opportuno finanziare in modo da sostenere le imprese siciliane del settore”.
Pronta pure un’apertura al presidente dell’Assemblea regionale ed al Corecom. “Noi abbiamo scritto il testo – dice Leanza – ma siamo pronti al confronto con le istituzioni e con le associazioni di categoria. Faremo un incontro nei prossimi giorni in Sala Gialla con il presidente Ardizzone, oltre a prevedere una serie di audizioni in commissione”. Parte dunque la rincorsa per la volata che porterà all’approvazione del bilancio. E’ nella partita c’è anche il comparto della comunicazione.
“I nostri sono interventi a sostegno del settore, non contributi a pioggia – sostiene Leanza -. Un elemento importante è quello del supporto al credito con l’abbattimento degli interessi, così come le agevolazioni di carattere fiscale per le imprese che assumono”. Non mancano però i paletti, che però di fatto saranno piantati dai regolamenti assessoriali emanati una volta approvata la legge. “Ci sono specifici requisiti – conclude il capogruppo Udc -, le imprese dovranno risultare a in regola con i pagamenti delle spettanze ai lavoratori e degli oneri previdenziali e assistenziali, oltre ad avere una stabile organizzazione come redazione composta da giornalisti iscritti all’ordine”. Nessun margine infine per quelle testate espressione di partiti, sindacati, organizzazione religiose ed economiche.