PALERMO – Il dibattimento del processo ai presunti capimafia del mandamento di Porta Nuova e della famiglia di Bagheria ripartirà il 4 aprile di fronte a un nuovo gup: Guglielmo Nicastro. Lo ha deciso il presidente dei gip del tribunale di Palermo, Cesare Vincenti, dopo che il 25 febbraio scorso il giudice Lorenzo Matassa aveva accolto l’eccezione di legittimità costituzionale sollevata dagli avvocati Giovanni Castronovo e Giuseppina Candiotta, difensori di Tommaso Di Giovanni, uno degli undici imputati. Gli altri sono: Calogero Lo Presti, Nicolò Milano, Francesco Paolo Putano, Fabrizio e Giovanni Toscano, Antonino Zarcone, Gabriele Buccheri, Filippo Teriaca, Giovanni Mannino e Gaspare Parisi.
Gli avvocati avevano sollevato l’eccezione a causa del ruolo di Matassa, che nell’ambito dello stesso procedimento, aveva vestito i panni prima di gip e poi di gup. Matassa aveva chiesto al presidente del Tribunale di astenersi perché riteneva di essere divenuto incompatibile. Il giudice ha trasmesso gli atti alla Corte costituzionale per valutare la questione di legittimità e nel frattempo aveva disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare. Sospensione bocciata dal tribunale del Riesame. A questo punto, Vincenti ha deciso di affidare il processo ad un altro giudice per evitare la scarcerazione degli imputati. (ANSA).