PALERMO – Al lavoro da stamattina la nuova attrezzatura “Side Scan Sonar” per le ricerche di Massimiliano Perricone e Salvatore Zarcone, ancora dispersi nel mare del golfo di Palermo. E’ stata collocata a bordo di uno dei mezzi navali dei vigili del fuoco che ormai dal 24 marzo passano al setaccio il vasto specchio di mare insieme alle motovedette e ai sommozzatori. Nel dettaglio, l’attrezzatura è formata da una componente che durante le perlustrazioni resta in superficie ed una parte subacquea.
La prima è composta da un’unità di controllo, un computer display ed un monitor di navigazione gps, mentre la parte che si immerge scandaglia i fondali. Si chiama “Towfish” ed ha una profondità standard di 1500 metri. Viene trascinato dietro la nave da ricerca attraverso un cavo da traino e permette all’operatore non solo di monitorare e passare al setaccio i fondali, ma anche di registrare tutto in tempo reale. L’attrezzatura, arrivata ieri alla guardia costiera di Palermo, si aggiunge alle otto motovedette già in azione e alle tre squadre dei sommozzatori che non hanno mai interrotto le ricerche dei due ragazzi di trent’anni.
Qualunque elemento potrebbe rappresentare un’indicazione, un riferimento per individuare dove i due sfortunati diportisti si trovino. Il Side Scan Sonar, infatti, è in grado di rintracciare relitti in fondo al mare o oggetti di consistenza importante nei fondali o arrivati in superficie. La nuova attrezzatura oggi viene utilizzata a partire dai campi boe nella zona della Bandita, l’area dalla quale i due ragazzi, insieme all’amico Davide Arena erano partiti con la loro barca in vetroresina. Poi le ricerche si estenderanno ancora verso Nord, fino a comprendere il tratto dove il corpo senza vita di Arena è stato trovato. Al lavoro ci sono anche i gommoni e le pattuglie a terra. Oltre agli elicotteri che monitorano le fasi delle ricerche dall’alto.