GELA (CALTANISSETTA) – Bastava poco perché desse subito in escandescenza. Una banalità, un rifiuto o un problema di poca importanza erano il pretesto per scaricare su di lei un’assurda ed inaudita violenza. Per questo atteggiamento violento e irruento, la fidanzata aveva deciso di interrompere la storia d’amore. La loro era stata una breve relazione che di li a poco, per lei, si sarebbe trasformata in una vera e propria persecuzione. E infatti, subito dopo avergli chiesto di essere lasciata in pace è iniziato l’incubo per una donna di Gela, che tra marzo e aprile di quest’anno è stata vittima di violenze sessuali e lesioni gravi.
Un incubo finito questa notte con l’arresto del suo aguzzino, un medico 53enne, P.L., rintracciato su un volo di ritorno dalla Colombia a Roma. All’aeroporto Fiumicino, ad attendere l’uomo c’erano gli agenti della polizia di Frontiera, che lo hanno ammanettato e trovato, a seguito di perquisizione, in possesso di cinque dosi di cocaina purissima. Saranno le indagini, ancora in corso, ad accertare se l’uomo si era recato all’estero perché coinvolto in un traffico di droga. A raccontare tutto agli inquirenti è stata la vittima che solo dopo qualche tempo ha trovato la forza ed il coraggio di denunciare l’uomo che da settimane la perseguitava con minacce anche di morte, molestandola con messaggi e telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte. In due occasioni, si sarebbe recato nell’abitazione della donna e con finti buoni propositi, dopo essersi fatto aprire la porta dell’appartamento, l’avrebbe costretta con pugni e calci al volto a rapporti sessuali.
Sono stati gli investigatori ad accertare quanto la vittima avesse denunciato grazie ai controlli eseguiti in casa della donna e ai riscontri dei referti medici delle visite alle quali si era sottoposta. L’uomo è adesso rinchiuso nel carcere di Civitavecchia.