PALERMO – Arrivano le prime reazioni dopo la decisione assunta dal Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, che ha impugnato 21 articoli della Finanziaria e ha bocciato la Tabella H. Secondo Marco Forzese, presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars e deputato regionale dei Democratici riformisti per la Sicilia, “è senza dubbio esemplare l’impugnativa integrale dell’art.74 (Tabella H) della legge finanziaria da parte del commissario dello Stato, Carmelo Aronica. E’ una scure sul clientelismo che regna, purtroppo, ancora in certi ambienti della Regione. Ritengo – aggiunge – sia davvero un giudizio preciso su come vengono scelti e ‘premiati’ gli enti della cosiddetta Tabella H, che ribadiscono prendono i soldi su un sistema di padrinaggio. Con la cancellazione definitiva dell’art. 74 finalmente, grazie anche allo stesso commissario Aronica, l’Ars viene messa davanti ad un aut aut: si rivedano i criteri di assegnazione delle risorse e si faccia un’autentica comparazione, oppure ci si macchia del privilegio che è incostituzionale. Nell’impugnativa scorgo anche un’assegnazione di competenza alla II commissione per l’istruttoria e la comparazione degli enti, e quindi un freno evidente a chi pensava di far gestire tutto alla presidenza della Regione”.
“Bene ha fatto il Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, ad impugnare tra gli articoli, anche quello che disciplinava la Tabella H. La Uil Sicilia ritiene, infatti, che sia venuto il momento di mettere fine a questa pratica che da troppo tempo si presta alla ‘non trasparenza’ e al clientelismo”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generala della Uil Sicilia, che aggiunge: “Certo, dentro quella Tabella ci sono anche voci utili e che vanno recuperate ma il metodo non può essere quello della discrezionalità e del favoritismo. Anche il Parlamento regionale avrebbe dovuto prendere atto che il clima è cambiato e che l’intervento del Commissario dello Stato fosse assolutamente prevedibile. Il Governo Crocetta è in evidente difficoltà. Per questo riteniamo – conclude Barone – che un confronto vero con le parti sociali , sino ad ora assolutamente insufficiente, possa rafforzare il consenso sulle proposte di riforma da portare in Parlamento evitando incongruenze e assalti alla diligenza”.
“L’impugnativa del Commissario dello Stato, che respinge ben 21 articoli del Bilancio e della Finanziaria, è la bocciatura del percorso amministrativo e di governo di Crocetta”. Lo dichiara il vicepresidente della Commissione ‘Attività Produttive’ dell’Ars, Salvino Caputo. “L’approssimazione, la mancanza di strategie e la scarsa dimestichezza con le voci contabili – aggiunge Caputo – evidenzia il fallimento di una ‘rivoluzione e di un cambiamento’ che, al di là dell’impatto mediatico, alla prova dei fatti certifica l’inadeguatezza della Giunta Crocetta”.
“Con 22 articoli impugnati, il commissario dello Stato ha, di fatto, falcidiato la legge finanziaria. Turba un’impugnativa così complessa che mina la stessa autonomia regionale. Occorre ora una riflessione politica con il presidente Crocetta per verificare l’agibilità dell’impostazione delle scelte economiche del governo. Va sottolineato, comunque, che parte degli articoli cassati riguardavano norme di “privilegio” che non possono essere più sostenute in un periodo come quello che attraversiamo. Non a caso noi dei Drs, ad esempio, avevamo votato contro la Tabella H che oggi viene impugnata in toto. Il commissario dello Stato esprime chiaramente che servono istruttorie e comparazioni prima di assegnare contributi economici, ferma restando la potestà del parlamento regionale. Ciò dovrà essere fatto tenendo conto delle associazioni ed enti con finalità istituzionali, rispetto a sigle anonime e ad enti fantasmi che hanno preso quattrini a pioggia”. Lo afferma Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia all’Ars.
“Con il dovuto rispetto istituzionale, non entrerò nel merito delle impugnative effettuate dal Commissario dello Stato sulla Finanziaria regionale.- dichiara Alice Anselmo, deputata regionale dei Democratici riformisti- Ma a quella Finanziaria ho lavorato, per la prima volta, da parlamentare e voglio ribadire oggi, a legge falcidiata da tagli e rilievi, quanto ho inutilmente cercato di far comprendere ai miei colleghi all’Ars. Sono convinta che dalla famigerata Tabella H, quale che sia il suo nome attuale, andavano e vanno scorporati tutti quei finanziamenti che discendono da leggi di settore. Mi riferisco, a titolo di esempio, agli enti musicali e alle bande che, inseriti in un apposito elenco, potrebbero accedere a finanziamenti legittimi e legittimati da criteri precisi. Tutte le altre voci di finanziamento, poi, vanno semplicemente messe a bando, in modo da garantire, anche in questo caso, che a beneficiarne siano enti e associazioni in grado di certificare pienamente la propria attività, giustificando allo stesso tempo l’aiuto concesso dall’Amministrazione. Questo, ovviamente – conclude la parlamentare- in ossequio ai principi istituzionali della trasparenza e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione”.
“Condividiamo pienamente i rilievi mossi dal Commissario dello Stato che lo hanno portato a impugnare la tabella H. I contributi erogati a pioggia, senza criteri oggettivi e trasparenti, sono un’offesa ai giovani, a chi ha perso il lavoro, a chi non lo trova, agli anziani in difficoltà, a una Sicilia che aspetta interventi per lo sviluppo”: lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia. Pagliaro rileva che “il presidente della Regione può anche pensare di finanziare iniziative valide non di emergenza, ma questo deve avvenire sulla base di scelte trasparenti, oggettive, ancorate come dice Aronica a parametri di valutazione e alla comparazione con altri enti che operano negli stessi settori per dare il segno di un indirizzo politico chiaro e trasparente di un governo che si è realmente buttato alle spalle discrezionalità e privilegi non giustificati”. Pagliaro rileva che “le impugnative del commissario sottolineano tutti i limiti di una legge Finanziaria che abbiamo già criticato – dice-, che non è stata oggetto di adeguato confronto con le parti sociali”.
Questa la replica del M5S alle decisioni del commissario Aronica: “Il Commissario dello Stato ha fatto giustizia di tanti soprusi contentuti nella tabella H. Il gruppo parlamentare del Movimeto 5 Stelle all’Ars accolglie con soddisfazione la bocciatura dell’elenco della vergogna, partorito dagli interessi di tanti padrini, più che dalle reali esigenze e dei meriti delle associazioni sovvenzionate I deputati del Movimento, però, ammoniscono a “non gettare via il bambino assieme all’acqua sporca”: “Si salvino gli enti meritori che erano presenti dentro quella tebella, che svolgono vere e valide opere sociali e culturali e che potrebbero essere danneggiati dallo stop dei contributi”.
“Per questo i parlamentari del Movimento chiedono di varare immediatamente una legge che stabilisca criteri rigidi ed oggettivi, per consentire a chi lo merita di continuare ad operare senza pesanti contraccolpi. Con soddisfazione è stata accolta la notizia della “promozione” delle norme del Movimento presenti in Finaziaria, microcredito in testa, che “deve partire il più presto possibile”. Siamo fiduciosi affermano i deputati anche di salvare la norma sugli idrocarburi, bocciata solo per una questione tecnica, cui può essere facilmente posto rimedio
“Le motivazioni addotte dal Commissario dello Stato, Prefetto Carmelo Aronica, nell’impugnare l’articolo sull’Irfis Finscilia, confermano le perplessità che avevamo sollevato sulla eventualità di una fusione Irfis-Ircac-Crias. Bene ha fatto quindi l’Assessore Linda Vancheri a cogliere la nostra richiesta di aprire un tavolo di confronto sull’argomento per individuare le soluzioni che meglio si prestano a innovare l’intervento sul credito agevolato per dare alle cooperative siciliane più opportunità di credito”.
E’ il commento di Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia, alla notizia dell’avvenuta impugnativa da parte del Commissario dello Stato dell’articolo riguardante Irfis Finsicilia.
“Adesso – continua Mancini – bisogna fare in fretta. La crisi morde le cooperative siciliane, crescono le difficoltà di accesso al credito e aumentano i tempi, già insostenibili, dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. E’ il momento di individuare soluzioni nuove, in aggiunta a quelle attuali, che diano al credito agevolato più spinta dopo la fase troppo lunga delle gestioni commissariali nelle quali, come sempre avviene, ha prevalso la burocrazia e l’autoreferenzialità a scapito della risposta alle cooperative siciliane”.
Antonio Presti ringrazia Antonio Aronica. “Vittoria politica della cultura. Ora la politica colga l’occasione per cambiare rotta e restituire dignità e bellezza alla Sicilia», dice l’artista e mecenate ideatore della Fiumara d’Arte, che lunedì scorso ha rifiutato gli 80 mila euro destinati alla sua Fondazione, appunto, nell’ambito dei finanziamenti erogati col sistema della Tabella H. Il ringraziamento di Antonio Presti si allarga a quanti – cittadini, artisti, amministratori pubblici, associazioni, stampa… – hanno apprezzato, sostenuto e data ampia eco alla sua scelta di rottura con un sistema di erogazione dei fondi per la cultura, che nulla ha a che fare con la meritocrazia; e che, anzi, mortifica e ignora con scelte scellerate tante realtà siciliane d’eccellenza”.
“La società è viva – dice Presti –. C’è un sistema bello, fatto di persone per bene e di buon senso, in grado di dare l’esempio ad una politica arrovellata su se stessa che ha un solo modo di riscattarsi: mettersi davvero al servizio della collettività”.
“Il Commissario dello Stato – continua Antonio Presti – nel bocciare anche la Tabella H, ha tra l’altro sottolineato come “l’Assemblea regionale interviene nuovamente con un provvedimento ad hoc destinato esclusivamente a determinate istituzioni, da anni fruitrici di provvidenze pubbliche senza ancorare la scelta operata a precisi e confacenti parametri di comparazione e valutazione”. Sarebbe bene, dunque, che almeno stavolta la politica, la buona politica, non si facesse sfuggire l’occasione di fare di necessità virtù. Cogliendo l’attimo per cambiare prassi”.
“Adesso – propone Presti – sarebbe giusto istituire una commissione tecnica al fine di poter stabilire insieme con la Regione il criterio e i modi per poter aprire un dialogo con il mondo culturale siciliano. Questa commissione potrebbe essere composta da rappresentanti delle varie arti e discipline, affinché ognuno possa portare con la propria testimonianza contributi autentici e onesti, per far sì che i prossimi finanziamenti alla cultura possano arrivare all’anima della eccellenza e non a quella della mediocrità di turno”.
“La bocciatura da parte del commissario dello Stato della cosiddetta Tabella H era ovvia e ci si augura ponga fine alla logica spartitoria e clientelare che da troppo tempo vige alla Regione”. Lo afferma il deputato regionale Girolamo Fazio, presidente del Gruppo misto all’Assemblea Regionale Siciliana. “In aula – aggiunge – avevo denunciato la vergogna cui ho assistito, l’elargizione di fondi senza alcuna attività istruttoria che quantomeno facesse chiarezza su cosa diversi enti ed associazioni facciano. Mi auguro che la scure del commissario dello Stato faccia comprendere al governo regionale che occorrono regole certe, criteri oggettivi e metodi trasparenti per l’assegnazione di finanziamenti pubblici”.
“L’impugnativa del Commissario dello Stato riguarda sì molte norme della legge finanziaria ma certamente non intacca l’impianto del bilancio su cui la II commissione ha lavorato per renderlo trasparente e con entrate certe”. Lo afferma Nino Dina (Udc), presidente della commissione Bilancio all’Ars. “Va considerata – rileva Dina – la censura del prefetto Aronica su alcune norme di entrata che avrebbero potuto caratterizzarsi su una maggiore ponderazione attesi i vincoli di coordinamento con la finanza pubblica per quanto riguarda alcune nuove tasse (ticket turistici e royalties). Trovo, invece, un ‘eccesso di zelo’ l’impugnativa dell’articolo 8 in quanto è evidente che le addizionali Irpef ed Irap non vengono toccate per i prossimi due anni, periodo nel quale si attende un giudizio positivo dello Stato sulla esecuzione del Piano di rientro sanitario”.
Per la Cisl “l’impugnativa del commissario dello Stato segna la fine dell’uso delle risorse pubbliche come bancomat del consenso”. Sottolinea anche il “modo approssimativo” con cui la Finanziaria è stata costruita su entrate e controllo delle spese. L’impugnativa del commissario dello Stato per la Cisl rappresenta “un monito alla politica e anche un brusco richiamo al governo Crocetta”. Il segretario regionale del sindacato Maurizio Bernava, dice che l’intervento forte del commissario Aronica su pezzi significativi della legge di Stabilità e sulla tabella H in particolare, era “scontato e ampiamente prevedibile”. Così, sottolinea Bernava, “trovano riscontro e legittimità tutte le critiche alla Finanziaria mosse dalla Cisl e da gran parte delle forze economiche e sociali”. Per la Cisl, la decisione del commissario “segna, ci auguriamo per sempre, la fine dell’epoca dell’assoluta discrezionalità dell’uso, da parte della politica, delle risorse pubbliche come bancomat del consenso”.