PALERMO – Un appello al governo regionale affinché attivi il patto di stabilità verticale. A pronunciarlo, a poco più di dieci giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione del decreto, è il deputato regionale Bernardette Grasso.“Non mi spiego – afferma – come mai il governo regionale non abbia ancora attivato le procedure di attivazione del patto regionale verticale incentivato, strumento grazie al quale è possibile cedere spazi finanziari ai comuni che ne facciano richiesta”. La parlamentare di Grande Sud, sindaco del comune messinese di Capri Leone, sottolinea come l’adesione al patto possa “evitare il sicuro fallimento di Enti locali e imprese”.
La Regione Sicilia, così come le altre amministrazioni regionali italiane, ha tempo fino al 31 maggio, data perentoria entro cui decidere se far valere o meno il Patto di stabilità verticale. Hanno già dato il proprio via libera numerose regioni: al Sud Puglia e Calabria, mentre a settentrione Piemonte e Veneto.
A chiedere un impegno immediato in tal senso è anche l’Anci, come annunciato negli scorsi giorni dal presidente Giacomo Scala: “Il patto di stabilità regionalizzato verticale – sostiene – porterà all’azzeramento degli obiettivi per i comuni con popolazione al di sotto dei cinquemila abitanti, mentre per tutti gli altri comuni comporterà una riduzione degli stessi di circa l’80 per cento”. Bernardette Grasso però reputa troppo debole l’impegno dell’associazione che mette insieme tutti i comuni dell’Isola. “Mi sarei attesa maggiore incisività anche da parte dell’ Anci, le cui recenti azioni risultano purtroppo deboli e trascurabili. Auspico comunque che quanto prima il governo siciliano avvii le pratiche necessarie”. Toccherà all’assessore all’Economia Luca Bianchi assumere i provvedimenti adatti, intanto le lancette girano ed i comuni siciliani restano in attesa di conoscere quali strumenti potranno adoperare per dare ossigeno alle proprie soffocate economie.