PALERMO – L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia ha analizzato i campioni di pesce sequestrati nel mercato palermitano di Ballarò, che hanno evidenziato, in alcuni casi, la positività all’istamina, sostanza prodotta dal nostro stesso organismo, che, in particolari condizioni può provocare intossicazione acuta nel consumatore, come accaduto a Palermo, dove un centinaio di persone hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.
La normativa europea, spiega l’Istituto zooprofilattico, include l’istamina tra i parametri microbiologici di sicurezza alimentare perché alti livelli di questa sostanza si accompagnano alla presenza di batteri tipici degli alimenti. Pur trovandosi potenzialmente in diversi tipi di cibo, il pesce presenta particolari rischi (quelli maggiormente affetti sono gli sgombridi, in particolare tonni, sgombri, alici, sarde e aringhe).
Errate modalità di conservazione possono aumentare le probabilità di provocare intossicazioni. “I sintomi riscontrati nei pazienti – spiega una nota dell’Istituto, che ha spedito all’Asp 6 i risultati delle analisi – ricoverati nei principali ospedali palermitani sembrano riconducibili ad intossicazione da cibo con alta carica di istamina, anche nota come sindrome sgombroide, ovvero: prurito, eritema, tachicardia, diarrea, sensazione di soffocamento. L’intossicazione, comunque, evolve spontaneamente verso la guarigione e solo in soggetti particolarmente sensibili può generare patologie più gravi”.
I controlli hanno stabilito che solo in un esemplare c’era presenza di istamina, specifica Paolo Giambruno capo dei veterinari dell’Asp 6. “Il livello era di 30 milligrammi per chilo il limite consentito è di 200 milligrammi – dice – i valori che possono dare sintomi di intossicazione solo superiori a 2000. I tonni, però, erano mal conservati e ad alcuni esemplari mancava la testa”. Tre dei 12 grossi pesci analizzati quindi finiranno in discarica. Gli altri nove saranno venduti all’asta. Domani sempre nell’azienda sanitaria è previsto un incontro per cercare di aumentare il numero dei controllori affiancando ai veterinari del personale dell’igiene pubblica. Un modo concreto per prevenire la vendita di prodotti alimentari scadenti che possano provocare intossicazioni di massa come quella da tonno rosso avariato.
Proseguono nel frattempo controlli sul tonno fresco e carabinieri del Nas, capitaneria di Porto e veterinari dell’Asp 6 stanno passando al setaccio non solo i mercati storici, ma anche i punti vendita in periferia a Palermo. Questa mattina gli uomini della Guardia Costiera hanno controllato gli ambulanti e le pescherie di Mondello e Partanna. Il tonno controllato er in regola. I venditori avevano le bolle di accompagnamento che garantivano la tracciabilità. I sequestri e i blitz dei giorni scorsi hanno avuto un effetto positivo per i consumatori, dicono i militari.