PALERMO – “Ieri La Vardera, mentre si discuteva in aula, invece di fare politica faceva un servizio televisivo. Perché? Perché gli ho dato fastidio, forse. Perché ho preferito lavorare in silenzio, invece di mettermi in scena come lui. È la stessa persona che, anni fa, costruì un’inchiesta contro di me parlando di voto di scambio. Sapete com’è finita? Archiviata dopo otto mesi. Fine della storia. Ma quello, ovviamente, non lo ha mai raccontato con la stessa enfasi”. Così nel suo blog l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo in merito allo scontro avuto ieri con il deputato Ismaele La Vardera durante e dopo la seduta dell’Ars.
“Adesso si inventa di nuovo un caso, perché qualcuno in aula gli ha ricordato che forse il silenzio — quando si parla di certi temi come la Italo Belga o il Mondello Palace Hotel — non è sempre un male: è serietà, è rispetto delle indagini, è rispetto verso la magistratura, è non buttare fango a caso – aggiunge Tamajo – Ma a lui serve lo spettacolo. E lo spettacolo, si sa, non vive di verità: vive di titoli, di tagli, di montaggi. Con la sua inchiesta su Mondello ha infangato un intero quartiere. Ha preso una zona splendida di Palermo, piena di famiglie, di attività, di giovani che lavorano onestamente, e l’ha trasformata in un set di cronaca nera. Questo non è giornalismo, non è politica: è show business sulla pelle dei cittadini”.
“E mentre attacca chi lavora – prosegue Tamajo -, non dice una parola su altri nomi, su altre vicende che meriterebbero lo stesso clamore. Silenzio totale. Strano, no? Per esempio? Giuseppe Piraino. Un suo amico, Giuseppe Piraino, componente del suo stesso partito, adesso indagato per truffa, con un sequestro di 3,5 milioni di euro. Per noi, lo dico con chiarezza, è innocente fino al terzo grado di giudizio – conclude – però Piraino, in un video pubblico, dice una cosa gravissima: che a Mondello ‘tutti pagano il pizzo tranne uno che fa dolcini’. Facciano nomi e cognomi, se hanno prove. Perché gettare fango su un intero quartiere, su commercianti e famiglie oneste, è inaccettabile”.

