Le auto dei sacerdoti a fuoco| I fedeli: "Qui non c'è più serenità" - Live Sicilia

Le auto dei sacerdoti a fuoco| I fedeli: “Qui non c’è più serenità”

La parrocchia di Santa Cristina a Borgo Nuovo

Dopo i due incendi che hanno distrutto le macchine di due sacerdoti, a Borgo Nuovo i residenti parlano di "una brutta atmosfera". C'è chi non si sbilancia e suppone il gesto di un gruppo di ragazzini.

PALERMO – Si sono sveglati nel cuore della notte, sono scesi in strada coi secchi d’acqua e hanno tentato di spegnere le fiamme che avvolgevano due auto. I mezzi erano quelli di due sacerdoti, del parroco della Chiesa Santa Cristina, Giovanni Trumello e di Padre Rosario Fontana. Padre Trumello, stamattina, si è chiuso nel silenzio: non ha voluto commentare l’episodio che sembra avere tutti i requisiti di un’intimidazione.

E’ stato nel frattempo interrogato dagli investigatori, che dovranno risalire al movente dell’incendio doloso che ha distrutto le due auto, una Reanult Modus ed una Fiat Punto. Ma chi potrebbe avere agito? Chi potrebbe serbare dei rancori nei confronti di coloro che dovrebbero essere il punto di riferimento di molta gente che vive a Borgo Nuovo? le due macchine, parcheggiate nel cortile al fianco dell’edificio, sono state prese di mira dai malviventi che hanno scavalcato la recinzione.

Poi il fuoco e la paura: “Abbiamo sentito odore di bruciato e mio marito si è precipitato a spegnerle, ma si erano già diffuse – dice una signora che frequenta la chiesa abitualmente -. Ci siamo spaventati, non pensavamo che qui si sarebbe arrivati a tanto”. “Già – aggiunge il marito – si verificano spesso scippi, anche violenti, ma mai cose del genere”. Tra paura e incredulità, però c’è anche chi parla di piccoli contrasti tra uno dei sacerdoti e alcuni fedeli: “Si dice che ci siano stati alcuni screzi con chi frequenta assiduamente la parrocchia, ma non sappiamo il motivo. Ultimamente, comunque, non c’è una bella atmosfera”.

A confermarlo è un altro residente della zona: “Riteniamo la chiesa di piazza Cristina casa nostra, ma non è un bel momento. Non credo questo sia un gesto collegabile a qualcuno di noi, ma di sicuro non c’è la serenità di una volta. Non mi sento di dire il perché”. Insomma, chi parla di “astio” o “rancore” non va oltre.

Qualcun altro, invece, ipotizza che ha dare a fuoco le due auto siano stati dei ragazzini: “E’ di sicuro il gesto di qualche banda di giovani, qui ci sono tanti gruppi di ragazzi che, purtroppo, trascorrono il loro tempo in questo modo. Ma prendere di mira la chiesa è vergognoso, perché vuol dire colpire un’intera comunità”.

Non manca però, chi non si stupisce: “Purtoppo i preti, che fanno tanto per il territorio in cui lavorano, danno sempre fastidio alla mafia”, dice un negoziante della zona. Ad intervenire, stanotte, due squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale. Le indagini sono in mano ai carabinieri che non trascurano alcuna pista, compresa quella mafiosa.


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