PALERMO- ”Non si può più, oggi, nelle Regioni e negli altri enti locali, fare finta che le norme nazionali di contrasto alla corruzione non esistano o non siano applicabili agli enti locali, i quali non possono essere o diventare un porto franco dell’illegalità o della corruzione”. Lo dice il ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia, che in una lunga nota precisa il quadro normativo dei provvedimenti anticorruzione applicabili fin da subito anche alla Regione siciliana.
‘‘Neppure si può pensare, o addirittura affermare, come pure è successo, – aggiunge – che la richiesta di applicazione immediata di queste norme nazionali sia una mortificazione dell’autonomia locale: si tratta di una motivazione incoerente e strumentale”. Per il titolare della Pa ”la legislazione anticorruzione nazionale deve essere immediatamente ed efficacemente applicata, senza ritardi, senza deroghe e senza scuse”. ”Se gli enti locali ritengono di potere e dovere fare più di quanto è stabilito nella legislazione nazionale, – conclude – lo faranno nel rispetto delle regole costituzionali sul riparto di competenze e delle rispettive procedure di legislazione locale; ma la dichiarata volontà di andare oltre le norme nazionali non può essere un comodo alibi o un pretesto per non applicare le norme cogenti dello Stato”.
(Fonte ANSA)