PALERMO – “La cosa che mi fa più rabbia è aver raccolto il loro drammatico racconto del viaggio e la beffa finale: mi hanno detto di esser stati derubati durante i soccorsi in mare da parte della Marina Militare, ho saputo che è stata aperta un’inchiesta. Sono pronto ad andare a testimoniare in procura e ripetere quanto mi hanno raccontato. E’ assurdo quello che è successo, non si possono trattare degli esseri umani alla stregua delle bestie lasciati senza cibo e acqua. E’ possibile che nessuno si sia preso cura di loro subito dopo lo sbarco?”.
Lo dice il sindaco di Geraci Siculo (Pa) Bartolo Vienna, che ha accolto 60 profughi siriani assieme ad altri 29 Nigeriani e 2 Libanesi, ospitati nell’ex hotel Ventimiglia di Geraci Siculo. I migranti erano arrivati a Porto Empedocle, la notte tra il 25 e il 26 ottobre, e hanno denunciato, appena sbarcati, di esser stati derubati, di soldi e monili d’oro, mentre si trovavano a bordo della corvetta Chimera della Marina Militare.
“Sono stati lasciati – conclude Vienna – all’addiaccio in un campo di calcio senza una tenda o un tetto sulla testa”. Per 4 bambini dai 2 agli 11 anni è stato necessario, ricorrere alle cure sanitarie, sono stati ricoverati nel presidio sanitario Madonna santissima dell’Alto di Petralia Sottana, perché disidratati, mentre una giovane donna nigeriana in gravidanza è stata accompagnata in ospedale.