PALERMO – Hanno lavorato per tutto il giorno. E continueranno domattina. La questione “precari” è nelle mani dei tecnici della Regione. I dirigenti generali dei dipartimenti interessati, infatti, hanno, per ore, provato a dare forma a un disegno di legge che domani pomeriggio dovrà finire sul tavolo dell’incontro con sindacati e sindaci.
La riunione-fiume ha visto come protagonisti il capo di gabinetto del presidente Crocetta, Gianni Silvia, oltre ai dirigenti generali Anna Rosa Corsello, Luciana Giammanco, Giulio Guagliano e Giuseppe Morale. Il testo, mentre scriviamo, non è ancora definito. Ma, come detto, sta prendendo forma. E si fonderà sostanzialmente su due elementi. La creazione del “bacino unico” dei precari, e un piano di razionalizzazione delle spese che dovrà consentire nel brevissimo termine di operare le proroghe, in vista, però, della stabilizzazione dei quasi ventimila precari degli enti locali.
Ancora, però, qualche nodo è da sciogliere. Ad esempio quello riguardante la possibilità di comprendere, nel bacino, anche i dipendenti regionali e delle società che fanno capo alla Regione. Lavoratori che hanno uno status diverso da quello dei dipendenti di Comuni e province. Poi, come detto, il famoso piano di razionalizzazione. Circa 330 milioni che dovrebbero saltare fuori dal bilancio a cui sta lavorando la giunta. “Ho sentito anche stamattina – assicura l’assessore alla Funzione pubblica Patrizia Valenti – l’assessore Bianchi e mi ha assicurato che sul piano dei tagli alle spese siamo a buon punto”. Tagli che troveranno posto nel prossimo bilancio.
E l’ottimismo di Patrizia Valenti è confermato da Bianchi: “Abbiamo individuato una serie di possibili interventi – spiega – che coinvolgeranno i dodici assessorati. Un’operazione che si accompagnerà al censimento che stiamo operando su tutte le società partecipate. Presto avremo il nome di tutti i dipendenti, e i dettagli sulle spese per il personale. In linea di massima, però, i tagli riguarderanno un po’ tutti i capitoli di bilancio”.
Altro punto sul quale starebbe lavorando il governo riguarda “l’eliminazione dei residui attivi, – spiega sempre Bianchi – che ci consentiranno di alleggerire il bilancio. Inoltre proporremo alcune riforme su traporto pubblico e società partecipate”. Ma qualche sacrificio ulteriore verrà chiesto soprattutto ai Comuni. Dovranno tagliare anche loro. Nonostante una situazione economica in molti casi preoccupante.
Altro nodo da sciogliere è legato alla possibilità di introdurre la norma sui precari all’interno della legge Finanziaria. Gli ultimi dubbi verranno diradati domani. Partendo da un punto fermo: il doppio elenco. Il bacino dei precari della pubblica amministrazione verrà differenziato tra i lavoratori di categoria A e B (che non necessitano di concorso per la stabilizzazione) e quelli di categoria C e D. Sembra che alcuni lavoratori saranno destinatari, nel ddl, di una sorta di ‘corsia preferenziale’, un diritto acquisito dal fatto di prestare già servizio nell’ente che opererà la stabilizzazione.
Ma ancora è presto per parlare di stabilizzazioni. Il primo step da superare è quello delle proroghe. Ma anche su questo punto, il governo regionale è fiducioso: “Abbiamo concordato questo percorso – spiega Patrizia Valenti – col ministero della Funzione pubblica”. Ancora, però, non c’è traccia della circolare attuativa della legge sulla Pubblica amministrazione. Quella su cui si sarebbe dovuto fondare il disegno di legge siciliano.
Un ddl, comunque, ormai quasi pronto, quindi. E che domani verrà portato ai sindacati. Già nei giorni scorsi, Cgil e Uil erano parsi fiduciosi. Un incontro col presidente Crocetta aveva rafforzato l’impressione che il governo, stavolta, non si sarebbe presentato all’incontro a mani vuote. Più critica la Cisl, che sabato ha organizzato una grande manifestazione di protesta. Al termine della quale, però, i dirigenti sindacali hanno incontrato il governatore. Anche in quel caso, ecco le rassicurazioni. “Troveremo i 350 milioni per i precari” ha detto Crocetta. Domani bisognerà spiegare anche dove. E come trovarli. Altrimenti sarà sciopero.