PALERMO – Dai vertici alla base, il Megafono è spaccato. La sfida elettorale per l’elezione del nuovo segretario nazionale del Partito democratico ha rimescolato un po’ le carte all’interno del movimento del governatore Rosario Crocetta, che in vista delle primarie dell’8 dicembre appare diviso in due (anzi, in tre) sulla scelta di chi appoggiare. Gianni Cuperlo, Matteo Renzi o, in misura minore, Giuseppe Civati. Ma c’è anche l’opzione “non appoggiamo nessuno, siamo il Megafono e con il Pd non abbiamo nulla a che fare”, sottolineata con forza dal capogruppo del movimento all’Assemblea regionale, Giovanni Di Giacinto.
La verità, però, è che la maggior parte dei ‘megafonini’ siciliani è schierata eccome. E la mappa che fotografa la situazione a livello regionale non è altro che la diretta conseguenza di una scelta diversa che parte dall’alto. Da un lato Beppe Lumia, che sostiene Renzi, dall’altra Crocetta, che ha scelto invece di non schierarsi ufficialmente, ma che i rumours hanno dato più vicino al triestino ex segretario della Fgci.
Qualche giorno fa i cuperliani hanno fatto sapere che proprio il governatore sarebbe stato il primo nella lista a sostegno del rivale di Renzi nel collegio di Enna e Caltanissetta. Una notizia poi smentita dall’assenza del nome di Crocetta dalle liste. E solo pochi giorni dopo, Crocetta si è presentato al comizio palermitano di Matteo Renzi, quasi a sottolineare la sua posizione ufficiale di equidistanza.
Ma in tutta l’Isola chi è più vicino a Lumia sostiene il sindaco di Firenze, viceversa, i qualcuno dei fedelissimi del governatore è a fianco del parlamentare Pd. Anche se tutti, da Palermo a Catania, da Agrigento a Ragusa, ci tengono a precisare che dai vertici “non è arrivata alcuna indicazione ufficiale”. E infatti a Palermo, più che nelle altre città, c’è chi è con Cuperlo, c’è chi è con Renzi e c’è anche chi è con Pippo Civati. Non emerge, in sostanza, una ‘fazione’ prevalente. Diversa situazione, invece, a Catania, dove praticamente tutto il movimento è schierato con il candidato dalemiano e bersaniano, e il coordinatore provinciale Giuseppe Caudo, che è anche un dirigente del Pd, è capolista proprio a sostegno di Cuperlo.
A Messina non hanno ancora “le idee chiare”, come fa sapere Massimo Finocchiaro: “Non ci sono indicazioni – spiega – e la mancanza di una vera struttura provinciale crea un po’ di confusione”. Ma in provincia, aggiunge Finocchiaro, la maggioranza è con Renzi. Spaccato anche il Megafono a Trapani, dove una parte sostiene Renzi (per esempio Enzo Abbruscato, consigliere comunale), e l’altra Cuperlo. Stessa situazione ad Agrigento, provincia natale di due donne della giunta Crocetta, l’assessore all’Ambiente e territorio Mariella Lo Bello e quello alla Formazione Nelli Scilabra. Nessuna delle due ha voluto ufficializzare la propria posizione, che però probabilmente è diversa. I bene informati raccontano che la Scilabra parteggi per il giovane sindaco di Firenze e la Lo Bello, invece, sia con Cuperlo.
E se a Caltanissetta la divisione caratteristica di molte altre province siciliane si ripropone (il sindaco di Gela Angelo Fasulo, per esempio, è capolista nel collegio Enna-Caltanissetta a sostegno di Renzi, ma chi è più vicino al governatore sta dalla parte opposta), ad Enna, dove l’ex senatore Pd Mirello Crisafulli, grande rivale di Crocetta e Lumia, sostiene Cuperlo, tutto il Megafono è schierato in modo compatto a fianco del sindaco di Firenze. Divisi, invece, lo sono anche a Ragusa, dove pare che un’indicazione ci sia, e sia per il candidato triestino. Alcuni megafonini, però, hanno scelto autonomamente di sostenere Renzi. Gli stessi due coordinatori provinciali sono divisi: Concetta Fiore con il sindaco rottamatore, Claudio La Mattina con l’ex segretario dei giovani comunisti.
Infine Siracusa, dove qualcuno aveva raccontato esserci (anche lì) una divisione. Da un lato – dicevano – il coordinatore Carmelo Spadaro, schierato apertamente con i renziani, dall’altro l’assessore ai Beni culturali Mariarita Sgarlata, “che è con Crocetta e, quindi, con Gianni Cuperlo”. Ma dalla segreteria dell’assessore smentiscono, precisando che a Siracusa il Megafono è unito: “Sono con Renzi – dice l’assessore ai Beni culturali – apertamente, e da tempo”.