PALERMO – “Sicilia e-servizi come testa d’ariete per entrare alla Regione”. I deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle lanciano l’allarme sulle manovre attorno alla compartecipata, ufficialmente morta (è attualmente in liquidazione) ma che invece sembra in predicato di essere ripescata e, addirittura, in procinto di imbarcare nuovi dipendenti.
“Dopo diverse audizioni per capire chi e come dovrà funzionare l’informatizzazione regionale – afferma il deputato Cinque stelle Giorgio Ciaccio, componente della commissione Bilancio – non si riesce a quantificare il numero di soggetti coinvolti. Ieri abbiamo appreso che le persone ‘essenziali’ sono 76, più un consulente esterno, oltre a 19 persone che hanno fatto causa, ma durante la scorsa audizione si parlava di 75. ll governo cade dalle nuvole, soprattutto dopo che il Movimento 5 stelle ha sottolineato che nel piano industriale erano previsti al massimo 65 dipendenti. Le persone continuano a spuntare sottobanco e non si sa bene come e perché”.
Nebbie sul numero dei dipendenti e nebbie anche sul destino della compartecipata, la cui storia è definita una barzelletta da Ciaccio. “Sicilia e-servizi è stata messa prima in liquidazione, poi in bonis, attualmente è di nuovo in liquidazione, ma, stranamente, la legge di stabilità, articolo 27, la ritiene una delle nove società compartecipate di valore strategico. E’ evidente che c’è la volontà di tenerla in piedi e, se possibile, di vitaminizzarla con nuove forze fresche che sembrano spuntare come i funghi”.