Sì al bilancio in commissione | Tocca alla Finanziaria - Live Sicilia

Sì al bilancio in commissione | Tocca alla Finanziaria

Primo "via libera" al bilancio nella commissione di merito. Dalle prossime ore si penserà alla legge di stabilità. I documenti dovrebbero approdare a Sala d'Ercole entro la fine dell'anno. Ma il voto conclusivo arriverà a gennaio. La vicenda dei ventimila lavoratori degli Enti locali ha allontanato lo spettro dell'esercizio provvisorio. Ma adesso bisogna far presto.

Palazzo dei Normanni
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PALERMO – L’ottimismo era già evidente nelle prime ore del pomeriggio. Quando, dopo un incontro serrato, il governatore Crocetta, l’assessore all’Economia Bianchi, il presidente dell’Ars Ardizzone e il presidente della Commissione bilancio Dina, con parole non troppo diverse assicuravano: “Il bilancio sarà pronto stasera”.

E così è stato. Il bilancio è stato esitato dalla Commissione di merito. Può già approdare in Aula. E la celerità con la quale è transitato dalla commissione stessa, probabilmente, la si deve alla “mina” dei precari. Senza un bilancio approvato, le proroghe sarebbero in forse. Un rischio che nessuno vuole correre.

Per carità, oltre all’allarme precari, avrà contribuito anche, come spiega il vicepresidente della Commissione bilancio Vincenzo Vinciullo “il senso di responsabilità delle opposizioni, che hanno fatto passare il testo, per non mettere in dubbio il futuro di decine di migliaia di lavoratori”. A dire il vero, durante la breve sessione d’Aula di oggi, le stesse opposizioni avevano fortemente criticato l’atteggiamento del governo, che avrebbe portato i documenti contabili a Palazzo dei Normanni con un ampio ritardo rispetto a quanto previsto dalle norme. Un ritardo stigmatizzato anche a più riprese dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. In qualità di rappresentante massimo del Parlamento, certamente, ma pur sempre elemento di spicco dell’Udc siciliano, partito che sostiene il governo Crocetta.

Oggi, da parte di Ardizzone, nessuna voglia di innescare polemiche. “Il fatto di incardinare i testi entro la fine dell’anno – ha detto invece – ci consentirà di approvarli entro i primi giorni di gennaio. Verosimilmente sabato 4. Certo, i tempi sono molto stretti, ma dobbiamo renderci conto che quest’anno non si vive una situazione di normalità. La questione-precari sta fortemente condizionando i tempi. Non possiamo permetterci di rischiare”. E come dicevamo proprio la vicenda precari sta dettando i tempi serrati dell’esame dei documenti contabili. Nonostante oggi a Sala d’Ercole, i deputati di minoranza avessero chiesto a gran voce il ricorso all’esercizio provvisorio.

“Basta con i tatticismi d’aula – ha protestato il capogruppo di Articolo 4 Sammartino – ci vuole senso di responsabilità e rispetto per la Sicilia ed i siciliani. Occorre votare il bilancio per dare risposte ai precari, abbandonare la pagina dell’emergenza e lavorare per il bene della Sicilia a provvedimenti che garantiscano lo sviluppo, la crescita e l’occupazione”. Una linea, quella dell’opposizione, poi in qualche modo “ammorbidita” nel corso dell’esame in Commissione. C’è la bomba-precari, pronta ad esplodere, appunto. E nessun deputato si augura che esploda tra le proprie mani.

E l’emergenza dei lavoratori degli Enti locali con i contratti in scadenza era stata ricordata dallo stesso presidente Crocetta che, prima dell’ingresso in Commissione, ha anche replicato al capogruppo del Partito dei Siciliani Giovanni Di Mauro. Quest’ultimo aveva parlato di un bilancio con enormi lacune: “Mancano 500 milioni per chiuderlo” ha detto. “Mancherebbe mezzo milione? – la replica di Crocetta – Ci dicano anche in quali capitoli. Quello che dice Di Mauro non è corretto: una legge nazionale ci consente di contare su quei soldi. Il bilancio è in equilibrio, riusciremo ad approvarlo nei tempi consentiti dalla legge, anche per dare certezze alle migliaia di precari che attendono risposte da noi”.

Così, alla fine, ecco l’ok al bilancio. Primo passo di un tour de force che non dispone di margini né per errori né per rallentamenti. Anche se le opposizioni promettono battaglia sull’altro documento contabile: la legge di stabilità. “Faremo sentire la nostra voce” fa sapere Vinciullo. “Finalmente, dopo diversi anni, – esulta però il capogruppo del Megafono Giovanni Di Giacinto – ci sono le condizioni per approvare il bilancio della regione entro fine anno. Si evita così l’esercizio provvisorio che sarebbe stato deleterio ed anche dannoso per i contrattisti degli Enti locali che aspettano la proroga. Il senso di responsabilità del governo presieduto da Rosario Crocetta, che bene ha lavorato nel risanamento dei conti, sta consentendo al parlamento regionale di operare nei termini previsti per iniziare l’anno con il bilancio già operativo”. Adesso, come detto, si penserà alla Finanziaria. Fin da domani, in commissione bilancio. Mentre l’Aula, invece, discuterà delle proroghe ai commissari delle Province. Per l’approdo a Sala d’Ercole dei documenti contabili, invece, bisognerà attendere il 30 o addirittura il 31 dicembre. Da lì, si fisserà il tempo utile per il deposito degli emendamenti. Poi, si potrebbe votare i testi. Le date più probabili sono quelle di sabato 4 e domenica 5 gennaio. Nessun esercizio provvisorio, quindi: anno nuovo, bilancio nuovo. Nel segno dei ventimila precari siciliani.

LA GIORNATA ALL’ARS

17.00 Ancora il presidente dell’Ars: “Abbiamo sospeso l’Aula oggi proprio per consentire alla commissione bilancio di esitare il bilancio già in serata. Domani sarà il turno della Finanziaria. I tempi sono sufficienti? Non abbiamo molta scelta. E comunque, rispetto agli anni passati, il bilancio è molto contenuto. Le norme sullo sviluppo, magari, si proverà a inserirle nella Finanziaria”.

16.55 Sempre Ardizzone: “Il fatto di incardinare i testi entro la fine dell’anno ci consentirà di approvarli entro i primi giorni di gennaio. Verosimilmente sabato 4. Certo, i tempi sono molto stretti, ma dobbiamo renderci conto che quest’anno non si vive una situazione di normalità. La questione-precari sta fortemente condizionando i tempi. Non possiamo permetterci di rischiare”.

16.50 Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone allontana le nubi dell’esercizio provvisorio e fissa i tempi che probabilmente scandiranno l’iter che porterà all’approvazione dei documenti contabili: “Come è stato deciso in conferenza dei capigruppo qualche giorno fa, credo proprio che riusciremo a incardinare bilancio e Finanziaria entro il 31 dicembre prossimo”.

16.20 L’Aula è rinviata a domattina. I lavori proseguono intanto in commissione bilancio.

16.10 Si insedia il nuovo deputato supplente Edy Bandiera dell’Udc. Subentra al posto di Pippo Sorbello.

14.45 “No al ricorso improvviso ed imprevisto all’esercizio provvisorio. Si portino subito in aula bilancio e finanziaria e si proceda al voto”. Lo dice il capogruppo di articolo 4 all’Ars Luca Sammartino che lancia, così, l’allarma sul rischio che si ricorra ad un imprevisto esercizio provvisorio con tutte le conseguenze che ne deriverebbero “Basta con i tatticismi d’aula – incalza Sammartino – ci vuole senso di responsabilità e rispetto per la Sicilia ed i siciliani. Occorre votare il bilancio per dare risposte ai precari, abbandonare la pagina dell’emergenze e lavorare per il bene della Sicilia a provvedimenti che garantiscano lo sviluppo, la crescita e l’occupazione”

13.52 Cauto ottimismo anche da parte del presidente della Commissione bilancio, Nino Dina, che nel corso della mattinata ha incontrato sia il presidente dell’Ars Ardizzone che il governatore Crocetta: “Credo che la commissione – ha detto Dina – possa esitare il bilancio già in giornata, e farlo quindi giungere in Aula. Sull’approvazione dei documenti contabili? Direi che l’obiettivo credibile possa essere quello di incardinare i testi entro la fine dell’anno. Poi potremo anche approvarli definitivamente i primi di gennaio. Ma questa al momento è solo un’ipotesi”.

13.49 “Non capisco per quale motivo si dovrebbe andare all’esercizio provvisorio. Ci sono tempi e modi per approvare il bilancio. C’è una maggioranza, e quella maggioranza consentirà l’approvazione”. Lo dichiara il presidente della Regione Rosario Crocetta, prima di entrare in commissione bilancio, dove sta per iniziare l’esame dei documenti contabili. Sulle critiche sollevate dall’opposizione: “Mancherebbero 500 milioni? Ci dicano anche in quali capitoli. Quello che dice Di Mauro non è corretto: una legge nazionale ci consente di contare su quei soldi. Il bilancio è in equilibrio, riusciremo ad approvarlo nei tempi consentiti dalla legge, anche per dare certezze alle migliaia di precari che attendono risposte da noi”.

“In commissione bilancio non c’è nessuno”, denuncia il deputato grillino Giorgio Ciaccio a Sala d’Ercole. Il presidente Nino Dina, in effetti, è stato impegnato in una lunga conversazione col presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Oggetto della chiacchierata: come agire in vista di una complicatissima approvazione dei documenti contabili.

Oggi a Palazzo dei Normanni, ufficialmente, è previsto l’avvio dell’esame dei documenti contabili. Ma questo iter potrebbe fermarsi subito. E deviare verso le strade più “battute” dell’esercizio provvisorio. Anche se il governo finora rimane fermo sulle proprie posizioni: i testi sono in commissione, e lavorando giorno e notte si può arrivare all’approvazione.

Una cosa è certa: fino alla tarda mattinata, né la commissione aveva iniziato il proprio esame dei testi, né l’Aula ha prodotto nulla, se non la richiesta forte, di una “conferenza dei capigruppo” per chiarire le prossime mosse. E in effetti, dopo un breve dibattito, l’Aula è stata aggiornata alle 16.

Ma gli interventi a Sala d’Ercole sono andati tutti in una direzione: “Questo bilancio non va bene. Serve l’esercizio provvisorio”. “Non si può approvare – ha detto ad esempio Bernedette Grasso di Grande Sud – una Finanziaria sotto il segno del ricatto, quello della legge sui precatri. Noi non approveremo in queste condizioni la Finanziaria”. Secondo Pippo Gianni, “i documenti contabili sono stati preparati in modo affrettato. Così non si va da nessuna parte. Bisogna lavorare all’esercizio provvisorio”.

Ma i parlamentari hanno anche apertamente criticato il governo – comunque presente a Palazzo dei Normanni dove sarebbe in corso una riunione di giunta – per l’assenza da Sala d’Ercole: “L’esecutivo – ha protestato Marco Falcone, del Pdl – ci ha portato qui il 27 dicembre, ma adesso è assente. Si chiuda questa prassi deprecabile. Oggi non sappiamo nemmeno come dobbiamo procedere: se e in Aula devono giungere un bilancio e una Finanziaria non esaminati dalla commissione bilancio, o se dobbiamo restare qui fino a capodanno, col rischio di non produrre nulla”.

“Le opposizioni – ha rincarato la dose Giovanni Di Mauro, capogruppo del Partito dei siciliani – hanno finora mostrato buon senso. Tutti avevamo intenzione di chiudere i lavori entro il 31 dicembre. Oggi però dal bilancio mancano circa 500 milioni e su parecchie poste di bilancio non c’è copertura finanziaria. Il governo approvi un esercizio provvisorio per due mesi”.

Anche secondo il capogruppo della Lista Musumeci, Santi Formica “le opposizioni sono state responsabili. Talmente responsabili che già da qualche mese, considerato il pericolo grave che decine di migliaia di persone possano perdere il proprio lavoro, hanno dato la propria disponibilità ad accelerare i lavori e a collaborare col governo. Ma questo governo se ne è infischiato dell’Aula. E del pericolo corso da queste migliaia di persone. Non ha nessun rispetto per le leggi. E ha presentato un bilancio e una finanziaria finti, ancora oggetto di rimodulazioni e rimaneggiamenti. Questo – conclude Formica – è un bilancio in cui mancano soldi. E non c’è modo di garantire le proroghe ai precari, che si basavano su un piano di tagli di cui non abbiamo ancora notizie chiare”.


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