PALERMO – “L’informatizzazione del Suap e dell’Edilizia privata non ha favorito i cittadini, anzi si è rivelata un ostacolo che, invece di accelerare i tempi, li ha allungati”. L’attacco è del capogruppo di Pdl-Forza Italia a Sala delle Lapidi Giulio Tantillo, ma il fronte che in consiglio comunale chiede più tempo perché i palermitani usino solo il web per le proprie pratiche è trasversale.
Il 16 ottobre scorso è partita infatti l’informatizzazione del Suap, ovvero l’obbligo per tutti (imprese e cittadini) di comunicare con lo Sportello unico per le attività produttive solo tramite web con Posta elettronica certificata e firma digitale, allegando i documenti in pdf e senza più recarsi in via Ugo La Malfa per presentare le istanze. Una scelta, quella del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore al ramo Marco Di Marco, presa per eliminare code e trafile ma anche per tracciare le pratiche ed evitare corsie preferenziali. Il problema, però, è che anche per le richieste più semplici si deve passare dalle procedure informatiche che non sempre sono alla portata di tutti. “I cittadini, non avendo un interlocutore de visu – spiega Tantillo – devono fare tutto telematicamente e questo crea problemi. Chi deve chiedere un’informazione non può andare lì. Per questo abbiamo pensato, insieme ai colleghi di maggioranza, di presentare un documento che ripristini il servizio di accesso al pubblico per un anno sia al Suap che all’Edilizia privata”.
Il sistema del Suap on line prevede che chi deve presentare un’istanza si registri inviando una copia del proprio documento di identità, mentre per il pagamento dell’imposta di bollo bisogna ricopiare il codice riportato sulla marca o ricorrere all’F23. “E questo è inaccettabile – aggiunge Tantillo – crea disagi. Associamo per un anno il cartaceo alla forma telematica, ma l’Urp resti sempre almeno per le informazioni. Il pubblico venga ricevuto anche per appuntamento, perché a volte basta anche una semplice informazione per decidere se presentare o meno un’istanza”.
“Il Suap era uno degli assessorati più frequentati in assoluto,non vedere nessuno mi ha stranito – dice il consigliere del Pid, ed ex assessore alle Attività produttive, Felice Bruscia – si può contattare l’ufficio solo on line e presentare le istanze. So, per notizie giuntemi, che il 70 per cento, se non di più, delle pratiche presentate viene rigettato: su 100 pratiche 70 non vanno a buon fine per diversi motivi, o perché chi presenta l’istanza commette degli errori nella sua compilazione e non allega i documenti, o perché l’amministrazione non è in grado di leggere le cartografie inviate telematicamente. Ci vuole un periodo di transizione con l’apertura al pubblico. Per contrastare la corruzione hanno buttato il bambino con tutta l’acqua sporca”. “Il Suap non funziona – denuncia Giusy Scafidi del Mov139 – le pratiche tardano ad arrivare, non c’è la possibilità che il pubblico venga ricevuto o di parlare con un funzionario. Per chi vuole avviare un’attività o aspetta delle autorizzazioni è una difficoltà in più, questo rallenta l’economia”.
“La Pec è obbligatoria dallo scorso anno per tutte le imprese di ogni ordine e grado, tutti i processi devono essere digitalizzati – replica a musi duro l’assessore alle Attività produttive, Marco Di Marco – i due canali di contatto restano la Pec e lo sportello telematico sul Suap on line: è una modalità che serve per essere più trasparenti e tracciare i processi informatici. C’è stato un anno di prova con tutte le associazioni di categoria e gli ordini professionali, e poi anche gli stessi professionisti con corsi presso Sispi. La sperimentazione è durata un anno, tornare indietro sarebbe tornare al passato. Stiamo potenziando l’ufficio Urp,che è sempre rimasto, con una gara per fornire nuovi arredi e nuove strutture per ampliare il rapporto col pubblico al fine di un’attività di consulenza. L’ufficio contratti ha già assegnato la gara. L’Urp è sempre rimasto per dare consulenza e non rispondere delle singole pratiche. In una fase di avvio qualcosa può non funzionare perfettamente, per questo stiamo mettendo a punto tutto. Lo standard riconosciuto per la lettura dei documenti è il pdf, quindi è impossibile che non si riescano a leggere le cartografie che devono essere inviate in pdf così come tutti i documenti da allegare alle pratiche”. A concordare con l’assessore anche il presidente della Seconda commissione Paolo Caracausi: “Il percorso intrapreso dall’amministrazione è corretto, il servizio va affinato creando le condizioni affinché le istanze abbiano risposte celeri ma non possiamo tornare indietro”.
Come detto, anche al Polo tecnico a volte si presentano problemi analoghi anche se in forma assai minore. “Abbiamo informatizzato solo le procedure relative all’articolo 9 e all’articolo 20”, spiega il dirigente Serafino Di Peri. Si tratta, in poche parole, di comunicazioni inerenti a piccole opere come il ripristinare il bagno, spostare un tramezzo o una porta. “Abbiamo già accreditato mille tecnici – dice Di Peri – c’è stato un semestre con la doppia procedura, telematica e cartacea, per permettere all’utenza di abituarsi e dallo scorso settembre tutto è solo on line. Dal 15 gennaio saranno telematiche anche le autorizzazioni per il fotovoltaico, mentre nel 2014 sarò tutto sul web escluse le concessioni. Abbiamo cambiato tutti i computer, sono nuovi, inoltre abbiamo a disposizione la piattaforma informatica Superedi realizzata con fondi europei che permette la tracciabilità delle pratiche. In questo modo abbiamo a che fare solo con professionisti seri che hanno la partita iva”.
Domani la commissione Urbanistica incontrerà inoltre i vertici della Sispi per fare il punto della situazione. “Cercheremo di capire – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – cosa il Polo tecnico ha commissionato in termini di software all’azienda partecipata, per capire se ci sarà una regia unica: una delle criticità rilevate in passato è stato proprio il mancato coordinamento. Oltre alla digitalizzazione del dato, c’è da valutare anche che alcuni sistemi sono stati realizzati su iniziativa dei singoli uffici. Capiremo inoltre quanto tempo ci vorrà per la consegna dei software. Al Polo tecnico, comunque, si rivolgono per lo più professionisti che hanno dimestichezza con le nuove tecnologie, diverso è il discorso per il Suap la cui utenza è assai più variegata e non sempre ha queste conoscenze o può rivolgersi a un professionista con relativi costi. Nessuno mette in discussione che l’obiettivo finale deve essere la digitalizzazione dei protocolli, ma forse era meglio una fase transitoria mantenendo l’orario di ricevimento”.
LE REAZIONI
“Non si può arrestare il processo di informatizzazione – dice Tony Sala del Mov139, componente della Seconda commissione – ma è certo che è necessario consentire agli utenti di poter richiedere informazioni anche direttamente allo sportello, avere un interlocutore umano. Non si può pensare che l’utente sia soltanto un’azienda ovvero un professionista che ha già una confidenza con lo strumento informatico; l’utente è anche un cittadino comune che ha la necessità di interagire con gli uffici. L’Ufficio delle Relazioni con il Pubblico deve essere efficiente e, se necessario, anche potenziato. Non si può alzare uno scudo tra l’utente e il personale comunale per proteggere il sistema da potenziali abusi; il cambiamento deve essere governato tenendo in giusta considerazione tutte le variabili possibili. Il progetto di transizione doveva tenere conto di tutte le esigenze e soprattutto non essere un ostacolo. Rivedere il processo di informatizzazione degli uffici non può che essere un segno positivo e un passo verso il miglioramento dei servizi attuando le azioni correttive per essere al fianco dei cittadini e, allo stesso tempo, consentire al personale di svolgere il loro lavoro con serenità. L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di migliorare”.