PALERMO – Mentre sul blog di Beppe Grillo è in corso la votazione online in cui gli iscritti al Movimento 5 Stelle decideranno la sorte dei quattro senatori dissidenti, l’ex capogruppo dei grillini alla Camera Riccardo Nuti accusa Francesco Campanella. “Il senatore sta lavorando a un nuovo movimento – dice Nuti -, si chiama ‘Attivisti liberi’ e ha già un logo”.
Un logo che gira già sul web. La foto sarebbe stata ‘rubata’ da una conversazione privata su facebook tra Campanella e altri attivisti ‘delusi’ dal Movimento: “Ho idea di manifestare in modo chiaro il mio dissenso – avrebbe scritto il senatore siciliano – per svolgere il ruolo di catalizzatore di un movimento slegato da proprietari di marchio ingombranti”. A leggere il contenuto della conversazione – racconta Nuti all’Ansa – sarebbe stato lo stesso Campanella nel corso della riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato che ieri sera ha deliberato l’espulsione dei quattro senatori, adesso al vaglio del ‘popolo’ del web.
“Prima di leggerlo – racconta l’ex capogruppo palermitano – ho chiesto a Campanella se potevo farlo e mi ha autorizzato. Poi reagendo in maniera scomposta ha sostenuto che è tutto falso. La situazione è grave e l’ho spiegato in Assemblea: non si parla di critiche o di violazione di regole di comportamento, in realtà qualcuno prima ha cercato di creare una corrente interna al Movimento e ora sta tentando di catalizzare il dissenso con l’obiettivo di crearne un altro, e Campanella li sta organizzando”.
Intanto, gli iscritti al blog di Grillo avranno tempo fino alle 19 di stasera per decidere se espellere oppure no i senatori. ‘Sotto processo’, oltre Campanella, ci sono il senatore siciliano Fabrizio Bocchino, Luis Alberto Orellana e Lorenzo Battista.”Spero che la Rete deciderà e confermerà il verdetto della assemblea – scrive Beppe Grillo in un posto sul suo blog – , così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Non ci possiamo permettere ancora di parlare di gente che bisbiglia ai giornali, dopo cinque minuti che hai parlato sei sul giornale con il titolone. Basta con queste cose qui, se vogliono fare un partito con il Corriere, la Repubblica, Libero e l’Unità se lo facciano… e i talk show… che vadano pure ai talk show! Avranno adesso una grande trasparenza sui media, benissimo! E attraverso loro i media arriveranno forse a scalare ancora qualche posizione sulla libertà di stampa, siamo al settantesimo e magari con loro andremo al settantunesimo”.
