Prove tecniche di rimpasto | Chi entra e chi esce - Live Sicilia

Prove tecniche di rimpasto | Chi entra e chi esce

Le grandi manovre sono iniziate. Si concluderanno tra due settimane. Crocetta terrà per sé tre assessori. L'Udc ne perderà uno. Entrano Articolo 4 e Drs. I primi nomi.

PALERMO – Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato. E a innescarlo è stata l’ultima polemica tra gli assessori Lo Bello e Marino. Tra due settimane, la Sicilia avrà una nuova giunta. Un nuovo “patto” di governo, un nuovo identikit. Il rimpasto, insomma, si farà presto. Le grandi manovre sono inziate. E in un certo senso, la strada è già sostanzialmente segnata. Ma lungo il cammino che porterà al nuovo esecutivo, le variabili sono tante. E potrebbero decidere il destino di questo o quell’assessore.

Una cosa è certa. Alcuni “casi” tutti interni alla giunta, stanno facilitando il lavoro al governatore. Dal “caso Bonafede” sulle indennità “troppo basse” degli assessori , passando per quello che ha coinvolto l’assessore Sgarlata e i turni domenicali nei musei, fino all’ultima lite Lo Bello-Marino, tutto sembra convincere il presidente della Regione a imboccare una direzione che sembra ormai obbligata.

Sarà rimpasto, quindi. Chiamiamolo col suo nome. Una giusta via di mezzo tra il “ritocchino” all’esecutivo e l’azzeramento richiesto da alcuni big del Pd, da Cracolici a Lupo. Nessuno dei due, però, entrerà in giunta. Così come nessun altro deputato. Questa, almeno, è la posizione del presidente Crocetta. Convinto dalle recenti indagini che hanno riguardato le spese dei gruppi parlamentari all’Ars. “Mi sembra inopportuno pensare a deputati in giunta” disse in quei giorni caldi il governatore. E la convinzione è rimasta tale.

Così, non sarà azzeramento. Ma saranno in tanti, probabilmente, ad andare a casa. E forse è più semplice cominciare da chi, quasi certamente, resterà. Sarà confermata Nelli Scilabra alla Formazione, mentre per il momento anche Luca Bianchi resterà al suo posto. In attesa di una eventuale chiamata dal governo Renzi, l’assessore all’Economia continuerà a rappresentare il Pd in giunta. Pd che manterrà quattro assessori: oltre a Scilabra e Bianchi, arriverà un assessore di area renziana e un “cuperliano” (area Cracolici, quindi). Ma anche in questo caso, si parlerà di tecnici. E in questo senso, ecco un nome che sembra circolare con forza negli ultimi tempi: si tratta di Angelo Villari, che proprio in queste ore ha annunciato che non si ricandiderà alla carica di segretario provinciale della Cgil a Catania. Potrebbe essere lui uno dei nuovi assessori di Crocetta.

Per il resto, si vedrà. Di certo c’è che i partiti dovranno discutere, innanzitutto, sulle “proporzioni”. Su come gli alleati andranno rappresentati nell’esecutivo. E il “tema dei temi” riguarda la rappresentanza dell’Udc. I centristi, infatti, hanno visto perdere progressivamente, nel corso di questi mesi, numerosi deputati, passati ad altri gruppi. Nel frattempo, però, hanno continuato a manterere tre assessori, oltre a cariche-chiave come quella di presidente dell’Ars (Ardizzone) e di presidente della commissione Bilancio (Dina). L’Udc, quindi, dovrebbe perdere almeno un assessore. E i centristi sembrano intenzionati, in occasione del prossimo rimpasto, ad azzerare la propria compagine. Del resto, i nomi di Patrizia Valenti e Dario Cartabellotta (l’unico forse a poter essere confermato, visto che il suo lavoro è stato finora molto apprezzato) rimangono assai quotati per un posto in lista in vista delle elezioni europee. Dove, al posto di Ester Bonafede potrebbe essere candidato il marito Carmelo Carrara. E del resto, lo stesso Crocetta aveva sancito l’incompatibilità tra assessori e candidati alle prossime elezioni. Tornano forti, così, tra i centristi, le aspirazioni di Giovanni Pistorio. Ma il “nodo” è sempre quello: quanto deve essere “politica” la nuova giunta?

Una cosa è certa. Nel nuovo esecutivo entreranno anche Articolo 4 di Leanza e Sammartino, oltre ai Democratici e riformisti di Cardinale e Picciolo. Per il partito guidato dai due politici catanese, diventato numericamente la seconda forza di maggioranza all’Ars, sono pronti ben due assessorati. Per i secondi, ecco l’ingresso in giunta con un assessore.

Gli ultimi tre assessori saranno quelli direttamente riferibili al presidente della Regione. E saranno quasi certamente tre donne. Certa di restare al propprio posto è Lucia Borsellino. Le altre due potebbero essere la fedelissima Michela Stancheris (sempre che non venga candidata in qualche lista alle Europee) e Linda Vancheri (che rappresenta pur sempre il segno più chiaro del legame tra Crocetta e la Confindustria siciliana). E a proposito, è assai in bilico, specie dopo le ultime polemiche tutte interne ala giunta (che si aggiungono a quelle sull’emergenza rifiuti e sull’Eolico) la posizione di Nicolò Marino. Un rifacimento massiccio della giunta, infatti, renderebbe un po’ più semplice la spiegazione dell’addio al pm antimafia. Del resto – al di là delle smentite di facciata – i rapporti tra il governatore e l’assessore all’Energia, da tempo, sono assai più freddi.

Insomma, servono quindici giorni per avere la nuova giunta. Quindici giorni utilissimi. E per nulla casuali. Nel frattempo, infatti, da Palazzo dei Normanni dovranno passare il dl pagamenti e la Finanziaria-bis. E a Sala d’Ercole servirà una maggioranza coesa. E nulla è più utile, in questo senso, di un rimpasto ancora tutto da fare. Nel frattempo, però, qualche segnale Crocetta lo darà. Intanto, nominando i tre manager dei policlinici (Renato Li Donni a Palermo, Paolo Cantaro a Catania e Marco Restuccia a Messina). Quindi mettendo mano a geni civili e Urega. Quindi sarà il turno dei rimanenti manager della Sanità. Tra una settimana, o dieci giorni. E si tratterà solo dell’antipasto. Che preparerà l’avvento del nuovo governo Crocetta.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI