Comune, assessori e dirigenti | Pronto il valzer di poltrone - Live Sicilia

Comune, assessori e dirigenti | Pronto il valzer di poltrone

Il sindaco Leoluca Orlando potrebbe varare il rimpasto tra una decina di giorni, ma a luglio scadono anche i dirigenti e al Comune si comincia a ragionare sugli spostamenti. La novità potrebbe essere un nuovo concorso per i dirigenti tecnici.

PALERMO - IL RETROSCENA
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PALERMO – Un valzer di poltrone, in giunta come nella burocrazia comunale (con tanto di possibile concorso), destinato a ridisegnare gli equilibri e la geografia del potere di Palazzo delle Aquile. Un rimpasto, dato per imminente da settimane, che si va via via definendo con nomi che entrano e nomi che escono ma in un clima di continua incertezza. Sono giorni frenetici per l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando, con il sindaco impegnato a comporre un difficile puzzle che tenga conto di rapporti politici e umani e che dovrebbe avvenire in piena campagna elettorale per le Europee.

Del resto, il cambio di passo è in qualche modo obbligato. Le dimissioni inaspettate di Giuseppe Modica all’Amat e la decadenza del cda dell’Amap, presieduto da Vincenzo Costantino, sono state solo l’antipasto di un ricambio che dovrebbe iniziare tra una decina di giorni e concludersi a luglio con il rinnovo degli incarichi dirigenziali. Sono passati quasi due anni dalle ultime Comunali, quando il Professore volle marcare una distanza netta dal sistema dei partiti e mettere insieme una squadra di governo tecnica, composta per lo più da fedelissimi ma a volte con scarse esperienze amministrative. Alcuni assessori hanno deluso il sindaco, inutile negarlo, e la prossima nomina di Francesco Giambrone come nuovo sovrintendente del Teatro Massimo, al posto del commissario Carapezza, sarà solo la scusa per cambiare il responsabile di ben più di un assessorato.

Un’operazione già decisa da tempo ma che ha dovuto fare i conti prima con la caduta del governo Letta e il cambio alla guida del ministero per i Beni culturali, e poi con i problemi fisici di Dario Franceschini che però da qualche giorno è tornato al lavoro. A piazza Pretoria sono ormai sicuri che sia questione di giorni e da Roma arriverà il via libera. Con il nuovo statuto, il consiglio di indirizzo della fondazione Teatro Massimo (che ha preso il posto del cda) sarà composto da cinque componenti: il sindaco (o un suo delegato) come presidente e poi un componente ciascuno per i soci, ovvero Ministero, Regione e Comune. Il quinto, in assenza del socio privato, sarà scelto da Roma sulla base di una terna presentata di comune accordo tra Orlando e Crocetta. A quel punto il consiglio di indirizzo proporrà il nome del sovrintendente, che dovrà essere nominato ufficialmente dal ministero.

I giochi però sembrano fatti per Giambrone, che lascerebbe così scoperta una casella decisiva: cultura e turismo. C’è in gioco Giuseppe Marsala, consulente per i Cantieri della Zisa, così come Cristina Alga (tra i soci di Clac e i creatori del progetto dell’Ecomuseo del mare), ma le quotazioni di entrambi sarebbero in ribasso perché non avrebbero un curriculum all’altezza di quello di Giambrone a cui comunque sono molto vicini e che garantirebbero continuità. Ma, come detto, il cambio alla guida dell’assessorato darebbe il via a un effetto domino: in procinto di lasciare la poltrona da assessore anche Agata Bazzi e Marco Di Marco, rispettivamente alle Manutenzioni e alle Attività produttive. Al posto della Bazzi arriverebbe Emilio Arcuri, ex vice di Orlando negli anni Novanta e oggi presidente dell’Amg (posto questo che sarebbe presto da un non politico), mentre per lo Sviluppo economico la partita è ancora aperta. La delega è di quelle pesanti e Orlando non vuole rischiare di sbagliare. In bilico la posizione dell’assessore Giuseppe Barbera, con delega al Verde, anche se le sue quotazioni sono in ribasso. Strada sbarrata, pare, per Ettore Artioli che pagherebbe la sua esperienza al fianco di Montezemolo. Il Professore potrebbe comunque decidere in solitaria e tirare fuori il classico coniglio dal cappello, mettendo mano a quattro assessori su dieci.

Passiamo ai dirigenti, i cui contratti scadono a luglio ma di cui a piazza Pretoria già si comincia a ragionare. In bilico l’attuale Capo di Gabinetto Gabriele Marchese, con Sergio Forcieri e Sergio Pollicita eventualmente in pole position anche se il secondo paga lo scotto di aver ricoperto il medesimo incarico con Cammarata. Dovrebbero essere confermati Vincenzo Messina alla guida della Polizia municipale e Carmela Agnello come Ragioniere generale, mentre le voci di corridoio danno in forte ascesa Paolo Basile. Defenestrato per il turbolento rapporto con l’assessore al Bilancio Luciano Abbonato, Basile è stato prima parcheggiato all’area Europa e a dicembre rivalutato con la delega al Suap, ma ultimamente il sindaco ha deciso di puntare molto su un dirigente dall’indubbio valore (in un gruppo, quello dei dirigenti comunali, che non brilla per efficienza) e che potrebbe aspirare così ad incarichi più prestigiosi. Conferme in arrivo anche per Fernanda Ferreri e Giulio Geraci, mentre sono in ribasso le quotazioni di Vincenzo Tantillo (ormai prossimo alla pensione). Incerto il futuro di Maria Mandalà, legato anche all’eventuale cambio di assessore (al suo posto potrebbe eventualmente arrivare Marchese). La vera sorpresa, però, potrebbe essere un nuovo concorso per i dirigenti tecnici: ad oggi in servizio c’è solo Nicola Di Bartolomeo e le varie caselle sono occupate da non tecnici (come il capoarea Paola Di Trapani). In via Roma si fa di conto per capire se ci sono i margini con il Patto di stabilità per assumere nuovi dirigenti esterni e promuovere alcuni interni. Si attende anche lo sblocco per le nuove posizioni organizzative.

Ma il ragionamento del sindaco passa anche per il suo riposizionamento politico in chiave regionale e nazionale. Se in Sicilia è ormai consolidato l’asse con Giuseppe Lupo, che però non indicherà alcun assessore per non rompere l’unità del Pd, a Roma il Professore dialoga con Graziano Delrio, plenipotenziario di Renzi, bypassando così i riottosi renziani isolani. Per le Europee il sindaco sta ancora decidendo come muoversi, anche se non c’è ancora nulla di definitivo. Orlando gioca la sua partita anche da presidente dell’Anci Sicilia, fungendo da contraltare al governatore Rosario Crocetta con cui i rapporti sono ridotti ai minimi termini e magari guardando, un domani, proprio a Palazzo d’Orleans. Il sindaco ha ripreso il dialogo con Sel e Idv, ma senza scommetterci troppo, mentre molti consiglieri del Mov139 scalpitano da tempo guardando al Pd, come dimostra la nutrita presenza all’iniziativa di Pippo Russo per il passaggio di quest’ultimo al fianco di Davide Faraone. “Per loro la porta è aperta – dice un consigliere della maggioranza a taccuini chiusi – non li pregheremo certo di restare, visti i voti che hanno preso alle Comunali. Ma non vengano poi a chiederci una candidatura”.


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