Panepinto a Faraone: |"Non fare il capocorrente" - Live Sicilia

Panepinto a Faraone: |”Non fare il capocorrente”

La nuova giunta che, annunciata, ancora non nasce. Le polemiche dentro e fuori la maggioranza. Il Pd a pezzi. LA CRISI LIVE.

LA CRISI IN DIRETTA
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PALERMO – 15.20 “Nel Pd sono saltate tutte le regole, Faraone come dirigente nazionale tuteli l’intero partito e non faccia il capocorrente. Così si sta permettendo a qualche ex Dc, collaterale al Pd, di lucrare e di trarre vantaggi enormi. Faraone intervenga in tempo per evitare che il governo Crocetta si impantani nelle sabbie mobili, facendo gli interessi del socio onorario, il ministro Cardinale”. Così il deputato regionale del Pd, Giovanni Panepinto, si rivolge a Davide Faraone, componente della segreteria nazionale dei democratici, e autore della trattativa che ha permesso a Crocetta di formare la nuova giunta. L’appello a Faraone si allarga anche allo scontro che si è consumato sulla lista per le elezioni europee: “Rifletta – afferma Panepinto – e mediti se non ritenga opportuno di mettere in lista le due personalità rimaste fuori: Antonello Cracolici e Beppe Lumia”. Infine, raccogliendo i dubbi espressi dall’ex assessore Nicolò Marino in una intervista a Livesicilia su quanto si muove attorno al governo Crocetta, Panepinto ritiene fondamentale che sia il Pd a farsi carico della delega all’Energia e ai rifiuti.

14.28 “Siamo di fronte alla certificazione del fallimento del governo Crocetta e al disfacimento del Pd. Adesso al voto”. Lo scrive, su Twitter, l’ex parlamentare regionale Salvino Caputo.

11.12 “Sono rammaricato e preoccupato per lo spettacolo che il Pd sta offrendo ai siciliani. Le partite che dobbiamo giocare e vincere, ricordo a tutti, stanno fuori e non dentro di noi. Per questa ragione non sono affatto interessato al gioco delle tre carte, del “questo vince e questo perde. Non mi interessa e non interessa alla gran parte dei nostri iscritti e senza dubbio non interessa ai siciliani, sempre più confusi dall’inadeguatezza di un’intera classe politica a risolvere i loro problemi”. Ad affermarlo è Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito Democratico di Palermo. “Pensavo – aggiunge – che il Pd avesse compreso la necessità di cambiare verso, di rinnovarsi sull’onda dell’unità, del cambiamento e di un nuovo modo di intendere la politica: non più centro di interesse dei singoli, ma luogo di analisi e soluzione dei problemi collettivi. Con grande preoccupazione, però, vedo che tutto ciò tarda ad arrivare e che il ritardo è determinato da tutti coloro che, ciascuno per la propria parte, avrebbero il compito di pigiare sull’acceleratore e invece preferiscono tirare il freno a mano e stazionare sui propri interessi di area”.

17.33 “Dalla Regione Sicilia, da Ella rappresentata, ci giunge come un fulmine la notizia della ingiustificabile defenestrazione dell’Assessore Cartabellotta”. Lo scrive, in una lettera aperta al presidente della Regione Rosario Crocetta, un cartello di associazioni del mondo dell’enogastronomia: “Dire che né noi né altri riusciamo a capire è poco, dire o pensare che ella non conosce quanto esiste in itinere di programmi di investimenti, sperimentazione, ricerca, tracciabilità dei prodotti, promozione e sviluppo ci sembra che abbia dell’incredibile”, scrivono Assovini, Cia, Confagricoltura, Agci, LegaCoop e Confcooperative. “Siamo probabilmente ancora uno dei pochi settori strategici dell’economia siciliana: investiamo mentre nessuno investe, diamo lavoro mentre tutti licenziano, esportiamo e diffondiamo nel mondo una immagine positiva di Sicilia che molto raramente appare – scrivono le associazioni -. Mentre il gioco è in corsa si cambiano uomini, quindi idee e programmi, senza che Ella abbia neanche pensato di chiedere a chi lavora senza clamore e senza sciocche manifestazioni di piazza la benché minima opinione. Presidente, torni indietro, ci creda”.

16.12 “Le vicende della politica siciliana degli ultimi giorni rappresentano il disagio di tanti dentro il Partito Democratico. Quella di Crocetta non è una rivoluzione ma una restaurazione di logiche vecchie che stanno danneggiando la Sicilia e il Partito Democratico”. Lo dice Magda Culotta, deputata del Pd: “Sono assurde le dichiarazioni fatte dal Presidente della Regione che ha denigrato persone e storie personali. La cosa che mi riesce più difficile accettare – aggiunge la giovane deputata – è che fra i registi delle operazioni degli ultimi giorni c’era anche un mio compagno di partito, membro della segreteria nazionale che, se da un lato ha lavorato per unire e sanare il Pd regionale al momento del congresso, dall’altro ha lavorato per minare le fondamenta sulle quali voleva costruire. Sento di fare un plauso al segretario regionale Fausto Raciti che sta dimostrando di tenere la barra dritta alla ricerca di una vera ricomposizione del Partito Democratico in Sicilia”.

19.00 “Fatta la giunta, Crocetta vada adesso avanti assumendosi pienamente le responsabilità di governo. Compiendo cioè quelle scelte per la Sicilia che non sono più rinviabili”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, aggiungendo che “se questo non dovesse avvenire Crocetta dovrà trarne le dovute conclusioni”. “Quello che è certo- specifica Pagliaro- è che non si può continuare a galleggiare sui problemi, perché la Sicilia rischia di affondare. Dopo 18 mesi di governo- aggiunge- , Crocetta non può continuare a scaricare le responsabilità sui due precedenti presidenti, ci vogliono le risposte sui problemi che restano irrisolti. Gli ammortizzatori sociali, la riforma della formazione professionale, l’avvio delle opere infrastrutturali già finanziate, il riordino della forestazione e delle province – sottolinea Pagliaro- restano gli ambiti su cui l’azione del governo se non sarà determinata e avrà un seguito piuttosto che risolverli sarà causa dell’aggravarsi dei problemi.. Il governo dunque si metta subito al lavoro- dice il segretario della Cgil- stabilisca le priorità e sia dia una tempistica certa, perché come abbiamo sempre detto nella situazione data il fattore tempo non è neutro”. Per il sindacato “le prime risposte devono arrivare sui fronti della legge di stabilità, delle riforme istituzionali, della programmazione dei fondi europei”. Pagliaro sottolinea che “ è fondamentale che ci sia una maggioranza certa e definita, perché altrimenti la Sicilia non avrà né speranza né futuro e Crocetta sarà di questo l’unico responsabile”.

18.55 “La gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia e l’agricoltura sono due settori delicatissimi, per gli aspetti che investono la legalità e l’economia, nei quali gli assessori Nicolò Marino e Dario Caltabellotta avevano dato dimostrazione di capacità operativa e di gestione. La decisione di lasciarli fuori dalla nuova giunta è la dimostrazione di come il presidente Crocetta ami le le riforme di cartapesta, che danno a lui esposizione mediatica e consegnano ai siciliani ulteriore confusione istituzionale”. Lo ha dichiarato il deputato regionale Girolamo Fazio, capogruppo del Gruppo Misto all’Ars, commentando il nuovo esecutivo regionale. “Non entro nel merito delle questioni politiche della maggioranza, ma l’avere escluso due uomini del calibro di Marino e Caltabellotta per fare quadrare gli instabili equilibri del Crocetta bis è una scelta che pagherà la Regione Siciliana. Marino – conclude Fazio -ha cominciato a scardinare il sistema che ha governato la gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti e delle discariche nel territorio regionale; Caltabellotta ha dato efficacia ad un assessorato che ha un ruolo centrale per il rilancio delle politiche economiche che riguardano la Sicilia”.

13.48 – “Ci saremo aspettati un governo la cui composizione potesse essere utile alla Sicilia, ma ascoltando le dure critiche che arrivano da più fronti della maggioranza o pseudo tale, il timore è quello che i prossimi mesi ci riservano tempi molto difficili”. Lo dice il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone. “Oggi convocheremo un incontro di tutti i gruppi di opposizione – ha continuato Falcone – per tracciare una strategia unitaria che veda le forze antagoniste al governo avviare un’azione parlamentare sostitutiva e propositiva rispetto alla paralisi in cui oggi si trova la Sicilia”.

11.49 La direzione nazionale del Pd, inizialmente prevista per le 12,30, è stata rinviata alle 14 a causa della visita di Matteo Renzi a Verona. Sul piatto le liste del Partito democratico per le Europee. Una partita che si incrocia con quella sul rimpasto, con i crocettiani a inseguire il ripescaggio di Beppe Lumia e l’area Cuperlo a chiedere certezze per Antonello Cracolici. LiveSicilia, in collaborazione con YouDem Tv, seguirà la direzione in diretta streaming.

21.16 “Non è più tempo per giochi e rito da vecchia politica. Anche nella coalizione di Crocetta qualcuno deve prendere atto di questa realtà. Ha fatto bene il presidente della regione ha spingere sull’acceleratore per formare il nuovo governo. Questo, invece, è il tempo delle riforme di cui la Sicilia ha bisogno. Dobbiamo continuare su questo terreno su cui Crocetta si è già distinto particolarmente. In più col nuovo esecutivo dobbiamo correre per realizzare il programma. Servono scadenze certe e crono programma per dare risposte ai siciliani. Insomma in Sicilia ci dobbiamo muovere in politica e nel governo così come sta facendo il premier Renzi con step e date, puntando alla concretezza”. Lo afferma il renziano Gianfranco Vullo, deputato regionale del Partito democratico all’Ars.

20.20 Il deputato regionale del Pd Marika Cirone: “Non mi riesce di apprezzare la nascita del governo Crocetta bis, come avrei voluto. Provo un profondo disagio, invece, nel constatare che il governo nasce senza l’apporto dell’intero Partito Democratico, anzi con il dissenso del segretario regionale del Pd, recentemente eletto da un’ampia maggioranza .E’ un vulnus che e’ interesse di tutti i Democratici siciliani recuperare, come e’ possibile fare se ci si affida alla buona politica e se il Governatore zittirà le assidue cicale che attorno a lui lo spingono a disperdere la forza originaria del risultato elettorale, nel quale il ruolo del Pd e’ stato essenziale”.

19.27 “A quando le dimissioni di Rosario Crocetta? Perché l’unico atto da prendere in considerazione sono le dimissioni di un presidente di un governo che ha dimostrato di non avere idee, di non avere una maggioranza senza forze politiche disponibili a sostenerlo e soprattutto inconsapevole della grave situazione della Regione”. Lo dice il coordinatore regionale del Ncd, Giuseppe Castiglione. “Anziché assistere alla diatriba nella sedicente maggioranza – aggiunge – avremmo preferito le idee e i programmi per affrontare il grave disagio della Sicilia. Oggi invece dopo mesi di stallo ci viene consegnato un governo che non ha un sostegno politico”.

 

18.55 Con un tweet il segretario regionale del Pd Fausto Raciti replica a Crocetta. Il presidente aveva detto: “Raciti ha rinviato la direzione regionale del partito perché ormai è in minoranza”. Ecco la risposta del segretario: “Piuttosto che fare i calcoli sulla direzione Pd, ti consiglierei di farli sulla maggioranza all’ ARS”.

18.39 Rosario Crocetta citato da repubblica.it: “Raciti scappa e non convoca la direzione perché ormai è minoranza nel partito, deve prendere atto che è stato sconfitto”. E ancora: “Io ho chiesto fino all’ultimo un intervento di Raciti. Mi sono umiliato, con lui, con la mia storia e il mio ruolo chiedendogli fino all’ultimo di indicare i nomi e di darmi una mano sul rimpasto”. E lascia uno spiraglio alla possibilità di “salvare” Cartabellotta.

17.23 Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone: “Rosario Crocetta riferirà all’Ars sul rimpasto il 16 aprile”.

17.12  “Nessun cerchio magico ma solo la necessità di andare a passo spedito come Matteo Renzi sta facendo a Roma. La Sicilia non poteva perdere altro tempo, né i siciliani aspettare ancora i rituali della vecchia politica fatti di rinvii, ammiccamenti, nomi calati dalle direzioni territoriali dei partiti”. Lo dichiara il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, componente dell’assemblea nazionale del Pd, intervenendo nel dibattito sulla nuova Giunta regionale. “Dopo due mesi di trattative – osserva – è nato un nuovo esecutivo al quale chiediamo di mettere subito mano alle riforme economiche e sociali, ad un piano anticrisi, ad una seria ed oculata programmazione per l’utilizzo dei fondi europei, ad un taglio della spesa e ad una seria razionalizzazione delle risorse. Su questo andrà incalzato il Governo della Regione, sulle cose da fare e sulle riforme da attuare, non sui bizantinismi della vecchia politica”. Sulle prossime elezioni europee, Garozzo auspica “Una lista del Pd non solo forte ma anche totalmente rinnovata negli uomini”.

17.09 “Un atto di rottura unilaterale nei confronti del segretario regionale e del partito siciliano. Un gesto improvvisato e irresponsabile che, spaccando i partiti della maggioranza, rischia di far sprofondare la Sicilia in un pantano politico il cui responsabile ha un nome e un cognome: Rosario Crocetta”. E’ questo il netto giudizio che l’area Cuperlo del Pd siciliano esprime sulla modalità con la quale il presidente della Regione ha dato vita al Crocetta-bis. Un governo nato la notte prima della direzione regionale del partito, che avrebbe dovuto discutere proprio la composizione del nuovo esecutivo. I deputati regionali dell’area Cuperlo, che all’Ars sono 9 su 18, si sono riuniti questo pomeriggio a Palermo. Nel corso dell’incontro è emersa una “bocciatura senza appello” verso quello che viene definito “lo strappo del governatore, dovuto al tentativo di nascondere i suoi limiti”. All’area Cuperlo sono riconducibili i deputati Antonello Cracolici, Filippo Panarello, Pippo Digiacomo, Giovanni Panepinto, Concetta Raia, Giuseppe Arancio, Mariella Maggio, Mario Alloro e Bruno Marziano. Ma, a quanto si apprende, a questi potrebbero unirsi anche alcuni “malpancisti” delle altree Renzi e Dem, che non avrebbero gradito la gestione della partita governativa da parte dei leader d’area. Quali effetti potrà avere questa spaccatura nel gruppo Pd, il più numeroso all’Ars, non è ancora chiaro: ma c’è chi non esclude conseguenze sugli assetti del gruppo e sulla tenuta della maggioranza in aula.

16.59 “Non si capisce più – dice il deputato di Sel Erasmo Palazzotto – se il Pd sia il maggiore supporter di Crocetta o il più ostile nemico. Alla fine la Sicilia e i siciliani restano soli davanti alla crisi. Quello varato dal governatore – aggiunge il deputato di Sel – è un ‘governicchio’, inadeguato rispetto alle sfide che lo attendono. Una Giunta paradossale, dove l’assessore Marino è passato da ‘intoccabile’ a ‘rottamato’ ma entra l’avvocato Antonio Fiumefreddo, difensore di Raffaele Lombardo e accusato dallo stesso Crocetta di aver gestito allegramente i fondi del Teatro Bellini di Catania”.

16.51 “Crocetta ha già messo in pratica l’abolizione delle province. Ne ha abolito subito una: Messina”. Protesta “al di là di qualsiasi istanza campanilistica ma per puro senso della misura delle cose” il deputato messinese di Ncd Nino Germanà, che sottolinea come “non dovrebbe esser possibile non concepire una giusta ed equilibrata rappresentanza a quella che è la terza città dell’Isola nonché il territorio col maggior numero di municipi”.

16.48 “Un tempo il ‘manuale Cencelli’ era un vizio privato, adesso è diventato un pubblico criterio di spartizione delle poltrone, senza nessun riguardo per l’azione politica o le competenze. Eppure anche questo ‘Cencelli 2.0’ ha fallito, al punto che non si capisce più se sia Crocetta a essere ostaggio delle forze politiche che lo sostengono o se sia vero l’opposto”. Lo dice Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà, commentando sul suo blog il nuovo governo regionale siciliano: “Non si capisce più  – prosegue l’esponente di Sel – se il Pd sia il maggiore supporter di Crocetta o il più ostile nemico. L’intero quadro parlamentare è frammentato e confuso, nessuno riesce a fare un’opposizione reale, forse per timore di mettere in discussione la legislatura e quindi la propria poltrona”.

16.35  “Sul rimpasto e sul nuovo governo era obbligatorio accelerare, non auspicabile, obbligatorio. Piuttosto che continuare a individuare vinti o vincitori dentro i partiti, colpe o ragioni dentro le dinamiche muscolari, bisogna individuare vincitori e vinti nella società siciliana. Il governo regionale era bloccato da mesi stretto tra veti incrociati e logiche di rimpasto. Come nel vicolo di via castellana bandiera si era giunti a un impasse in cui nessuno poteva fare un passo avanti perché nessuno voleva farne uno indietro. Di fronte all’incredulità e allo scoramento di elettori sempre più distanti. Questo dirò domani in Direzione Nazionale senza paura di smentita. Lo dico serenamente e con toni pacati ma determinati. Mi pare che non siano ore per agitarsi per null’altro se non i problemi dei siciliani, dei giovani sicilia e dei ragazzi siciliani“. Lo dice Mila Spicola, vicesegretario regionale del Pd Sicilia.

16.14 Il renziano Fabrizio Ferrandelli commenta la situazione con un tweet: “Guardiamo avanti. Pensiamo alle riforme per rimettere in movimento la Sicilia”. Poi una stilettata a Raciti che evoca le parole rivolte da Matteo Renzi a Enrico Letta poco prima di prenderne il posto da premier: “Al segretario regionale dico #racitistaisereno”.

16.12 “Il nuovo governo varato dal presidente Crocetta può rappresentare una nuova fase per riprendere un percorso, in qualche modo, fino ad oggi frenato da logiche ormai insopportabili di quanti (correnti o singoli) antepongono l’interesse per il potere all’interesse per un cambiamento. Serve, dunque, creare occasioni occupazionali vere e durature. La Sicilia ha bisogno di iniziative importanti che diano lavoro, per superare una condizione economica non più sostenibile”. Lo dice il deputato nazionale del Pd ed ex candidato alla segreteria regionale Giuseppe Lauricella.

16.04 Mentre dal mondo dell’agricoltura continuano ad arrivare attestati di stima a Cartabellotta, si tratta nella maggioranza per assegnare le deleghe ai nuovi assessori. Si ripartirà da zero e non tutte le riconfermate manterranno la delega. La Valenti potrebbe andare all’Agricoltura, che però sarebbe nei desiderata anche di Articolo 4. Nico Torrisi sembra destinato alla Famiglia.

13.05 “Qual è il programma di questa giunta di governo? A quali criteri risponde la sua composizione?Ancora una volta prevalgono gli interessi di bottega dei partiti che sostengono il governo legati come sempre ad interessi clientelari, piuttosto che allo sviluppo e alle reali esigenze della Sicilia”. Lo dichiarano Bernadette Grasso e Roberto Clemente, deputati regionali del gruppo Grande-Sud Cantiere popolare. “Sarebbe questa – proseguono i parlamentari – la tanto annunciata rivoluzione di Crocetta? Il manuale Cencelli viene ancora una volta onorato, il governatore lo ammetta e non finga di essere diverso dai suoi predecessori. Constatiamo, altresì, la totale sudditanza del Pd siciliano che abbaia ma non morde e che si vede imporre le scelte dal proconsole renziano in Sicilia, Faraone, ma anche l’esterofilia di un governo che non riesce a trovare una professionalita’ in grado di sostituire quella, validissima, dell’ex assessore Marino, per non parlare del fatto che un territorio come quello di Messina, che conta ben 8 deputati di maggioranza, non ha alcuna rappresentanza in giunta. I nostri complimenti al presidente Crocetta e ai partiti che lo sostengono, uguali in tutto e per tutto al peggiore passato della politica”.

13.02 Gli uffici di Palazzo d’Orleans stanno vagliando eventuali cause di inconferibilità per i sei nuovi assessori della giunta. Completata questa operazione di prassi, il governo potrà insediarsi. E domani potrebbe presentarsi in Aula all’Ars. I nuovi assessori si sono presentati questa mattina a Palermo. Oggi si dovrebbero decidere le deleghe. Quella all’Agricoltura sarebbe contesa tra Udc e Articolo 4 (Reale o Valenti).

11.59 “In conseguenza alle decisioni assunte ieri dal Presidente Crocetta, ritengo superflua la direzione di oggi, che era stata convocata per discutere della formazione del nuovo governo regionale. Voglio sottrarre il Partito democratico al rischio dello spettacolo indecoroso che alcuni dirigenti del Pd sono pronti a dare”. Lo dice il segretario regionale del Partito democratico, Fausto Raciti.

“Il governatore con le sue decisioni – prosegue Raciti – ha partorito non un nuovo governo, ma un governo di sopravvivenza con numeri addirittura più risicati del governo precedente, che rischia di tradursi in costante mercimonio all’Ars. Di questa scelta risponderanno il Presidente Crocetta e i singoli esponenti delle forze politiche di maggioranza, compreso il mio partito, che hanno scelto di parteciparvi”. 

“Il risultato – afferma – è un governo senza numeri, con minori competenze del governo uscente, nessun programma e mille punti interrogativi sul futuro di questa regione. Con il meschino tentativo di spaccare il Pd, Crocetta e chi lo segue si assumono una gravissima responsabilità politica che non passerà inosservata”.

“Con quale forza affronteranno l’emergenza finanziaria? Con quale forza risponderanno alla domanda di sicurezza sociale delle migliaia di precari di questa regione?”. La logica notabiliare e correntizia con cui è stato composto questo nuovo esecutivo è figlia delle piccolezze di chi avrebbe dovuto rappresentare la Sicilia all’interno del Partito nazionale ed ha preferito, invece, cedere agli interessi di bottega consegnandosi del tutto ad un cerchio magico che è il vero problema di questa regione e del suo presidente. Credo, adesso – conclude Raciti – che Roma debba fare chiarezza”.

11.51. Nel Pd la tensione è alle stelle con i “cuperliani” inferociti per lo strappo del governatore Rosario Crocetta che la scorsa notte ha varato la nuova giunta. Il segretario siciliano, il cuperliano Fausto Raciti, non ha dato la copertura politica all’operazione tant’è che è saltato l’ingresso in giunta di un assessore di area. I “cuperliani” potrebbero portare la questione alla direzione nazionale di domani a Roma, nel mirino c’è il renziano Davide Faraone che avrebbe spinto Crocetta ad accelerare la formazione della nuova squadra dopo quasi due mesi di trattative che hanno paralizzato la Regione e l’Assemblea siciliana.

11.08. Rinviata la direzione del Pd, prevista per questo pomeriggo.

10.55. L’effetto tsunami del Crocetta-bis potrebbe indurre il capogruppo dei Drs, Giuseppe Picciolo, a rassegnare le dimissioni da capogruppo. Il deputato messinese aveva rivendicato un rappresentate della città dello Stretto in giunta. Infatti, la questione-Messina era stata al centro di una conferenza stampa convocata ieri mattina dai deputati Greco e Picciolo. “Ci va bene anche Bartolotta, purché ci sia un messinese in giunta”. Appello rimasto inascoltato dal governatore Rosario Crocetta.

 Lo strappo c’è stato. Forte, fortissimo. Solo fra qualche ora si capirà quante possibilità ci siano di ricucirlo. Ma la frattura tra il governatore e il segretario regionale Pd ha generato il “Crocetta-bis”. Il secondo governo di questa legislatura. Mutato per metà del proprio identikit. Ai posti-chiave dell’Economia e dell’Energia vanno rispettivamente il professionista palermitano Roberto Agnello e il leader del Megafono in Toscana e presidente dell’associazione Caponnetto, Salvatore Calleri. In quota Pd (area Renzi) ecco Giuseppe Bruno. I Drs di Totò Cardinale invece lanciano l’ex Soprintendente del Bellini di Catania, Antonio Fiumefreddo, mentre Articolo 4 dovrebbe alla fine proporre Paolo Ezechia Reale. Tra i nomi nuovi, ecco anche uno dei due assessori Udc: si tratta del presidente di Federalberghi Nico Torrisi, che si aggiunge a Patrizia Valenti, uno degli assessori confermati insieme a Michela Stancheris, Linda Vancheri, Lucia Borsellino, Nelli Scilabra e, un po’ a sorpresa, Mariarita Sgarlata, in quota Pd, che all’ultimo minuto l’ha spuntata su Mariella Lo Bello.

Ma proprio su quest’ultima nomina non è ancora detta l’ultima parola. Una parola che verrà scritta invece nelle prossime ore, durante una direzione regionale del Pd che si prospetta infuocata. Proprio nei minuti nei i quali filtravano le indicazioni dei nuovi assessori, il segretario regionale Raciti, con una nota, precisava che “i nomi del Pd verranno resi noti solo in occasione della direzione regionale”. Una precisazione necessaria, in una giornata nella quale il presidente Crocetta faceva sapere di aver ricevuto il “via libera” dal Pd nazionale per la formazione della giunta. Un “sì” che sarebbe giunto direttamente dal componente della segreteria nazionale Davide Faraone, con la benedizione siciliana del senatore Lumia che aveva incontrato il presidente della Regione – insieme a Totò Cardinale – prima dell’accelerazione finale. Ma il sì di Faraone e Lumia non sarebbe stato per nulla gradito al leader regionale del partito. Un malumore che deve essere arrivato a Roma, da dove sono partiti, nel breve giro di pochi minuti, due dichiarazioni un po’ contorte. La prima, del vicesegretario nazionale del Pd Guerini attribuiva agli organi politici regionali il compito di scegliere gli assessori. Un’altra, sempre proveniente dal Nazareno, specificava come a occuparsi del rimpasto in Sicilia fosse Faraone per la direzione nazionale, e Raciti per la direzione regionale. Insomma, l’imbarazzo appariva evidente. Mentre le trattative andavano avanti e si scioglievano i nodi più stretti. Ma restavano le tensioni e le macerie. Le divisioni evidenti di un partito che vedeva schierati da un lato i “renziani” e i “crocettiani” dall’altra l’area Cuperlo e AreaDem, rimaste a bocca asciutta a vantaggio della coppia pigliatutto Crocetta-Faraone.

E le divisioni alla fine sono emerse in maniera evidente anche nell’Udc, dove buona parte del gruppo parlamentare non avrebbe gradito la scelta del leader D’Alia di indicare i nomi a Crocetta in controtendenza con quanto deciso propri nel corso di una riunione tra i leader del partito e i parlamentari regionali. Non è piaciuta soprattutto la scelta di confermare Patrizia Valenti, visto che i deputati chiedevano un vero e proprio azzeramento della vecchia delegazione di “tecnici”, per fare spazio a personalità con una maggiore caratterizzazione politica. “Il vero motivo – spiega qualche scontento del gruppo – per cui abbiamo deciso di partecipare alla partita del rimpasto”. Intanto, i Drs di Totò Cardinale e Beppe Picciolo “incassano” l’ingresso nel nuovo governo, rappresentato da Antonio Fiumefreddo, auspicato nei giorni scorsi da Marco Forzese che a caldo commenta: “Sono felicissimo di questa scelta, che ho voluto fortemente”. Nel nuovo governo, poi, ecco anche Articolo 4, che ha dovuto accettare le condizioni del governatore: uno e non due assessori in giunta per gli uomini di Leanza e Sammartino. Non a caso, proprio Leanza esprime, pochi minuti dopo l’ufficializzazione del nuovo esecutivo, “forti perplessità su questa giunta”. Il nome scelto da Articolo 4 è quello di Paolo Ezechia Reale, candidato tra le fila del centrodestra nelle ultime elezioni amministrative di Siracusa, proprio contro un uomo di Renzi, Giancarlo Garozzo.

Insomma, la giunta è praticamente fatta. Ma restano le macerie. Crocetta ha spiegato nel comunicato che annunciava la nuova giunta di avere agito “con l’obiettivo di chiudere velocemente la questione che ormai si prolungava da troppo tempo”, sottolineando l’impulso dato da Faraone e le richieste pressanti giunte fino a oggi pomeriggio dalle parti sociali (la Confindustria, ma anche Cisl e Uil). Tra poche ore la direzione regionale del Pd dovrà dare ufficializzare l’appoggio del partito siciliano al “Crocetta-bis”. O prenderne le distanze. O, come ultima e non così lontana ipotesi, prendere atto della lacerazione stessa di un partito che ha vissuto la notte del rimpasto tra imbarazzi, smentite, passi indietro e contraddizioni.

LA LUNGA NOTTE DEL “CROCETTA-BIS”

23.56. Il comunicato finale di Crocetta. “Dopo l’invito delle parti sociali, della società, data  la necessità di dare impulso alle riforme e ricomporre un largo quadro di alleanze, fedele al quadro politico originario, con l’obiettivo di chiudere velocemente la questione che ormai si prolungava da troppo tempo, confermando la stima nei confronti del mio partito e ribadendo di essere un dirigente del Partito Democratico, su impulso del componente della segreteria nazionale, Davide Faraone; sentiti tutti i partiti, ho colto le esigenze programmatiche che vengono dalla società, dai lavoratori, dal mondo degli imprenditori, guardando prima di ogni cosa ai giovani, ai disoccupati, ai deboli che
rischiano di essere schiacciati dalla crisi. Al fine di dare ulteriore slancio a un forte programma di solidarietà sociale, di lavoro, di sviluppo, di lotta alla corruzione, alla mafia e agli sprechi, consapevole del difficile momento, registrando persino una sofferenza di una parte del mio partito nei confronti del quale mi sono posto con umiltà e persino con semplicità, senza ricevere alcuna apertura, non rinunciando mai a ricomporre le questioni insolute, il presidente della Regione annuncia la sua nuova squadra di governo. “Si tratta
di professionisti di grande valore, – afferma il presidente – di uomini che scelgono di combattere per liberare la Sicilia e favorire il suo processo di rinascita economica e sociale”.

Salvatore Calleri, nato a Catania e residente a Firenze da molti anni, presidente nazionale della Fondazione Caponnetto – delega Energia
Lucia Borsellino – assessore uscente confermato
Linda Vancheri – assessore uscente confermato
Nelli Scilabra – assessore uscente confermato  – PD
Giuseppe Bruno – avvocato –  PD
Mariarita Sgarlata – PD
Roberto Agnello – avvocato, esperto di bilancio, ha lavorato presso il Ministero della Salute – PD
Nico Torrisi – imprenditore del settore turistico di Catania – UDC
Patrizia Valenti – assessore uscente confermato – UDC
Antonio Fiumefreddo professore della Link University di Roma e giornalista  – DRS
Michela Stancheris – assessore uscente confermato – Megafono
Paolo Ezechia Reale – avvocato di Siracusa – ART 4

“Da questo momento – aggiunge Crocetta –  le deleghe sono politicamente azzerate, verranno discusse insieme ai partiti sulla base dell’utilizzo ottimale delle loro competenze e professionalità. La mia – conclude il presidente – non è una decisione autoreferenziale, ma vuole essere in sintonia con la società, la politica e i partiti che spero non creino più ulteriori spettacoli perchè la Sicilia ha bisogno di decisioni e anche in tempi rapidi”.

23.29 La griglia dei dodici assessori è quasi pronta. Manca solo l’ultimo nome, quello di Articolo 4. In questi giorni il nome circolato per il movimento di Lino Leanza è stato quello di Paolo Ezechia Reale, siracusano, candidato del centrodestra contro il renziano Giancarlo Garozzo alle ultime amministrative di Siracusa. Sul suo nome, però, non ci sarebbe ancora la certezza.

23.02 Sarà Roberto Agnello il nuovo assessore all’Economia: 44 anni, dirigente della PwC, ha svolto anche il ruolo di consulente per la Ragioneria generale della Regione siciliana, oltre che per Asp e aziende ospedaliere dell’Isola. Si è occupato di contabilità e bilancio. Ha lavorato anche per il Ministero della Salute.

22.11 La mossa del segretario del Pd Fausto Raciti, che ha annunciato che il Pd darà i nomi degli assessori domani in direzione, ha rallentato le operazioni. Se il crocetta-bis nascerà stanotte, ciò avverrà in forza di uno strappo clamoroso tutto interno al Partito democratico. L’intesa infatti al momento c’è solo tra il gruppo vicino a Crocetta e i renziani. Restano fuori l’area Cuperlo, di cui è espressione il segretario regionale, e forse anche Areadem. Non è sicuro, quindi che stanotte il governo prenda forma. Per evitare una spaccatura definitiva si potrebbe aspettare domattina. Tensioni attraverserebbero anche l’Udc siciliana.

22.28 Oltre a Patrizia Valenti, l’Udc ha proposto il nome di Nico Torrisi, catanese, presidente di Federalberghi. Intanto, pare che la riconferma della Valenti stia creando molte tensioni all’interno del gruppo Udc. Un deliberato del gruppo parlamentare infatti aveva stabilito di non riconfermare nessuno dei tre uscenti, su valutazioni strettamente legate alla natura di quelle nomine: no ai tecnici. Questa l’indicazione del gruppo. Ma i vertici del partito hanno deciso diversamente.

22.14 “Il Presidente Crocetta vuole difendere me? Il modo migliore per farlo è rispettare il partito e i suoi organismi. Domani il Pd farà i nomi della sua delegazione per il nuovo governo alla Direzione regionale. E’ curioso che nella giornata di ieri il Presidente si sia voluto accertare che non fosse nostra intenzione accelerare sul rimpasto di Giunta”. Lo dice il Segretario regionale del Partito democratico, Fausto Raciti.

22.11 A quanto si apprende, dovrebbe restare in giunta anche Mariella Lo Bello. L’agrigentina, assessore al Territorio, era stata indicata, al momento della formazione della prima giunta Crocetta, dalla corrente di Crisafulli e Capodicasa, che in seguito l’avevano scaricata. Ma poichè,la corrente cuperliana del Pd non sta approvando la formazione di questa nuova giunta e quindi non esprimerà assessori, la Lo Bello, difesa nei giorni scorsi da Crocetta, potrebbe rimanere nella squadra del presidente.

21.54 “E’ Faraone che si occupa del governo Crocetta per la segreteria nazionale del Pd, mentre Raciti se ne occupa per la segreteria regionale siciliana. E’ quanto fanno sapere dal Nazareno a proposito delle ultime tensioni nel governo siciliano in vista del rimpasto imminente”. Così si legge in un lancio dell’agenzia Adnkronos.  

21.49 “Il Partito democratico sarebbe all’opposizione di un governo fatto così”. Il segretario del Partito democratico Fausto Raciti è netto, ma sembra essere rassicurato dalla nota del Nazareno: “Mi sembra – dice il segretario del Pd siciliano – che la nota del vicesegretario del Pd chiarisca un equivoco che rischiava di degenerare”. Un equivoco, secondo Raciti, “generato dal fatto che Crocetta indica il Pd nazionale come il soggetto che dà copertura a questa operazione, un’operazione che andrebbe contro il partito siciliano”. Raciti, raggiunto telefonicamente da LiveSicilia, spiega di non avere parlato né con Renzi (“Ha altre cose a cui pensare”), né con il resto della segreteria nazionale.

21.33. Il vice-segretario del Pd, Lorenzo Guerini: “Nessuna copertura da parte mia su governo Crocetta bis. Le decisioni sugli assetti di governo regionale competono al Presidente e ai livelli politico regionali”.

21.10 Le ultime dichiarazioni di Crocetta lasciano pochi dubbi: “Tutti capiscano che la nostra legittimità viene solo dal popolo. Se i partiti non sono in condizione di fare delle scelte, il presidente ha il dovere di prendersi la responsabilità di garantire le condizioni per governare. Ed è quello che farò adesso”.

21.07 Dovrebbe essere confermata in giunta anche Patrizia Valenti dell’Udc. Non è detto che mantenga la delega alla Funzione pubblica. Ai Rifiuti invece il nome scelto potrebbe quello di Salvatore Calleri (e non Gabriele Baccetti). Calleri, presidente della fondazione Caponnetto, è uno dei leader del Megafono in Toscana.

20.50 Anche Antonio Fiumefreddo (in quota Drs) e Giuseppe Bruno (Pd, area Renzi) quasi certamente faranno parte del nuovo governo Crocetta.

20.33 L’identikit del nuovo assessore all’Energia dovrebbe corrispondere al toscano Gabriele Baccetti, esponente della Confindustria Toscana, in prima fila nella lotta antimafia e non a caso nominato come esperto dal Consiglio regionale della Toscana in materia di gestione dei rifiuti.

20.26 Intanto, pochi minuti fa il segretario regionale del Pd Raciti a Livesicilia rilanciava: “Il presidente vuole fare il governo? Noi siamo pronti. Attendiamo solo che ci convochi. I nomi? Come facciamo a indicare le persone senza conoscere prima le deleghe, cioè di cosa dovranno occuparsi?.

20.20 In questi minuti, il presidente Crocetta sta incontrando i rappresentati di Articolo 4. L’accelerazione ormai è evidente. Fonti vicine al governatore confermano: c’è il sì del Pd nazionale alla formazione della nuova giunta.

20.16 In corso gli incontri che definiranno la nuova giunta. Non ci dovrebbe essere Antonio Ingroia. L’assessorato all’Energia andrebbe comunque a una personalità proveniente dall’antimafia. Restano, come annunciato Stancheris, Scilabra, Vancheri e Borsellino. Entrerà in giunta quasi certamente l’avvocato catanese Antonio Fiumefreddo.

20:05 Il Crocetta-bis nascerà da qui a qualche ora. E’ in corso una drammatica accelerazione sul rimpasto. Crocetta ha trovato la sponda dalla segreteria nazionale del Partito democratico che ha dato mandato al presidente della Regione di chiudere al più presto. Da qui a stasera nascerà la nuova giunta. Buona parte del Pd sarebbe dentro. In forse l’area Cuperlo. Sono in corso frenetici incontri nella maggioranza per riempire le caselle.

19.15 “Le emergenze siciliane, che il parlamento siciliano è chiamato ad affrontare nei prossimi giorni, non consentono ai partiti di maggioranza di continuare a ‘traccheggiare’ sul programma e sul nuovo governo visto che ancora oggi nessuna soluzione positiva è emersa dalla discussione tra i partiti di maggioranza. L’Udc comunica che se entro mercoledì non vi sarà la nuova giunta, convocherà i suoi organi per deliberare l’uscita dal governo”. Così si legge in una nota dell’Unione di centro, al termine della riunione tra la dirigenza del partito e il gruppo parlamentare all’Ars.

18.45 Si è concluso l’incontro tra il presidente Crocetta, Totò Cardinale e Beppe Lumia. Al momento bocche cucite.

18.14 “Una eterna farsa con tanto di ridicoli e interminabili balletti per spartirsi poltrone e strapuntini. Questo esecutivo non solo è incapace di governare, ma anche di trovare gli uomini deputati a farlo. E Intanto la Sicilia affonda. L’unica alternativa è tornare alle urne”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle torna a tuonare contro esecutivo e maggioranza, dopo l’ennesima fumata nera sul fronte della composizione della squadra di Crocetta.

“Ormai – affermano i deputati Cinquestelle – non abbiamo più parole per definire l’inqualificabile ed egoistico comportamento di un gruppo di persone che, con evidenza pubblica, dimostra solo di coltivare i propri orticelli, disinteressandosi completamente della devastazione che ha intorno. Le imprese boccheggiano, le persone senza stipendio non si contano ormai più, la Finanziaria bis latita. E fra poco sarà anche peggio. Le imminenti elezioni europee e le amministrative in tantissimi Comuni dell’isola finiranno per svuotare l’Ars rimandando alle calende greche le risposte alla gente comune che vuole solo capire come riuscire a sbarcare il lunario”.

L’unico passo avanti per la Sicilia – continuano i parlamentari – sarebbe un passo indietro del presidente, per darci la possibilità di tornare al voto. Ma Crocetta non lo farà mai, evidentemente preferisce lasciarci nelle sabbia mobili in cui ci ha portato e che rischiano seriamente di inghiottirci”.

18.00 Fioccano gli appelli “a far presto” rivolti al governo regionale e ai partiti. Oltre alla Cisl, l’invito è giunto dalla Uil e anche dall’Ance Sicilia: “Ciascuno – dice il presidente Ferlito – faccia un passo indietro affinché la Regione riprenda subito la propria attività di governo”.

17.35 Proseguono le grandi manovre in direzione del rimpasto. In questo momento, il governatore sta incontrando a Palazzo d’Orleans il leader dei Drs Totò Cardinale e il senatore Beppe Lumia. Nelle scorse ore si era diffusa la notizia di una possibile accelerazione verso un “governo del presidente”, caldeggiato anche dalla Confindustria siciliana. Un’ipotesi che al momento, però, non sembra di strettissima attualità, ed è stata smentita a Livesicilia dallo stesso Crocetta.

17.01. “I partiti facciano in fretta perché siamo oltre ai limiti del buon senso, stanno massacrando le imprese e le famiglie. Oppure il presidente Crocetta faccia le sue scelte senza seguire nessuno”. A lanciare l’appello è il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, che sollecita “tutta la politica” a uscire dal pantano, con la Regione immobile e leggi importanti al palo, come il ddl pagamenti e la manovra bis, bloccate in Assemblea. “Non è un problema di Crocetta o del singolo, qui il problema è politico – afferma Montante – Bisogna uscire da questa impasse, gli imprenditori non investono, ci sono enti che attendono ancora i fondi per pagare gli stipendi al personale. C’è in atto uno scoraggiamento generale che fa allontanare la gente dalle istituzioni, dalla politica e dal territorio. L’unico consiglio che do alla politica è di fare in fretta, di sbrigarsi”. Nomi per il Crocetta-bis? “Scelgano chi vogliono – aggiunge il leader degli industriali siciliani – ma si sbrighino”.

16.50 “Il governo Crocetta, il governo del PD e dell’UDC e di tutta una schiera di piccoli partitucoli nati all’occorrenza, sta distruggendo la Sicilia. Il loro immobilismo sta rendendo impossibile ogni forma di rilancio”. Lo dichiara il portavoce e deputato regionale del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri, attraverso le pagine di Facebook. “Non si parla – aggiunge il parlamentare – di aiuti alle imprese, di agricoltura, di lavoro o di riforme, insomma non si parla di nulla, solo di rimpasto di governo, di poltrone e spartizione di posti di potere. La contrazione nella spesa delle famiglie (dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori) indicano che dopo la caduta del -4,7% nel 2012 e quella del -3,4% nel 2013, nel 2014 si prospetta un’ulteriore frenata del -1,1%. Nell’ultimo triennio, così, la contrazione dei consumi delle famiglie toccherà quota -9,2%. Di fronte a tutto questo loro continuano a fare il teatrino delle poltrone. Vergognatevi! In nome di Dio, andatevene!”.

16.39. “Il presidente Crocetta chiuda l’infinita giostra del rimpasto. Una vergogna di fronte a una Sicilia che affonda tra debiti ed emergenza economica e sociale”. È l’appello che il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, indirizza al governatore della Regione. “Affinché – dice Bernava – il presidente “trovi coraggio, la Sicilia non può essere bloccata da logiche e interessi di partito e di correnti di partito”. Per la Cisl, bisogna “fare in fretta ciò che non è stato fatto nell’ultimo anno e mezzo”. Crocetta non si faccia ingabbiare, “metta finalmente in cantiere una strategia anticrisi per la crescita e il lavoro condivisa da Parlamento, enti locali, forze del lavoro e delle imprese. Dia corso a programmi e azioni anticrisi, per lo sviluppo produttivo, per il risanamento e la ristrutturazione della spesa”. “Per una programmazione dei fondi Ue – sottolinea il segretario – che punti alla crescita, agli investimenti produttivi. Alla creazione di lavoro duraturo”.

15.08 Il capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino: “Saltato il vertice di maggioranza? A dire il vero il mio partito non ha ricevuto alcuna comunicazione. Nessun invito. Noi siamo pronti a siglare il nuovo patto di governo che vada nell’interesse dei siciliani. Il presidente dice che i partiti non sono ancora in grado di avanzare proposte sui nomi? Noi con Crocetta non abbiamo mai parlato né di nomi, né di deleghe. E ripeto, attendiamo la convocazione del prossimo tavolo di maggioranza per chiudere la partita del rimpasto”.

13.30 Slitta di qualche ora la riunione del gruppo Udc. Secondo quanto trapela, l’ordine del giorno dell’incontro prevedeva due punti: quello riguardante i temi da portare al vertice di maggioranza e l’argomento Europee. Saltato il vertice, quindi, l’Udc ha deciso di spostare il colloquio a metà pomeriggio. Pare che tra i centristi la scelta dei nomi dei possibili assessori sia molto vicina. Verosimile la conferma di Patrizia Valenti, l’Udc potrebbe proporre poi un assessore catanese.

13.00 “Sia il presidente a scegliere il nostro assessore”. Con una nota, la Federazione moderati Sicilia (nata dall’avvicinamento tra i deputati Cimino, Venturino e Gianni al gruppo dei Drs) pone nelle mani del governatore la scelta sulla propria rappresentanza in giunta: “Intanto che i partiti discutono ponendo veti e rivendicando poltrone, – si legge in una nota – la Sicilia rischia di sprofondare in una crisi che non si può permettere. La rivoluzione del presidente Crocetta non può essere vanificata da discussioni interminabili e da vecchi vizi e incapacità dei partiti a preoccuparsi del bene comune. Per queste ragioni, nella consapevolezza della gravità del momento, la federazione dei moderati per la Sicilia che responsabilmente raccorda in un unico sforzo esperienze e sensibilità importanti, ha deciso di affidare pienamente e con assoluta fiducia al presidente Crocetta, come impone del resto il mandato parlamentare della elezione diretta e nello spirito della legge, la scelta della personalità che dovrà far parte del governo della regione e che rappresenterà l’intero gruppo”.

Il vertice “saltato” non era mai stato convocato ufficialmente. Al di là della forma, è certo però che la strada verso il nuovo governo ha subito oggi l’ennesima, brusca frenata. Il presidente Crocetta lo aveva annunciato persino con un comunicato stampa: “Incontro con i partiti fissato per lunedì”. Indicata anche l’ora dell’incontro: le 17,30. Ma ai leader delle forze politiche non era mai giunta nessuna comunicazione. Così, oggi qualcuno dei big della maggioranza scherza: “Incontro saltato? Aspettiamo ancora che venga convocato”.

Ma al di là della forma, come detto, resta la sostanza. Ed è evidente come l’ottimismo che era seguito agli incontri tra il presidente e i partiti la scorsa settimana sia evaporato di fronte al nuovo stop. Uno stallo che oggi Crocetta addebita però interamente ai partiti: “Non vogliono indicare i nomi – dice – e prendono ancora tempo. Ma il tempo è finito. Si decidano: vengano a sedersi a chiudere la partita della nuova giunta, o mi lascino governare in pace”.

Ma dai partiti c’è ancora qualche titubanza. Non sarebbero ancora del tutto chiari i termini dell’accordo per la formazione dell’esecutivo. E non si è ancora parlato di deleghe: “Ma io – precisa Crocetta – non ho mai messo paletti sulle deleghe. Ho solo posto il veto a deputati ed ex deputati. Il resto non mi interessa. Facciano come vogliono”.

E il governatore non risparmia qualche critica soprattutto al suo partito: “Il Pd non ha ancora una rosa di nomi da propormi. È questa la verità. Forse si è troppo presi dalla vicenda delle Europee o dai veti incrociati delle correnti. Stanno facendo le barricate. Ma la Sicilia non comprende più questi giochi. Ci sono troppi siciliani che aspettano risposte da noi, dai Forestali ai dipendenti delle Partecipate a quelli dei Teatri. Io – prosegue Crocetta – subito dopo l’approvazione della riforma delle Province ho aperto il tavolo con le forze politiche. Ma non possiamo discutere all’infinito”.

Una ricostruzione, quella del presidente, che non combacia con quella del leader siciliano del Pd, Fausto Raciti: “Per quanto ci riguarda – dice infatti – il tavolo possiamo convocarlo anche subito. Ma il presidente dovrebbe prima farci avere quel famoso documento programmatico che nessuno ha ancora visto. E dovrà spiegare una volta per tutte schemi e logiche di questa giunta. Il presidente – prosegue Raciti – forse non ha sciolto alcuni dubbi: chi deve entrare in giunta, in che numero, secondo quale criterio e anche, ad esempio, chi dovrà essere il nuovo assessore all’Energia. Sciolga tutti questi nodi, ma in un confronto aperto e trasparente, alla presenza di tutte le forze politiche coinvolte nel nuovo patto di governo”.

“Sul nome di Ingroia – precisa Crocetta – è montata una polemica esagerata. Io non l’ho mai proposto come assessore. Mi è stato solo chiesto se è in sintonia con l’azione del governo e non posso negare che Ingroia sia perfettamente in linea col programma e con le idee del presidente”. E sul tema, Raciti è chiaro: “La vicenda Ingroia ci ha certamente preoccupato – dice – e non certo per questioni di natura personale, bensì per ragionamenti politici. Ingroia rappresenta un’area politica al di fuori del patto su cui è stata fondata questa coalizione. Il presidente smentisce di averlo mai indicato? Ne prendiamo atto con soddisfazione”.

In realtà, al di là del caso Ingroia ce ne sarebbe un altro a rendere difficoltose le manovre tra il Pd e il suo presidente: “Forse – dice Crocetta – non vogliono Nelli Scilabra nella quota del partito in giunta. Ed è una cosa assurda. L’assessore fa parte degli organi del Pd. E vogliono invece che rimanga in giunta tra gli assessori scelti dal sottoscritto. Ma il Pd non solo ha quattro assessori nell’esecutivo, ma ha anche il presidente, che ne vale almeno tre. Sempre se il Pd pensa che io faccia parte del loro partito. Mi riconoscono come un loro uomo, o no?”.

“Nessuno – puntualizza però il segretario del Pd – ha mai detto che la Scilabra non sarà un assessore del nostro partito. Ho sempre detto che i nostri assessori verranno discussi tutti insieme, anche col presidente”. Rassicurazioni che però sembrano non bastare.

E il governatore lancia l’affondo finale: “Nessun presidente del passato – dice – è mai stato sfiduciato. Nemmeno di fronte a gravissime notizie giudiziarie. Qualcuno invece, probabilmente vuole sfiduciare me, ma in maniera subdola. Cercando di cancellare il rapporto di stima tra il presidente e il popolo siciliano, che l’ha eletto. Rompendo, insomma, il ‘patto sociale’ con la gente. I toni dei partiti, in questi giorni, sono toni da ‘sfiducia’ non certo di collaborazione. Ma le forze politiche non possono fare pagare questo fatto ai siciliani. A loro lancio un ultimo appello: abbiano il coraggio di parlare di politica e non di singoli assessorati. Altimenti – conclude Crocetta – dicano apertamente di non essere pronti. E mi lascino governare in pace”.


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