PALERMO – Alle undici e mezza di sera sembrava fuori. Poi, il colpo di scena. Mariarita Sgarlata si salva in extremis, conservando la poltrona di assessore quando ormai non ci credeva più nessuno. Sui quotidiani usciti oggi in edicole, il suo nome non c’è. Al suo posto si legge quello di Mariella Lo Bello, che fino al momento in cui è uscita la lista ufficiale sembrava dentro. Poi, però, è successo qualcosa. E la Sgarlata è andata a dormire da esponente del Megafono per risvegliarsi renziana.
Per capire le ragioni del coup de théâtre bisogna spostarsi a Siracusa. Che è la città della Sgarlata, uno dei pochi veri “tecnici” (per quanto con trascorsi politici) del governo crocettiano, ma anche di Paolo Ezechia Reale, neo assessore in quota Articolo 4. A Siracusa, un anno fa, Reale si candidò a sindaco per il centrodestra (che era diviso in due). Sfidando al ballottaggio Giancarlo Garozzo, renziano, che uscì vincitore e oggi amministra la città aretusea. Raccontano che per l’ingresso in giunta di reale, di cui si parla ormai da molti giorni, Garozzo non facesse proprio i salti di gioia. E non è un caso se ieri quello di Reale è stato l’ultimo nome a trovare una conferma nelle indiscrezioni sulla formazione del governo. Alla fine, per risolvere la “questione siracusana” che ingarbugliava la matassa del rimpasto, il coniglio fuori dal cilindro ha preso l’aspetto della Sgarlata. “Adottata” dai renziani siracusani (infatti nell’elenco diffuso da Crocetta l’archeologa è computata tra i quattro del Pd), la Sgarlata sarebbe stata riportata in giunta proprio per controbilanciare sul territorio la new entry Reale (si era anche parlato di un altro nome, quello di Giovanni Cafeo, già candidato alle Regionali). Resta ora da capire quale delega toccherà alla Sgarlata, visto che i Beni culturali sembrano destinati ad andare ad Antonio Fiumefreddo. Il derby aretuseo con Reale potrebbe giocarsi sull’assessorato al Territorio, verso il quale entrambi i siracusani potrebbero essere destinati per la loro storia professionale.