PALERMO – Non solo l’opposizione, adesso anche la maggioranza che sostiene Rosario Crocetta fa la voce grossa. E chiede la “testa” degli assessori Scilabra e Bruno. Come era prevedibile, insomma, i “problemi tecnici” del Piano giovani hanno immediate ricadute politiche. E adesso il governo della “rivoluzione” scricchiola paurosamente. L’ultima presa di posizione, in ordine di tempo, è quella di Marcello Greco. Presidente della commissione all’Ars, è uno degli esponenti del neonato Pdr, ex Drs. Per intenderci è un deputato che milita tra le fila del movimento di Totò Cardinale. Un movimento, quello messo su dall’ex ministro, che è riuscito a rafforzare in questa prima fase della legislatura, la maggioranza a sostegno di Crocetta, attirando a sé in molti casi deputati eletti con i partiti attualmente all’opposizione.
Ma adesso, qualcosa sembra essersi rotto. “Nulla di personale nei confronti degli assessori Scilabra e Bruno – spiega Greco – ma adesso devono andare a casa. Non se ne può più”. Le parole, insomma, arrivano come benzina sul fuoco, in un momento delicatissimo. Che domani culminerà in una seduta della commissione Lavoro all’Ars dove potrebbe esplodere in maniera chiara (anche grazie alla diretta streaming prevista per la sessione) il caos del Piano Giovani.
“Il problema – ribadisce Greco – non è rapresentato dall’assessore Scilabra o dall’assessore Bruno. Il problema è il governo nella sua interezza. E riguarda, semmai, il governatore stesso, che deve decidersi. I settori della Formazione e del Lavoro stanno cadendo a pezzi. Migliaia di persone sono in mezzo a una strada. Crocetta adesso sostituisca questi assessori e metta al loro posto personalità politiche. Decida lui chi dovrà occuparsene, ma si tratti di qualche politico che conosce bene il settore”.
Insomma, il giudizio sulla gestione della Formazione siciliana, da parte del deputato dei Pdr, è durissima, senza appello: “Crocetta da tempo dice – aggiunge Greco – di non volere fare macelleria sociale. Ma cosa ha fatto finora? Ha fatto proprio un macello. Ha macinato tutto. Adesso basta, si fermi tutto. E si riparta con chi davvero conosce questo settore”.
Parole durissime, che rappresentano uno dei più “allarmanti” sintomi di una maggioranza che rischio di liquefarsi a causa del megaflop del Piano giovani. Greco, infatti, sottolinea che “in questa vicenda il partito è assolutamente dalla mia parte, la pensa come me. E del resto, chi potrebbe pensarla diversamente? Quella che io descrivo è una situazione evidente, palese, sotto gli occhi di tutti”.
E dalla Formazione, la critica del deputato Pdr si estende a tutto il governo Crocetta.E le parole suonano come l’ammissione di un “fallimento” di questo esecutivo: “Noi diciamo a Crocetta: se continui così andiamo a sbattere. Oggi parliamo di Formazione, ma non c’è, in questo governo, una sola cosa che funzioni. Non va niente, non funziona niente. Siamo ridotti al lumicino. Spero che il presidente della Regone lo capisca e intervenga subito. La politica deve prendere in mano la questione, io voglio dialogare con i miei colleghi che conoscono bene le vicende e queto mondo. Io, ad esempio – conclude – se fossi stato assessore, di fronte a migliaia di siciliani che hanno perso il posto di lavoro, di fronte al macello che è stato compiuto, avrei usato diversamente i soldi del Piano giovani. Non li avrei mai spesi in quella maniera. Adesso però, di fronte a questo ennesimo fallimento, Crocetta prenda provvedimenti, cambiando l’identikit di questo governo. Altrimenti non si va da nessuna parte”.
